51

Senza onore

Novità in casa Bethesda, non solo draghi!

ANTEPRIMA di Antonio Jodice   —   07/08/2011

Proprio in questi giorni, c'era capitato di notare un commento nell'articolo di prova di Skyrim, in cui un giocatore chiedeva se ci fossero giochi con un combat system simile a Dark Messiah of Might & Magic, gioco pubblicato da Ubisoft che, almeno su PC, seppe conquistarsi una folta schiera di giocatori appassionati. Nello stesso contesto in cui è nato l'articolo di cui sopra, ovvero il Quakecon 2011 a Dallas, Bethesda ha organizzato la presentazione di Dishonored, annunciato non più di un mese fa e opera proprio dello stesso studio a cui si deve la realizzazione di Dark Messiah.

Senza onore

D'altra parte, si sa, la vita è fatta anche di coincidenze come quelle che hanno portato questo team francese a collaborare con Bethesda circa due anni fa, così da poter portare avanti un progetto che, partendo proprio da quel tipo di giocabilità, potesse arrivare ad una struttura narrativa complessa, sulla falsariga di Bioshock e alla creazione di un mondo completamente inedito in cui dare sfogo alla fantasia più sfrenata. Ecco quindi spiegata la genesi di Dishonored che metterà il giocatore nei panni di un assassino, dotato di super poteri, incaricato di commettere una serie di uccisioni in antitesi ad un'altra setta segreta nel tentativo di realizzare un piano di più ampio respiro di cui però ancora non si sa niente. Il che è anche un sollievo, perché già così le informazioni che abbiamo da darvi sono davvero molte.

Olio di balena

Il pianeta terra di Dishonored non esiste, se non in game almeno. E' un futuro alternativo in cui l'evoluzione tecnologica è stata affidata alla scoperta delle facoltà energetiche dell'olio estratto dalle Balene, che vengono massacrate in massa proprio per produrre la materia necessaria ad alimentare il pianeta stesso, che è diviso in un grande continente, circondato da un oceano in cui si trovano quattro isole. Il gioco è ambientato in una delle città che si trovano su queste ultime e, se pure il giocatore non la lascerà mai, il mondo avrà una sua esistenza coerente e perfettamente spiegata dall'incedere degli eventi. La dimostrazione di Dishonored, che girava su Xbox 360, iniziava proprio sul molo di un porto, mentre la carcassa di una balena, massacrata e marchiata come una vacca da macello, veniva trasportata chi sa dove. Metà della popolazione mondiale è stata decimata dalla malaria, diffusa da centinaia di topi che girano un po' ovunque. Dopo la balena, infatti, a fare bella mostra di sé, un paio di guardie intente a gettare cadaveri in mare, con il viso coperto da una mascherina e circondati da mosche svolazzanti. Un setting che è tutto un programma. Il protagonista era incaricato di andare ad uccidere un avvocato. Per farlo doveva raggiungere il palazzo di residenza, passando attraverso una serie di mappe che si sviluppavano sia in verticale che in orizzontale. Proprio questa è una delle caratteristiche principali di Dishonored, ovvero quella di fornire al giocatore sempre scelte multiple per poter portare a termine ogni situazione: sia in termini di percorso, sia nelle modalità d'azione vera e propria. Il gioco, infatti, può anche essere portato a termine senza uccidere nessuno, così da alterare quello che il team ha chiamato Kaos Level, ovvero il livello di caos che le azioni del protagonista generano nel mondo con conseguenze rilevanti e che possono portare ad uno dei diversi finali multipli. Dishonored non sarà un free roaming, ma sarà strutturato intorno a una serie di missioni e sotto missioni che si dipaneranno dal covo del protagonista, che fungerà da hub centrale.

Senza onore

Una volta attivata una missione, si apriranno le aree necessarie per portarla a termine. In esse il giocatore dovrà studiare le mosse degli avversari, i percorsi da scegliere e le modalità in cui portare a termine gli omicidi che gli sono stati commissionati. Per farlo, una serie di poteri, da coltivare raccogliendo Rune, in cambio delle quali un personaggio misterioso, chiamato Overseer o supervisore, dona poteri e potenziamenti. I poteri si attivano richiamando a schermo una ruota, lungo il cui perimetro gli stessi sono disposti, mentre l'azione si rallenta così da concedere il tempo di scegliere la mossa più adatta. Tra le abilità, quella che consente di lanciare un colpo di vento che respinge i nemici o di evocare un esercito di topi che attaccano i soldati di pattuglia in città facendoli a pezzi. Come detto ci saranno diversi modi di portare a termine le quest, ma non ci sarà un giudizio morale, semplicemente gli eventi cambieranno, così come la conformazione di certe aree, anche se la portata di questi cambiamenti non è ancora del tutto chiara.

Poteri incredibili

Il protagonista di Dishonored può saltare su tetti, parapetti, scendere nelle fogne o semplicemente camminare nell'ombra attaccando alle spalle qualsiasi avversario. Un altro dei poteri gli permette di possedere qualsiasi essere animato presente sulle mappe, dai topi fino alle guardie o alle cameriere dei palazzi presenti. Una volta diventato topo, però, morirà se schiacciato da una guardia o da una cameriera terrorizzata. Insomma, le regole cambiano a seconda della conformazione fisica assunta in quel momento. Armadietti e casse vanno esaminati alla ricerca delle rune, delle ricariche di energia e di monete, che serviranno per comprare upgrade per le armi, visto che se ne possono portare sino a due, combinando sia armi da taglio che da fuoco, in un mix di elementi che fa chiaramente dell'azione il cuore del game design. Ancora poco si sa della storia o del modo in cui questa verrà raccontata, se non che l'eroe non avrà una voce o un pensiero ben definito, in modo da lasciare al giocatore la possibilità di immedesimarsi totalmente. In giro per i livelli si dovranno rinvenire anche gli schemi per manomettere i marchingegni di difesa e le porte energetiche che impediranno al giocatore di proseguire, andando quindi a porre ulteriori distinzioni tra Dishonored e il più classico degli fps.

Senza onore

Non ci sarà neanche il multiplayer, in alcuna forma, in una tendenza sempre più diffusa, per fortuna, che vuole i programmatori concentrati nel portare a termine un'esperienza single player completamente soddisfacente, senza la necessità di voler inserire necessariamente modalità multigiocatore posticce e senza futuro.
Dishonored gira con una versione modificata dell'Unreal Engine, per quanto strano possa suonare in casa di id Software durante il Quakecon. Modificato, dicevamo, soprattutto per quanto riguarda le luci e l'illuminazione delle scene, visto che il primo impatto faceva pensare ad codice basato su Source, ovvero il motore che muove Half Life. Così non è e, se pur il dettaglio dei fondali non è certo impressionante (considerate pure che siamo stati due giorni di fila in una sala in cui girava ininterrottamente Rage), le texture sono molto pulite, il gioco pare girare a 60fps e lo stile non manca di certo, in quella che ricorda una versione meno torbida delle ambientazioni di Bioshock. Ammesso che uno scenario in cui a ogni angolo di strada si incontravano cadaveri mangiati dai ratti e nugoli di mosche e insetti vari possa considerarsi meno torbido. La presentazione è terminata con il nostro che, trasformandosi in ratto, riusciva a penetrare dentro il palazzo dell'avvocato, aggirare le guardie, salire sino dentro lo studio e avere la meglio della vittima e della guardia del corpo sfoggiando colpi energetici, rallentamenti di tempo e quello che viene chiamato attacco adrenalinico, che si ricarica dopo un numero di uccisioni e che consente di rallentare il tempo e di eseguire esecuzioni a mo' di fatality. Le premesse ci sono e, come ricordavamo in apertura, c'è tutto lo spazio per un gioco che fa della varietà dei combattimenti e di una narrazione più matura il suo punto di forza. Il 2012 è quello previsto per l'uscita del gioco, attualmente in fase di pre alpha e che merita attenzione e più di un'occasione d'essere provato pad alla mano

CERTEZZE

  • Una bella ambientazione
  • Combat system pieno di possibilità
  • Mappe vaste con diverse soluzioni

DUBBI

  • Tecnicamente pulito, ma non eccezionale