Versione testata: PlayStation 3
A riprova della splendida collaborazione tra Namco Bandai e From Software, casa sviluppatrice di franchise come Demon Souls e Dark Souls, pubblicati anch'essi dal colosso nipponico, troviamo il quinto capitolo della storica saga iniziata tanti anni fa su PlayStation e proseguita con vari capitoli su console fisse Sony. E' solo con l'avvento di questa generazione che il brand diventa multipiattaforma, andando a toccare per la prima volta i ridenti lidi di casa Microsoft, approdando con il quarto episodio sia su PlayStation 3 che su Xbox 360 e poi con For Answer, ambientato dieci anni dopo.
Per chiunque non la conoscesse, quella di Armored Core è una saga ad ambientazione futuristica semi decadente dove enormi robot, i Mech, pilotati dal nostro alter ego virtuale, devono avventurarsi compiendo missioni ed incarichi in una storia che fa dello scontro tra nemici il suo picco di fascino, in quanto massima espressione della cura artistica riposta nei Mech antropomorfo. Ogni robot è caratterizzato in maniera quasi maniacale, andando così incontro alle richieste dei fan ed alle loro necessità di particolarizzazione dei propri guerrieri robotici, che potranno essere resi unici grazie all'innesto di armi, cannoni, boost, lanciamissili, mitragliatrici e così via, senza dimenticare stemmi, disegni, bandiere per decorare ogni singola parte meccanica della creatura meccanica. Al TGS 2011 abbiamo avuto la possibilità di testare in prima persona in che modo questi elementi classici siano stati applicati ad Armored Core V.
Un action di ferro
E' in un'ambientazione cittadina tinta dalla cromia del tramonto che iniziano le avventure della sezione di gioco concessaci nelle stanze di Namco Bandai. Veniamo così a conoscenza della nostra articolata missione, un gomitolo che si andrà dipanando avanzando strada dopo strada e nemico dopo nemico. I comandi non sono complessi ma nemmeno troppo immediati: oltre al consueto arsenale attivabile grazie ai grilletti posteriori, il Mech ha a disposizione, ben visibili a schermo, due tipologie di barre curve che vanno a formare un mirino di grandi dimensioni, all'interno del quale dovremo far entrare visivamente i nostri nemici per distruggerli con una mira automatica ben implementata.
Le due barre laterali rappresentano nello specifico la resistenza del Mech, a sinistra, che non deve ovviamente raggiungere il fondo altrimenti addio alla nostra amata lattina, e la potenza di boost, a destra, che scenderà man mano che sfrutteremo i reattori incorporati per compiere salti o scatti sostenuti per poi andarsi autonomamente a ricaricare nei momenti di non utilizzo dei suddetti. E' solo grazie al giusto dosaggio di spinte e balzi, complice un sistema di mira automatica che aiuta notevolmente la distruzione dei nemici a schermo, che possiamo avanzare lungo i palazzi e le strade quasi desertiche, se non fosse per i soliti carri armati ed elicotteri nemici che ci ricordano ogni secondo chi è il bene e chi no. Il gameplay incorpora un sistema di Scan che permette la visione in lontananza per trovare nemici o la direzione da seguire per portare a termine l'obiettivo, più sicuramente verranno aggiunti altri utilizzi che non abbiamo purtroppo avuto modo di vedere.
Nemici offline, nemici online
Ebbene si, il pericolo è ovunque, dietro ogni angolo e dentro ogni tunnel. Proprio all'interno di una galleria, dopo esserci aperti un varco tra mitragliatori, Mech avversari e aerei più o meno abili, ci troviamo faccia a faccia prima con un treno carico di ogni tipologia di arma - in realtà non particolarmente tosto - e poi con il vero boss della demo. Un Mech bianco, ben caratterizzato, appartenente ad una fazione in lotta con la bandiera che rappresentiamo.
Qualche dettaglio più della media, armi nuove e senza dubbio più resistente dei restanti nemici: è questo l'ultimo ostacolo che ci separa dal termine di una demo godibile ma non trascendentale. Buona la caratterizzazione artistica dei Mech che devono risaltare per trama, un po' meno quella dei nemici standard, con una scelta cromatica apprezzabile ma non supportata da texture particolarmente ispirate, sicuramente ben al di sotto di altre produzioni non high-budget. La promessa degli sviluppatori ruota intorno ad una storia che riuscirà a farci dimenticare una certa arretratezza tecnica, complice la possibilità di "truccare" a nostro piacimento il nostro corrispondente meccanico, e farcirlo di armi di tutti i tipi, ma non è questo l'aspetto su cui sembra aver puntato From Software. L'enfasi maggiore è stata posta proprio sulla parte online, che in Armored Core V garantirà scontri all'ultimo missile tra i vari Mech in partite Deathmatch, che andranno a ricalcare quanto già visto da altri esponenti del genere, più ovviamente altre modalità non ancora annunciate nel dettaglio ma sicuramente presenti nella versione finale. Che siate da online o meno non preoccupatevi: i nemici non vi mancheranno di certo.
CERTEZZE
- I Mech affascinano sempre
- Comparto online solido
- Artisticamente curato
DUBBI
- Tecnicamente un po' arretrato
- Confusionario a tratti
- Poca personalità