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From Liverpool with love

Trafficanti d'armi, donne e auto veloci: la nuova incarnazione videoludica della spia inglese sembra ripartire da dove la si era lasciata al cinema... quanto lontano potrà spingersi?

PROVATO di Umberto Moioli   —   08/10/2010

Versione testata: Xbox 360

Un viaggio in due parti quello offertoci da Activision in Gran Bretagna: dopo la scampagnata a Derby per visitare gli studi di Eurocom, di cui abbiamo avuto modo di discutere in un recente articolo, siamo saliti fino a Liverpool, sede della blasonata Bizarre Creations attualmente al lavoro sulla seconda parte del progetto di rilancio in ambito videoludico dei prodotti con protagonista l'agente segreto creato da Ian Fleming.

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Se per l'incarnazione di GoldenEye su Nintendo Wii si tratta di capire quanto un'operazione nostalgia possa effettivamente rivelarsi valida - e per il momento sembrerebbe davvero esserlo - per questo James Bond 007: Blood Stone le intenzioni del publisher sono chiaramente quelle di riproporre gli elementi tipici delle incarnazioni cinematografiche della saga in ambito interattivo: a partire dalla scelta di prendere la bella Joss Stone per realizzare una sigla ad hoc, oltre che per farle vestire i succinti panni della Bond girl, fino ad arrivare al taglio scelto per la telecamera e alle collaborazioni strette in ambito tecnologico, tutto sembra voler ammiccare a un'utenza trasversale interessata prima di tutto a essere immersa in un'esperienza quanto più vicina possibile a quella vissuta per ventidue volte seduti sulle poltrone dei cinema, e solo in un secondo momento a qualcosa di ludicamente complesso e innovativo.

Azione a ritmi alterni

L'evento ha permesso di provare due livelli già visti in precedenza, quello ambientato ad Atene e il successivo schema a Istanbul, lasciando a uno scorcio di azione all'interno di una struttura immersa in una rigogliosa foresta la veste di unica vera location inedita. Qualsiasi livello si prenda in considerazione, comunque, la direzione intrapresa e l'insieme di meccaniche sviluppate sembra siano delineati in modo ferreo: la telecamera in terza persona propizia l'uso alternato delle armi da fuoco a quello dei combattimenti corpo a corpo, relegati alla pressione di un singolo pulsante ma anche sfruttabili in combinazione con il sistema di coperture e utili per accumulare i punti necessari all'uso del Focus Mode, attraverso il quale sparare con la sostanziale certezza di centrare il bersaglio - in modo simile a quanto visto in Splinter Cell Conviction. L'idea è quindi quella di permettere di scegliere come muoversi, silenziosamente oppure ad armi spianate, anche se come spesso accade in questi casi la prima soluzione sembra diventare quella di gran lunga preferibile nei momenti più complessi, evitando lo scontro in campo aperto con un'intelligenza artificiale non brillantissima ma a tratti in grande superiorità numerica.

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Ci sono comunque tutta una serie di tocchi di classe e motivi d'interazione aggiuntiva, come l'uso del cellulare per individuare i nemici o determinati punti caldi, come le aree su cui investigare o gli elementi esplosivi delle ambientazioni, ma i diciotto schemi proposti da James Bond 007: Blood Stone, divisi in cinque ambientazioni principali, sembra siano stati studiati per introdurre il gameplay nel corso del frenetico prologo ad Atene, per poi mantenerlo invariato e sfruttarlo per veicolare una trama raccontata attraverso diverse cutscene decisamente "bondiane" e una manciata di inseguimenti in automobile - ma non solo - ovvero lunghe corse a perdifiato attraverso percorsi scriptati in modo tale da essere quanto più spettacolari possibili, tra esplosioni di enormi impianti industriali in Siberia e furiose corse a bordo di una Aston Martin d'epoca tra le vie di Istanbul. A completare il tutto ci è stata ancora una volta confermata la presenza del multiplayer online fino a sedici giocatori, con modalità a obiettivi, anche se nulla si è potuto vedere e, considerata l'uscita novembrina, nulla si vedrà fino al test finale per la recensione.

Nomi grossi

Se quindi dal punto di vista della giocabilità si è scelto di creare un prodotto accessibile e divertente, i valori produttivi più importanti sono stati spesi per avvicinarsi quanto più possibile a quelli del cinema a cui, come detto, in questo caso tanto si vorrebbe assomigliare. Oltre alla già citata collaborazione con Joss Stone, fruttata la canzone I'll Take It All, si è ovviamente lavorato come fatto in GoldenEye per creare una versione digitale credibile di Daniel Craig, partendo dagli scan 3D dell'attore oltre che dal materiale fotografico, e sfruttando ancora una volta la sua controfigura Ben Cooke per riprodurne le movenze.

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Il motion capture è stato eseguito presso il più grosso studio europeo, AudioMotion, ultimamente al lavoro anche su PES 2011, per restare in ambito videoludico, e Clash of the Titans, per quanto concerne il grande schermo, mentre per i suoni ci si è rivolti agli stessi che hanno realizzato la campionatura per Kill Bill - sentire la quantità di modi in cui dei comuni ortaggi possono essere spezzati per riprodurre il rumore di un arto che si rompe, è incredibile. Le cinque ambientazioni sono state invece fatte partendo dalle rilevazioni fotografiche a opera dei membri del team che però, rispetto al precedente impegno Project Gotham Racing 4, si sono poi potuti sbizzarrire nell'inserire elementi di fantasia all'interno di scenari costruiti partendo da luoghi reali, come un'enorme diga inserita all'interno della giungla distante poche ore da Bangkok, protagonista di alcuni schemi avanzati. Nel complesso l'esperienza audiovisiva sembra quindi buona, magari non stratosferica da un punto di vista tecnologico o numerico, ma curata nei minimi dettagli, coinvolgente.
Un'ultima prova prima dell'uscita quella appena conclusa su questo James Bond 007: Blood Stone, un incontro che ha rimarcato come Activision si sia attivata per raggiungere la stessa utenza interessata alle incarnazioni cinematografiche senza per questo lesinare risorse su un progetto certamente non hardcore o profondissimo, ma comunque apparso godibile, d'intrattenimento una volta impugnato il pad.

CERTEZZE

  • Immediato e frenetico
  • Produzione curata
  • Piacerà agli amanti della saga cinematografica...

DUBBI

  • ... prima che ai giocatori incalliti
  • Il gameplay non appare particolarmente profondo o innovativo
  • Il multiplayer varrà più di qualche match?