Nelle scorse ore Tom Clancy's Rainbow Six: Siege è stato vittima di un attacco hacker che ha visto alcuni giocatori ottenere crediti pressoché infiniti, altri ricevere un ban improvviso e immotivato.
Alla fine è dovuta intervenire Ubisoft, che ha spento tutto: attualmente i server del gioco risultano offline, così da permettere agli sviluppatori di capire esattamente cosa sia accaduto e cercare di ripristinare la situazione precedente all'attacco.
La casa francese ha spiegato sui social che nessun utente verrà bandito per aver speso i crediti ottenuti a causa della violazione, ma che effettivamente era stata programmata un'ondata di ban in corrispondenza dell'attacco.
Al termine delle operazioni bisognerà dunque capire chi è stato punito ingiustamente e chi no, nonché ovviamente individuare le vulnerabilità che hanno consentito agli hacker di portare questa offensiva, approfittando anche magari di un momento di distrazione legato alle festività natalizie.
Non è la prima volta che accade
Alcuni anni fa Ubisoft ha fatto causa agli hacker responsabili di un attacco DDoS ai danni di Rainbow Six: Siege, ma sono state diverse le violazioni commesse finora ai danni della casa francese e dei suoi giochi, anche con richieste di riscatto e leak che hanno danneggiato l'azienda.
In questo caso specifico Ubisoft non ha ancora parlato apertamente di "attacco hacker", limitandosi a indicare quanto accaduto nelle scorse ore come un "incidente" in attesa di completare le indagini.
Sembra tuttavia che qualcuno abbia già le idee chiare su cosa sia successo, nello specifico il collettivo di cybersecurity Vx-Underground ha parlato di due attacchi perpetrati da quattro diversi gruppi che hanno consentito ai malintenzionati di comminare ban, modificare inventari e distribuire crediti illimitati.