Come i videogiocatori su PC sanno bene, è accaduto talvolta che uscissero giochi che non solo richiedevano un hardware di tutto rispetto per funzionare, ma che addirittura non potevano girare al massimo su alcuna configurazione. Si tratta di una scelta controversa, che un team di sviluppo può fare solo se ha il talento e la personalità per giustificarla; ed è appunto ciò che Crytek ha fatto con il primo Crysis. Uscito nel novembre del 2007 in esclusiva per PC, l'innovativo FPS realizzato dal team tedesco si è imposto fin dall'inizio come una pietra miliare per il genere, non solo dal punto di vista del gameplay e della struttura, ma anche e soprattutto da quello tecnologico.
L'enorme isola tropicale che faceva da sfondo alla vicenda, esplorabile in lungo in largo e foriera di un livello di interazione assolutamente inedito, era infatti caratterizzata da soluzioni di straordinaria qualità per quanto concerne la conta poligonale, le texture, il sistema di illuminazione e la gestione degli effetti speciali. Un prodotto eccezionale, Crysis, che di fatto indicava la strada del gaming su PC, mostrava a tutti cosa sarebbe stata capace di fare questa piattaforma negli anni a venire. Ebbene, quali fattori hanno invece pesato sulla decisione di rendere Crysis 2 un titolo più accessibile in termini di requisiti hardware?
Secondo quanto dichiarato da Cevat Yerli, CEO di Crytek, l'azienda tedesca non voleva ripetere l'operazione fatta con il primo episodio, nella fattispecie non voleva consegnare agli utenti qualcosa che non sarebbero stati in grado di sfruttare al meglio se non dopo un paio d'anni. Diciamo pure che, giustamente, Crytek non desiderava limitare in alcun modo le possibilità commerciali del sequel. Contestualmente, si può interpretare l'uso delle DirectX 9 in luogo della revisione immediatamente successiva (l'originale Crysis supportava le DX10) come un modo per ottimizzare lo sviluppo di un gioco diventato multipiattaforma, e quindi destinato a girare anche su Xbox 360 e PlayStation 3.
Sorpresa!
La produzione e il rilascio dell'Ultra Upgrade, che sicuramente fungerà da incentivo "tardivo" alle vendite di Crysis 2 su PC, ma che fondamentalmente si pone come un vero e proprio atto d'amore dovuto da parte di Crytek verso la propria utenza, ristabilisce dunque l'ordine naturale delle cose, spinge la tecnologia del CryEngine 3 verso i propri limiti (non estremi, a nostro avviso) e allo stesso modo richiede un PC di fascia alta per poter girare in modo dignitoso alle risoluzioni più elevate e con tutti gli effetti al massimo.
Per massimizzare la propria esperienza con il gioco bisogna dunque procedere innanzitutto al download e all'installazione dellapatch 1.9, che risolve una serie di problemi minori ma che soprattutto abilita il supporto alle DirectX 11, modificando di conseguenza i menu avanzati dedicati alla grafica in-game. Quindi si possono scaricare e installare nell'ordine il DirectX 11 Ultra Upgrade e l'High Resolution Texture Pack (quest'ultimo funzionante solo con i sistemi operativi a 64 bit). Al termine dell'operazione, dopo aver lanciato il gioco ci accorgeremo della presenza di nuove opzioni che abilitano appunto il supporto alle DirectX 11 e le texture ad alta risoluzione. E una volta avviata la partita, sarà chiaro anche il peso di questi miglioramenti sul frame rate, che cala drasticamente rispetto ai valori a cui eravamo abituati giocando in modalità DX9: una differenza che in alcuni casi può arrivare anche a dimezzare il numero di frame al secondo, e che dunque implica l'accettazione di qualche compromesso in termini di fluidità. Cerchiamo di capire se ne vale effettivamente la pena, magari.
Mappe fai da te
Subito dopo il rilascio dell'Ultra Upgrade, Crytek ha messo a disposizione della propria utenza anche il Crysis 2 Editor. Funzionante solo sui sistemi operativi a 64 bit, il kit di sviluppo permette di creare mappe di dimensioni variabili, modificando qualsiasi elemento dello scenario: dal terreno agli oggetti posti su di esso, dall'illuminazione alle texture, passando per i veicoli e i personaggi che si muoveranno nella location. Pur disponendo di un'interfaccia piuttosto chiara e pratica, non si tratta chiaramente di un software per principianti, né vi promette di poter creare nuove mappe in pochi minuti. Si tratta invece un insieme di strumenti per lo sviluppo a basso livello, che richiedono tanto più tempo, impegno e attenzione quanto più si desidera realizzare qualcosa di bello da vedere.
Le feature dell'Ultra Upgrade
Ecco cosa esattamente aggiungeremo alla nostra copia di Crysis 2 installando l'Ultra Upgrade: effetti di tessellation e displacement mapping, HDR motion blur di alta qualità, ombre realistiche e dall'intensità variabile, gestione migliorata della profondità di campo (con l'implementazione dell'effetto bokeh), parallax occlusion mapping, ombre particellari e rendering dell'acqua migliorato. L'High Resolution Texture Pack, inoltre, sostituirà le texture originali con nuove versioni a risoluzione più alta. Grazie al design degli scenari, ricco fin da subito di numerosi dettagli, bastano davvero pochi istanti per accorgersi della differenza rispetto alla modalità DirectX 9.
Avvicinandoci a un muro di mattoni, noteremo infatti che gli stessi possiedono uno spessore che prima non era affatto così evidente, "sporgono"; allo stesso modo, le crepe che possiamo creare nel muro, colpendolo con i nostri proiettili, sono più marcate. La tessellation svolge senza dubbio un ruolo di primo piano in questo upgrade, vista la presenza massiccia di superfici irregolari all'interno dei vari stage. Il grado di realismo dei materiali aumenta in modo sostanziale, insomma, liquidi inclusi: sparare sull'acqua mentre giochiamo in modalità DX11 aggiunge agli schizzi anche delle onde concentriche, pur limitate nella loro estensione. Il miglioramento nella gestione delle ombre rende inoltre possibili "tocchi di classe" di cui è forse difficile accorgersi nella frenesia dell'azione, ma che durante un'esplorazione attenta saltano certamente all'occhio. La straordinaria qualità delle nuove texture è invece piuttosto evidente, tanto che già da sole riescono ad aumentare la percezione del dettaglio grafico in generale. Avvicinandoci a un qualsiasi oggetto presente all'interno degli scenari, infatti, non noteremo alcuna perdita di qualità. È insomma chiaro che l'Ultra Upgrade trasforma Crysis 2 in quello che probabilmente avrebbe dovuto essere fin dal principio, ovvero un titolo in grado di mostrare quanto di meglio l'attuale tecnologia è in grado di offrire al mercato dei videogame, perfettamente scalabile e dunque fruibile (in DX9 piuttosto che in DX11) da chiunque possieda un PC minimamente performante. Manca sicuramente l'enormità dell'isola tropicale del primo episodio, con gli alberi che potevano essere abbattuti a suon di raffiche di mitra. Per dirla tutta, il confronto fra i due prodotti non risulta ancora perfettamente bilanciato e la vocazione multipiattaforma ha sicuramente pesato su determinate scelte fatte per il sequel. Il risultato finale è comunque di tutto rispetto, a maggior ragione ora che Crytek ha rilasciato questi aggiornamenti.