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Prove di una rivoluzione?

Due utenze e due giochi diametralmente opposti: Dust 514 si propone come ponte tra esperienze a prima vista inconciliabili. Riuscirà nell'impresa?

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   10/06/2011

"Vogliamo portare un po' più di serietà al gioco su console" dice Halldor Fannar, CTO di CCP, che rincara la dose chiudendo: "sappiamo bene che non sarà per tutti". Ma il fatto che l'azienda islandese non punti a fondare il suo successo su un prodotto mass market non è una novità. Non lo è soprattutto pensando al lavoro fatto con Eve Online e alla capacità di costruire un piccolo impero da seicento dipendenti, sparsi nelle sedi di tre continenti, su 400'000 fedelissimi abbonati che hanno portato nel 2010 a incassi per sessanta milioni di dollari. Numeri notevoli fondati su un certo modo di portare avanti il proprio business, un modus operandi che si è declinato bene nell'ambiente di un MMO a sfondo spaziale ma dovrà dimostrarsi anche flessibile alle esigenze di un genere come quello degli sparatutto in prima persona e a un'utenza come quella PlayStation 3.

Prove di una rivoluzione?

Proprio la lontananza tra il percorso fatto da CCP e da Sony con PlayStation, ha lasciato interdetti al momento dell'annuncio dell'esclusività di Dust 514, rendendo quantomai significativo l'incontro che abbiamo avuto a conclusione di questa E3 2011. Un momento di discussione con il team europeo che non ha permesso di vedere in movimento il gioco se non nella forma di un paio di brevi filmati, ma tanto ha detto sulla direzione intrapresa per farne un successo la prossima estate 2012.

Interazioni

Per farla semplice, Dust 514 sarà uno sparatutto in prima persona dove due squadre si affronteranno in ambienti di grandi dimensioni per avere la meglio sull'altra e completare determinati obiettivi. Nulla di nuovo, quindi, e anche le promesse fatte in termini di meccaniche di gioco non sono certo inedite: enormi margini di customizzazione dell'equipaggiamento, mezzi via via più complessi e limite massimo di partecipanti inizialmente fissato a 32 ma in crescita con il tempo. Queste partite potranno avvenire in ambienti e con regole diverse, prendendo la forma di semplici scontri competitivi in prima persona. Chi vorrà approfondire l'esperienza, però, potrà competere per la conquista dei pianeti dei settori "nulsec", quelli completamente controllati dalle alleanze di giocatori: alla conquista di un corpo celeste o di una parte dello stesso, equivarrà l'ottenimento di speciali strutture o risorse che potranno essere usate per avere dei bonus e per influire anche sul mondo dell'altra metà dell'universo coinvolto, quello di Eve Online.

Prove di una rivoluzione?

Per capire meglio il funzionamento di questa ambiziosa meccanica, basti immaginare un gruppetto di appassionati impegnati su Dust 514 uniti sotto la bandiera di un clan, assoldati da un utente o da una flotta di Eve Online per conquistare un pianeta di strategica importanza in quel dato settore. Gli uni stanno giocando un MMO spaziale, gli altri un FPS, ma gli interessi di entrambi i fronti si incrociano rendendo quantomeno suggestiva la collaborazione, suggerita anche dalla possibilità di comunicare cross-platform via chat vocale e scritta. Vien da sé che porre un tale tipo di struttura sulla già complessa base offerta da Eve Online, ha un potenziale devastante: i pianeti più colonizzati e quindi ricchi di strutture diventeranno anche quelli sempre più ambiti, mentre i risultati delle battaglie influenzeranno l'economia di gioco non solo per chi starà nello spazio al comando della sua nave, ma anche per chi a terra potrà ottenere diverse armi, torrette, potenziamenti e così via.

La giusta ambizione

Per come si prospetta, l'esperienza potrebbe essere notevole e l'interazione tra i due giochi semplicemente incredibile. Queste però sono le impressioni a bocce ferme, senza che ciò si sia nemmeno lontanamente mostrato in forma giocabile e, probabilmente, senza che sia pronto a farlo ancora per parecchio tempo. Per ora quello che possiamo fare è pensare al tipo di lavoro fatto da CCP con Eve Online, alla costanza con cui i contenuti sono stati implementati ogni sei mesi e al lavoro di preparazione per ogni step successivo: l'integrazione con Dust 514 è addirittura iniziata con le espansioni Dominion e Tyrannis, a cavallo tra il 2009 e il 2010.

Prove di una rivoluzione?

Tornando all'attualità, quello che sappiamo è che il gioco - e anche il trailer della conferenza Sony all'E3 2011 - sfrutterà l'Unreal Engine 3, che è in sviluppo presso lo sede di Shangai e che verrà distribuito in forma digitale, con un modello di business che ancora deve essere definito nei dettagli. Le partite saranno ospitate da battle server regionali che permetteranno di avere match senza latenze eccessive, ma tutti i calcoli di livello più alto rispetto a quelli relativi ai colpi e alla fisica passeranno attraverso l'unico sistema di server che gestisce anche EVE Online. E le modifiche saranno in tempo reale, così che le conseguenze di una partita di Dust 514 influiranno istantaneamente sull'esperienza di gioco degli utenti di EVE online e viceversa. Ci vogliamo credere? I successi parlano per CCP e l'idea sembra tecnologicamente fattibile guardando ai risultati ottenuti dallo sviluppatore in precedenza. D'altra parte l'ambizione è grande e tra farlo, e farlo davvero bene ci passa parecchia differenza che richiederà una perfetta esecuzione di tutte le componenti. Aspettiamo di poterne parlare in modo compiuto nei prossimi mesi, magari dalla GamesCom durante la quale speriamo di vedere qualcosa di più concreto.

CERTEZZE

  • Interazione tra due giochi diversi, su due piattaforme diverse senza precedenti
  • Ambizioso e dotato di parecchie opzioni
  • Tecnologia fronte net code impressionante...

DUBBI

  • ... mentre graficamente parrebbe essere un prodotto nella media
  • Tanta ambizione andrà supportata da moltissimi fatti
  • Esperienza diametralmente opposta al passato per CCP che si dovrà reinventare