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Il porcospino è sempre più blu

Sega torna su Wii e DS con un capitolo che promette di far tornare Sonic ai fasti di un tempo. Ecco le nostre impressioni su una versione preview del gioco.

PROVATO di Fabio Palmisano e Roberto Vicario   —   22/09/2010
Il porcospino è sempre più blu

La saga di Sonic fino al Dreamcast ha sempre sfornato ottimi titoli, platform divertenti che avevano conquistato milioni di fan, facendo entrare il veloce porcospino blu nell'immaginario di tutti i videogiocatori nonché elevandolo ad una delle icone del settore. In questi ultimi anni però il brand, complici alcuni titoli decisamente poco brillanti, si è decisamente indebolito: dopo i proclami di Sega eravamo dunque curiosi di provare questo Sonic Colours che dovrebbe riportare la saga agli antichi splendori. Vediamo dunque se i fan possono davvero cominciare a sperare...

Quanti bei colori, potere dei fiori

Evitando di soffermarci sulla storia che sta dietro a questo Sonic Colours, dato che ne abbiamo già accennato nella nostra precedente anteprima, andiamo dunque a parlare della modalità single e cooperative della versione Wii e anche del relativo porting sulla console portatile di casa Nintendo, tutti oggetto della nostra prova. Per quanto riguarda l'incarnazione studiata per la console casalinga Nintendo, il nostro playtest si è concentrato su una mezza dozzina di livelli, pescati tra le varie ambientazioni che faranno da sfondo all'avventura. A tutti gli effetti, Sonic Colours ripesca i concetti di base dei platform bidimensionali che hanno dato origine al franchise, inserendoli però in un contesto aggiornato ai giorni nostri: velocità e frenesia sono dunque le parole d'ordine all'interno di stage inquadrati dinamicamente da una visuale in terza persona che spesso e volentieri si sposta di lato per conferire al tutto un feeling old school. Fin dai primissimi momenti di gioco, i controlli sono risultati molto intuitivi, facendo leva sull'affidabile accoppiata Remote + Nunchuck: sono disponibili le classiche mosse che hanno reso famoso Sonic, ovvero lo scatto, la possibilità di trasformarsi in palla, l'attacco homing e la scivolata, indispensabile per passare sotto a certi ostacoli. In linea di massima tutti gli stage oggetto della prova si sono rivelati molto veloci, con un sacco di salti, giri delle morte ed evoluzioni di ogni tipo, intervallati ogni tanto da alcuni nemici da eliminare e da semplici rompicapo ambientali da risolvere per superare determinate parti dei livelli. La vera novità sta però nei cosiddetti Whisps, degli alieni catturati da Eggman che Sonic ha il compito di salvare, semplicemente raccogliendoli durante le sue corse all'interno degli stage. Uno volta fatto questo , il nostro eroe blu acquisirà per un determinato periodo di tempo un potere particolare in base al colore del Whisp. Ce ne saranno otto in totale, ma nel nostro playtest abbiamo avuto modo di vederne solo alcuni: il primo trasformava Sonic in un razzo con la possibilità di muoversi liberamente sullo schermo; un altro lo mutava in una specie di talpa capace di scavare tutte le varie tipologie di superficie; un ultimo, infine, rendeva il porcospino una specie di laser capace di schizzare a velocità supersonica in qualunque direzione impartita con il Nunchuck, una soluzione indispensabile per raggiungere determinate zone altrimenti inaccessibili. Questi poteri non sono però inseriti a caso, ma saranno sempre funzionali al contesto, complice un level design veramente all'altezza e ispirato come non si vedeva da tempo in un gioco di Sonic.

Il porcospino è sempre più blu

Da non mettere in secondo piano neanche il comparto video, con un'ottima realizzazione grafica nella quale risaltano soprattutto i frequenti e spettacolari cambi di inquadratura che -come detto in precedenza- portano spesso la telecamera sul lato dei percorsi, in pieno stile classico: un espediente che a conti fatti funziona e che renderà felici sia gli amanti del tridimensionale che i nostalgici dei vecchi giochi della serie. L'unica perplessità riguarda la velocità a volte perfino eccessiva dello scrolling che, unita alla ricchezza di dettagli dei fondali e alla non certo entusiasmante definizione grafica di Wii, rende un po' confuso quanto succede su schermo. Tornando sul gameplay, molto interessante è risultata anche la modalità cooperativa, con due giocatori che potranno affrontare diversi livelli man mano più difficili, aiutandosi l'uno con l'altro. Le meccaniche di collaborazione saranno reali, nel senso che per superare determinate zone di gioco sarà obbligatorio unire le proprie forze. Inoltre un sistema di punteggio interno renderà anche leggermente competitiva la partita con un resoconto alla fine del livello che premierà l'utente che ha fatto più punti.

Un sonic portatile

Il porcospino è sempre più blu

Oltre alla versione per Wii, abbiamo avuto modo di provare la versione portatile per Nintendo DS. Il gioco per trama e livelli è esattamente identico alla versione per Wii, con una grafica ovviamente adattata alle potenzialità dell'handheld. Il nostro playtest si è limitato ad uno stage convenzionale e ad un boss fight, che ora andiamo a descrivere. Il primo, ambientato in una zona futuristica è risultato molto divertente da giocare: grazie al doppio schermo del DS lo scenario poteva godere di una notevole ampiezza, e il passaggio da uno schermo all'altro -oltre ad essere molto intuitivo- era funzionale all'azione di gioco. Anche qui i Whisp serviranno per risolvere determinati puzzle ambientali all'interno degli stage, in maniera del tutto simile a quanto descritto nel paragrafo precedente. In generale, tuttavia, abbiamo trovato un po' più ragionata e meno frenetica l'azione di gioco su DS rispetto a quella WII, ma anche qui non mancheranno zone ricche di rampe, cavatappi e giri della morte, il tutto impreziosito da una buona dose di velocità. Il boss fight invece consisteva nello scontro con un robot, che si risolveva in poco più di un button mashing con la possibilità di girare per 360° intorno al nemico per evitarne gli attacchi, niente di particolarmente nuovo insomma. In conclusione, pur avendo visto molto poco di questo Sonic Colours, non possiamo che rimanere soddisfatti dell'impegno profuso da Sega per cercare di riportare in auge una saga che da troppo tempo sta militando in una categoria decisamente inferiore al suo pedigree. Appuntamento a novembre per una conferma o una smentita di questa nostra sensazione

CERTEZZE

  • Veloce e frenetico
  • Un ritorno alle origini della saga

DUBBI

  • A volte un po' confusionario
  • Da valutare longevità e varietà