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Sull'orlo dell'abisso

Riuscirà Capelli a farci dimenticare Nathan Hale?

PROVATO di Matteo Santicchia   —   10/06/2011

In occasione dell'E3 di Los Angeles Insomniac Games ha deciso di mostrare a più riprese il terzo capitolo della saga di Resistance, focalizzandosi esclusivamente sulla componente single player del gioco. Nulla è stato detto sulla parte multigiocatore del titolo, i ragazzi americani hanno preferito spendere tutta la presentazione su Capelli, il nuovo protagonista che ha preso il posto di Nathan Hale e sul background narrativo di questo capitolo finale, dicendo solamente che che il massimo numero di giocatori che potranno sfidarsi sarà sedici, questo per evitare la dispersione e i problemi di bilanciamento sofferti in Resistance 2.

Sull'orlo dell'abisso

Come scritto poco sopra Nathan Hale è morto, ucciso, ormai infetto e irrecuperabile, da Capelli stesso, nell'emozionante finale del precedente capitolo della trilogia. La guerra è praticamente persa, negli Stati Uniti le operazioni dell'esercito sono terminate, le uniche speranze degli umani rimasti sono tutte nelle mani di pochi gruppi sparsi di guerriglieri, e in qualcuno a New York che potrà forse ribaltare le sorti della guerra. La storia è raccontata in modo da essere godibile anche da chi si affaccia all'universo creato da Insomniac per la prima volta, ma anche e soprattutto per renderla più snella e fruibile, visto che nei primi due capitoli, citando Marcus Smith, direttore creativo del gioco, era sin troppo contorta e involuta.

Colonizzati

L'unica missione che abbiamo potuto giocare ci ha visto tentare di fermare di fermare le operazioni dei terraformer nella cittadina di Haven, il tutto per far guadagnare tempo ai nostri familiari nel loro disperato tentativo di fuga. Insieme a noi uno sparuto gruppetto di civili male armati, contro nugoli di chimera di diverse tipologie, da quelli "normali" a quelli "volanti" tutti presi ad attaccarci presidiando i tetti delle case e dei palazzi più alti. E proprio contro questi è stato particolarmente utile il fuoco secondario a ricerca del Bullseye, fucile non inedito in quanto gia visto in Resistance 2, fatto apposta per ingaggiare i nemici più veloci. Buono in questa missione il level design, che ci da molte possibilità di movimento, evitando l'effetto binarione, con un alternarsi di cortili, spiccata verticalità e improvvise aperture, compresa la piazza molto grande ingombra di oggetti, casse e auto distrutte, teatro dello scontro contro il Brawler, una sorta di enorme scimmione chimera, caratterizzato da diversi punti deboli, evidenziabili con grande facilità mediante il classico Auger, l'arma che ci permette di sparare e vedere attraverso i muri. Durante il nostro test abbiamo potuto testare anche il sistema di potenziamento delle armi. Al salire di livello, progressione che non sembra legata a particolari obiettivi da portare a termine, ma al semplice giocare, si acquistano "proprietà extra", come ad esempio il revolver Magnum in modalità fuoco alternativo, che trasforma i proiettili esplosivi in letali shrapnel. Questa prima missione non era inedita, l'avevamo già vista in un precedente press tour, ma è stata anche l'occasione per rivederla col 3D attivato, feature che Sony ha spinto molto in questa fiera. L'effetto c'è, la profondità è avvertibile nettamente ma il dettaglio, già non un punto forte del gioco, scende decisamente, per mettere in scena una quadro piuttosto sporco e impastato.

Foresta assassina

Subito dopo l'azione si è spostata in un contesto urbano sotto una pioggia battente, molto diverso dalla cittadina di Haven, con il solito sparuto gruppetto impegnato a recuperare un pod energetico da una dropship abbattuta in mezzo a quello che rimaneva di alti grattacieli. Qui abbiamo visto un nuovo tipo di nemici, dei piccoli droni volanti capaci di proteggere i Chimera con una sorta di scudo energetico, e quindi da abbattere per primi. Più dei fucili, umani o alieni, l'arma adatta per abbatterli è l'Atomizer, una sorta di cannone energetico devastante se usato in modalità alternativa, visto che le scariche sono "a ricerca", rimbalzando da un bersaglio all'altro. Nemmeno il tempo di continuare la corsa attraverso i palazzi che Capelli e i suoi uomini sono stati fermati da un'enorme bestia, metà ragno, metà scarafaggio, molto simile ad una versione alta trenta metri di uno Zerg.

Sull'orlo dell'abisso

Animale che attaccherà tutti sulla scena, non solo Capelli e compagni. Dopo questa parentesi in città siamo tornati "in campagna", e per la precisione nella foresta di Mount Pleasant in Pennsylvania. Qui l'obiettivo del protagonista era superare una vallata, facendo particolare attenzione ai cecchini Chimera armati di fucile di precisione e soprattutto dotati della capacità di mimetizzarsi come abbiamo visto in Predator. Invisibili quindi e capaci inoltre di accecare il giocatore col puntatore laser del loro fucile. Superata agilmente questa fase, Capelli si è diretto dall'altra parte della vallata, non prima però di ripulire dall'infestazione Chimera un paio di gallerie di una miniera. In definitiva, questo nuovo incontro con lo sparatutto di Insomniac ci ha lasciato sensazioni positive. Da un punto di vista tecnico, 3D o non 3D, Resistance 3 continua ad essere un titolo ben fatto, che alterna però luci ed ombre, ovvero un miglioramento sotto il profilo degli effetti speciali, particellari e shader, ma anche texture non di primissima qualità, e una modellazione non sempre impeccabile. Parlando di gameplay il gioco non vuole stravolgere meccaniche consolidate, ma è apprezzabile (l'ovvio) inserimento di nuove armi e il sistema di upgrade delle stesse. Il gioco sarà in'uscita la prima settimana di settembre, speriamo, magari a Colonia in occasione della Gamescom, di poter tornare a giocare col titolo, in modo da toccare con mano ogni suo settore, multiplayer compreso.

CERTEZZE

  • Gameplay tipico della serie, ma con alcune interessanti novità
  • Veloce e frenetico
  • Tecnicamente migliorato...

DUBBI

  • ...Ma a volta dettaglio e modellazione non sono il massimo
  • Il 3D sembra abbassare considerevolmente la cosmesi del titolo