Un'altra super settimana insieme a Multiplayer.it. Lunedì è stato il giorno dell'anteprima di Kingdoms of Amalur: Reckoning, un action RPG davvero interessante, praticamente sbucato fuori dal nulla, mentre martedì abbiamo pubblicato l'attesa recensione di Pierpaolo Greco di Dragon Age II, che ha scatenato flame a non finire sul forum dedicato, e abbiamo chiuso in bellezza la settimana con Homefront.
Abbandonati i seriosi panni di appassionati di giochi si ruolo e di combattenti per la libertà, ci siamo divertiti con il nuovo Pokémon, versione Bianca e Nera, e tra un drago, un elfo e mostrino portatile abbiamo anche trovato il tempo di mettere nero su bianco tutti il resto di quello che abbiamo visto a San Francisco in occasione della GDC 2011. La voce della Libertà ci dice di combattere. E noi lo facciamo, magari per sole cinque ore, tanto dura la campagna single player di Homefront, ma senza mai fermarci davanti a nulla, d'altronde è il nostro paese sotto il tallone dell'occupazione coreana! Il solito Umberto Mille Miglia, questa volta senza prendere aerei è riuscito a giocare Homefront nella sua accogliente cameretta, sviscerandolo per bene in modo da scrivere una esauriente recensione. Se insomma il single player, per quanto emozionante e ben diretto dura solo una manciata di ore, è la parte multiplayer a pesare maggiormente nell'economia del gioco. Le features introdotte da Kaos Studios sembrano funzionare davvero bene, donano freschezza ad ungenere che sembra aver detto tutto, o quasi, in questi ultimi anni.
Draghi e elfi portatili
Come al solito Pierpaolo Greco è stato davvero esauriente nello scrivere la recensione di Dragon Age II. Alla fine, nonostante gli alti e bassi dei vari incontri avuti in occasione di fiere e press tour dedicati, non possiamo che ritenerci soddisfatti del nuovo lavoro BioWare. Pur distaccandosi in negativo dal suo predecessore, Origins, Dragon Age II rimane un ottimo gioco di ruolo dove la componente action è particolarmente forte e le meccaniche sembrano strizzare l'occhio a chi non è super appassionato e fanatico del genere ma che non disdegna di poter approfondire alcuni elementi del gameplay procedendo nella sua esperienza di gioco e prendendo confidenza pian piano con quanto il sequel è in grado di offrire.
Se Umberto questa settimana è rimasto a casa, Mattia Armani ha invece preso l'aereo per andare a Baltimora e recarsi direttamente negli studi di Big Huge Games per vedere Kingdoms of Amalur: Reckoning, un action RPG per il quale si è riunito un vero e proprio dream team per curare ogni suo aspetto, tanto tecnico quanto artistico. Basta dire che nel team lavora Ken Rolston, il leggendario designer di Morrowind e Oblivion, la storia è stata presa in carico dallo scrittore R.A. Salvatore, al lavoro, ad esempio, sui libri di Forgotten Realms, e Todd McFarlane, disegnatore famoso soprattutto la creazione di Spawn. Mattia è sembrato davvero entusiasta in questo primo incontro col gioco, una vera e propria sorpresa, rubandogli le parole. Immmediato, ma nello stesso profondo, Kingdoms of Amalur è anche graziato da un comparto tecnico (e ovviamente artistico visto chi c'è in ballo) di grande spessore. Ma cambiamo totalmente genere. E' quasi poetico che a chiudere il ciclo vitale dell'ultimo portatile Nintendo sia una nuova generazione di Pokémon. Non volendo o non potendo di nuovo attingere ai precedenti episodi della saga, Game Freak ha deciso di cambiare tutto, senza cambiare nulla in verità. Le meccaniche sono ovviamente le solite, il cuore del gioco è sempre lo stesso, la struttura è la medesima, in pratica perfette e senza sbavature, ma tutto il contesto è cambiato. All'apparenza Pokémon versione Bianca & Nera potrebbe sembrare del tutto uguale ai predecessori, in realtà è costellato da cambiamenti e miglioramenti un po' più subdoli e meno appariscenti che, tuttavia, hanno un impatto significativo sull'esperienza di gioco. Basta dire che questa è la prima generazione dai tempi delle versioni Rossa e Blu in cui i pokémon che si incontrano per gran parte dell'avventura sono completamente inediti. I pokémon che vivono a Unima sono del tutto nuovi, anche se non tutti particolarmente ispirati, e le peregrinazioni del giocatore guadagnano freschezza e varietà. Insomma tante novità, che saranno certamente apprezzate da tutti gli allenatori in giro per il mondo.
Saluti dalla GDC
Chiudiamo il sunto settimanale ricordandovi i nostri ultimi articoli dalla GDC San Francisco. I due Antoni si sono fatti il proverbiale mazzo cercando di coprire tutti gli eventi della fiera, l'alto numero di articoli scritti ne è la prova. Iniziamo con Alice: Madness Returns, in uscita il prossimo giugno, che vede tornare sulle scene il talentuoso designer American McGee. Un seguito in cui le fondamenta sono rimaste le stesse del primo episodio, ovvero quelle di un action con una forte componente legata ai combattimenti e alle piattaforme e uno stile unico che fa di mostri mutuati dall'universo di Carroll e della fantasia del suo direttore creativo il vero punto di forza. Da un talentuoso sviluppatore passiamo ad un altro, anzi a due con il provato di Shadows of the Damned, l'action psychological thriller partorito dalla mente del magico duo Mikami e Suda51, ovvero i padri di titoli come Resident Evil e No More Heroes. Il gioco è a tutti gli effetti uno sparatutto in terza persona, con meccaniche molto simili a quelle di Resident Evil 4 e con un comparto tecnico magari non troppo esuberante in termini di poligoni e texture, ma decisamente affascinante da un punto di vista stilistico.
Il realismo è invece la caratteristica di Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad, in uscita a fine anno su PC. Un FPS di quelli belli tosti, con un'inedita campagna single player, e con un multiplayer, piatto principale della portata, di grande spessore, con sessantaquattro giocatori a schermo, un inedito sistema di coperture e con un capo squadra, dotato di abilità speciali, che può impartire ordini che se seguiti fanno guadagnare bonus di punteggio. La fiera è stata anche l'occasione per un primo, ravvicinitassimo incontro con Transformers: Dark of the Moon sempre figlio degli High Moon Studios, ma con un'importante differenza rispetto al precedente episodio. In questo caso, infatti, non si tratta di un capitolo completamente slegato dalle vicende cinematografiche della serie, quanto di un prequel che introdurrà i fan al terzo film, in uscita contemporaneamente nelle sale, svelando quanto successo tra la seconda e la terza e ultima pellicola. In chiusura vi ricordiamo l'interessante Dream Trigger 3D per Nintendo 3DS, uno strano mix tra sparatutto dall'alto senza scorrimento e puzzle game e The Secret World, MMORPG in sviluppo da Funcom, un titolo che sembra avere le carte in regola per dare uno scossone all'egemonia di World of Warcraft, grazie soprattutto ad un setting odierno ispirato alle atmosfere di Lovecraft.