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E venne il giorno...

Deathwing è tornato e Azeroth dovrà affrontare la sua furia: all'alba della patch 4.0.3a, nulla sarà più come prima...

SPECIALE di Christian Colli   —   24/11/2010

Mercoledì 24 Novembre sarà un giorno molto importante per tutti i giocatori di World of Warcraft, vecchi e nuovi. Ad appena due settimane dal lancio ufficiale di Cataclysm, i server di tutto il mondo subiranno il tanto atteso revamp di Azeroth, chiamato comunemente Shattering (o Distruzione). Si tratta di un evento davvero epocale e senza precedenti che fa da apripista all'imminente espansione, riportando sotto i riflettori non soltanto alcuni vecchi filoni narrativi ma anche un mondo che i giocatori più navigati avevano più o meno abbandonato per avventurarsi prima sul pianeta Outland e poi nelle terre di Northrend nel corso delle precedenti espansioni. Ma adesso tutti avranno un buon motivo per tornare nelle più importanti lande del mondo originale di Warcraft, a cominciare dal fatto che i portali a Dalaran non ci saranno più...

Azeroth sarà distrutto all'alba

Questa storia non può cominciare con un banale "sembrava una mattina tranquilla quando..." poiché è già da parecchio tempo che si sentono le avvisaglie della catastrofe imminente. Fino a un mese fa si era trattato solo di qualche terremoto, in effetti sempre più frequente, poi nelle ultime settimane gli abitanti di Azeroth hanno cominciato a notare strani avvenimenti: apparizioni di elementali un po' ovunque, tanto per cominciare, e il culto del Twilight Hammer un po' più agitato del solito, con tanto di predicatori sparsi per le città. La conferma che qualcosa bolliva in pentola è arrivata la scorsa settimana, insieme a una vera e propria invasione di elementali che hanno assalito in massa le principali capitali, controllati da alcuni luogotenenti che i giocatori più impavidi hanno avuto l'occasione di affrontare. L'Invasione Elementale, questo il nome del lungo evento, è stata soltanto il prossimo gradino nell'escalation di eventi che ha condotto al cosiddetto Shattering, cominciata già a Luglio con l'introduzione della raid-instance Ruby Sanctum. In realtà, le basi per questo disastro sono state gettate anni fa, e adesso Azeroth deve fare i conti con quella che è probabilmente la più grande minaccia mai affrontata: l'onnipotente drago Deathwing, di nuovo in forze, alleato non soltanto con quelle mezze tacche dei cultisti ma sopratutto con gli Dei Antichi e le divinità elementali, tra le quali un redivivo Ragnaros.

E venne il giorno...

Ma in cosa si traduce esattamente questo evento? Lo Shattering è a tutti gli effetti il cataclisma della prossima espansione e l'elemento narrativo attorno al quale ruota l'ultima trovata di Blizzard, un completo revamp del "vecchio mondo", sia a livello grafico che contenutistico. Con la versione 4.0.3a del client il mondo cambia per sempre, per tutti i giocatori: per esempio, la regione delle Barrens sarà tranciata in due così come Stranglethorn Vale; i canyon di Thousand Needles saranno allagati così come gran parte del deserto di Tanaris; la diga Loch Modan sarà distrutta, prosciugando il lago, mentre gli elementali distruggeranno Darkshore e Ashenvale, costringendo l'Alleanza alla fuga. Queste modifiche definitive hanno comportato una riscrittura di circa un migliaio di quest, che adesso rispecchiano la situazione del mondo e forniscono ai vecchi giocatori un ottimo incentivo a ricominciare da zero, magari con una delle nuove combinazioni di classi e razze.

Chi è Deathwing il Distruttore?

Il drago nero Neltharion fu scelto dal titano Khaz'goroth per controllare il potere della terra e divenne così uno dei cinque Aspetti, uno dei più rinomati e saggi tra essi. Tuttavia, su di lui si concentrò l'attenzione degli Dei Antichi: essi lo corruppero e lo convinsero a forgiare un oggetto di enorme potere, la Dragon Soul. Durante la Guerra degli Antichi, Neltharion convinse gli altri Aspetti a infondere il loro potere nella Dragon Soul, al fine di sconfiggere la Legione Ardente; tuttavia, l'Aspetto tradì i suoi compagni e decimò le loro fila, assorbendo inoltre il potere dei demoni nella Dragon Soul che divenne così la Demon Soul mentre lui stesso assumeva il nome di Deathwing il Distruttore.

E venne il giorno...

Tutto ciò però faceva parte del piano degli Dei Antichi, convinti che l'artefatto avrebbe attirato l'attenzione del demone Sargeras. Tuttavia, Malfurion Stormrage riuscì a rubare la Demon Soul che a sua volta finì nelle mani della Legione: Deathwing cercò di recuperarla ma fu respinto e scacciato dal potere dell'artefatto; sconfitta la Legione, gli Aspetti sigillarono il potere della Demon Soul e la affidarono a Malfurion. Deathwing cercò l'oggetto per migliaia di anni. Per recuperarlo manipolò il clan degli orchi Dragonmaw e lo stregone Ner'zhul, facendo catturare Alexstrasza, proprio durante la riapertura del Portale per Draenor: tuttavia i suoi piani furono sventati e l'Alleanza gli inflisse alcune sconfitte. Ma Deathwing tornò alla carica, assumendo l'identità di Lord Daval Prestor, un umano, con l'intenzione di corrompere l'Alleanza dall'interno. Durante la Seconda Guerra, Deathwing riuscì in effetti a manipolare indirettamente re Terenas e l'arcimago Rhonin, mettendo in cattiva luce perfino Dalaran. Alla fine fu scoperto e i tre Aspetti superstiti Malygos, Ysera e Nozdormu lo aggredirono, senza però avere la meglio, almeno finché Rhonin non riuscì a liberare Alexstrasza e distruggere la Demon Soul. Deathwing battè in ritirata e si nascose nel piano elementale di Deepholm, lasciandosi alle spalle due figli (Onyxia e Nefarian) e un sacco di guai. Per anni le potenze di Azeroth hanno creduto morto Deathwing una volta per tutte ma, nelle profondità dello Stonecore, il corrotto Aspetto della Terra attendeva soltanto il momento giusto per uscire allo scoperto e vendicarsi di ogni forma di vita...

Un nuovo inizio per tutti?

La nuova patch continua l'opera di ristrutturazione di World of Warcraft, sulla scia dell'update 4.0.3 il quale, ricordiamo, aveva cambiato drasticamente gran parte delle meccaniche, sopratutto per quanto riguarda le classi. Ad accogliere i giocatori d'ora in poi non ci sarà più Sindragosa sulla collina di Icecrown, bensì un Deathwing infuriato e torreggiante su una Stormwind in fiamme (scelta che di certo non ha fatto piacere ai sostenitori dell'Orda, bisogna ammetterlo) proprio come accade nella nuova cinematica introduttiva. La nuova schermata di log-in è soltanto il primo dei cambiamenti in arrivo, come si accorgerà chiunque vorrà creare un nuovo personaggio: la distruzione causata da Deathwing ha rotto certi fragili equilibri e alcune razze adesso possono intraprendere percorsi un tempo proibiti. I nani potranno diventare sciamani, i troll potranno diventare druidi, e così via. Naturalmente questo artificio ha lo scopo di fornire una maggiore varietà sia ai nuovi che ai vecchi giocatori, ma Blizzard è riuscita a motivarlo narrativamente in modo abbastanza convincente.

E venne il giorno...

Per troll e gnomi c'è anche un nuovo cambiamento radicale nella forma della zona di partenza: a seguito degli eventi di settembre, adesso le due razze inizieranno l'avventura con quest inedite in zone peculiari, dopo aver condiviso per anni il punto di partenza di altre razze. La maggior parte delle nuove quest con cui i giocatori cresceranno fino a livello 60 circa presenta un design molto più simile a quello visto con l'espansione Wrath of the Lich King, molto meno banale e più interattivo rispetto al World of Warcraft dei primi anni. Inoltre, per velocizzare la progressione e condurre i giocatori a razzo verso la nuova espansione, è stata diminuita anche l'esperienza necessaria nel range 71-80. Non mancano inoltre un'infornata di nuovi pet per gli Hunter, alcuni oggetti particolari venduti dai nuovissimi Quatermaster di capitale e un ribilanciamento a tutto tondo per alcune classi. Per dovere di chiarezza, sottolineiamo alcuni punti fondamentali di questo update: in caso ve lo steste chiedendo, confermiano che non si può ancora volare in Azeroth, essendo questa feature esclusiva per chi acquisterà l'espansione Cataclysm, di conseguenza zone come Hyjal o Uldum sono inaccessibili, così come ovviamente le zone post-80. Ugualmente inaccessibili anche le zone di partenza per Goblin e Worgen, la nuova professione Archaeology e gli upgrade alle professioni già esistenti, nonchè il sistema di level-up delle Gilde. La patch 4.0.3a è insomma un nuovo punto di partenza per i giocatori in attesa dell'espansione, ma anche un'occasione d'oro per esplorare un mondo diverso, prima di catapultarli nelle nuove avventure che li aspettano tra l'80 e l'85.

E venne il giorno...