Un'altra settimana è passata insieme a Multiplayer.it. Sette giorni che ci hanno visto dire la nostra su tre titoli diversissimi tra loro come Yakuza 4, Top Spin 4 e Shogun 2: Total War, mentre vi abbiamo riportato tutte le ultime novità su Operation Flashpoint: Red River e Need For Speed Shift 2: Unleashed.
Senza poi dimenticare l'attesa recensione della versione PC di Assassin's Creed Brotherhood, che arriva dopo diversi mesi rispetto all'uscita console. Meglio tardi che mai insomma. Partiamo proprio da Assassin's Creed Brotherhood. Le differenze rispetto alle versioni PlayStation 3 e Xbox 360 non sono solo tecniche, ma anche contenutistiche. Questo non vuol dire che sia un gioco diverso, bensì "solo" più ricco e corretto in alcune parti. Ubisoft ha sfruttato il ritardo per inserire molte cose: in tutte le edizioni rilasciate è stato aggiunto il DLC "La Scomparsa di Da Vinci", dei suoi contenuti extra per le modalità multiplayer e degli aggiornamenti gratuiti Abstergo Project Update 1.0 e 2.0. Sotto il cofano abbiamo una grafica migliore, così come un frame rate più stabile e un sistema di illuminazione più presente. Inoltre sono state riviste alcune dinamiche che regolano l'economia della città, nella fattispecie la possibilità di investire denaro sulle attività commerciali che abbiamo restaurato e che dunque possono farci guadagnare soldi in base al loro giro d'affari. Insomma una versione "tutto compreso" che vale sicuramente l'attesa.
Yakuza sull'attenti
Yakuza 4 non è un semplice more of the same di una saga fin troppo uguale a se stessa, ma pur non proponendo radicali cambiamenti al gameplay, introduce delle novità che riescono a farci gustare una pietanza piuttosto diversa rispetto a quella dell'anno passato. Come ha fatto Sega? La recensione lo dice chiaro e tondo. Non solo Kazuma Kiryu, bensì altri tre personaggi, ognuno con una storia e uno stile di combattimento proprio. E per tutti quelli che hanno sentito la mancanza nel terzo capitolo delle parti piccanti di Kamurocho, ora sono finalmente presenti, con tanto di hostess club da gestire! Insomma, tante ore di gioco, tante cose da fare a spasso per Tokyo, fermo restando la capacità di comprensione dell'inglese, visto che il gioco non ha sottotitoli in italiano dei lunghissimi filmati in giapponese che ci raccontano le parti centrali della storia.
L'apparenza inganna. Citiamo l'apertura del provato di Giorgio Melani: "Un altro sparatutto ad ambientazione bellica moderna, un'altra squadra di soldati inviati in mezzo allo scontro a fuoco.. " etc etc. Detto così Operation Flashpoint: Red River potrebbe sembrare il solito sparatutto in prima persona e invece il progetto di Codemasters si smarca dalla concorrenza proponendo un gameplay come da tradizione più tattico e simulativo, al limite del one shot - one kill. Cosa è Operation Flashpoint: Red River? Si tratta dunque di un FPS estremamente "ragionato", nel quale il gioco di squadra diventa fondamentale ed è necessaria l'attenzione negli spostamenti, lo sfruttamento degli elementi dello scenario per la copertura e il controllo delle ampie zone di battaglia che non costringono a passaggi obbligati e non consentono una costruzione scriptata delle scene d'azione. Che questo possa essere un elemento positivo o meno dipende dal gusto personale, in quanto la spettacolarità dell'azione risulta chiaramente mitigata dalla ricerca del realismo, di fatto siamo in un campo davvero diverso rispetto ai soliti Call of Duty o Bad Company. Tanta sostanza in meccaniche decisamente di nicchia, per un approccio che, benché non sia nuovo in generale (di fatto stiamo parlando di un secondo capitolo), è certamente una boccata d'aria fresca per il genere, tanto su PC, quanto su console.
Samurai tennisti
Top Spin 4 è un bel passo avanti per il franchise, che gia con la precedente iterazione ci aveva regalato un titolo di grande spessore. 2K Czech è riuscita a far effettuare alla serie un sostanziale salto di qualità che ha coinvolto ogni aspetto del gioco. Al di là dei notevoli miglioramenti dal punto di vista grafico, il bilanciamento e la levigatura del sistema di controllo hanno finalmente portato alla quadratura del cerchio tra le esigenze simulative, l'accessibilità e la giocabilità necessaria a rendere il gioco godibile fin da subito, mentre la profondità dell'offerta ludica in singolo, con la progressione persistente del tennista e il suo sviluppo tattico forniscono un sostanzioso supporto all'indispensabile modalità multiplayer. Certo le licenze non sono amplissime, ma resta il fatto che tutti gli amanti del tennis non possono non farsi sfuggire la perla simulativa targata 2K Czech.
Tutti gli amanti degli strategici guardano alla serie Total War come ad una delle vette più alte del loro genere preferito. Creative Assembly anche questa volta non ha deluso i propri fan realizzando un titolo che ci porta nel Giappone medioevale alle origini del franchise, mettendo in scena l'ennesimo capolavoro. La recensione di Shogun 2: Total War non è certamente parca di informazioni sul gioco, il nostro Volodia Pellegrini ha scritto davvero tutto su un titolo che non si limita a riproporre una formula collaudata, ma inserisce un buon numero di novità e addizioni. In chiusura vi ricordiamo lo speciale su Nintendo 3DS scritto dal "padrone di casa" Andrea Palmisano e il provato di Need For Speed Shift 2: Unleashed, secondo capitolo del franchise simulativo di Electronic Arts, realizzato da Slightly Mad Studios, software house fondata da diversi ex membri di Blimey! Games, azienda sviluppatrice di giochi quali GTR 2 e GT Legends, e l'approfondimento di Mattia Ravanelli sullo stato dello sviluppo delle software house giapponesi, e di come esse siano ormaoi passate in secondo piano rispetto allo strapotere delle aziende americane. Un approfondimento programmato da tempo, e che assume in questi giorni un significato speciale.