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Reggimento corazzati

Il simulatore di mech sviluppato da From Software trova nuove sfaccettature grazie al supporto di Kinect e a una nuova interfaccia che implementa i controlli gestuali

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   15/09/2011

Ambientato nell'anno 2082, in una realtà che per determinati aspetti è rimasta indietro rispetto alla nostra e in cui di fatto mancano i computer, Steel Battalion: Heavy Armor ci vede vestire i panni di un soldato americano che si trova a pilotare un Vertical Tank nella sanguinosa guerra volta a smantellare l'occupazione cinese di New York. Fantapolitica e fantascienza, dunque, in quello che si presenta come il terzo episodio della serie creata da From Software in esclusiva per Xbox, e che in questo caso aggiunge al già particolare mix di giocabilità ed elementi narrativi il supporto della periferica Kinect.

Reggimento corazzati

La sensazione di trovarsi dentro un mezzo capace di resistere al fuoco nemico e dotato di una grande potenza di fuoco può al contempo esaltare e spaventare, visto che, come ci hanno detto gli sviluppatori del gioco, questo tipo di veicolo in battaglia viene preso di mira da tutti i nemici. Tuttavia questo particolare feeling è stato reso alla perfezione dal nuovo capitolo di Steel Battalion, che fa del coinvolgimento e della plausibilità dell'azione i propri punti di forza in un contesto che rimane comunque quello degli action game e che si tiene a debita distanza dalle vere e proprie simulazioni. La tecnologia rappresentata, inoltre, esercita un grande fascino in quanto differente da quella che siamo ormai abituati a vedere nella vita di tutti i giorni: nel futuro raccontato da From Software, i computer non ci sono questo si riflette anche nello stile delle apparecchiature del nostro Vertical Suit. Un rapido esempio: gli indicatori della "salute" del mech sono semplicemente delle luci che passano dal colore verde al colore rosso qualora si verifichi un danno, mentre i monitor che riprendono l'esterno sono rigorosamente bombati e in bianco e nero.

Due ceffoni fanno sempre bene

La combinazione fra il classico sistema di controllo via pad e i gesti rilevati da Kinect produce una soluzione ricca di possibilità interessanti. Nel corso della presentazione di Steel Battalion: Heavy Armor, che si è tenuta in un enorme hotel nei pressi del Tokyo Game Show, gli sviluppatori ci hanno mostrato una demo giocabile e contestualmente una serie di situazioni in cui la periferica Microsoft dimostra di poter fare la differenza. La cabina del nostro mech è praticamente divisa in tre "scompartimenti": quello centrale, occupato dal nostro personaggio, e due ai lati in cui si trovano i suoi compagni. Per passare da una visuale all'altra, basterà muovere il braccio come se stessimo sfogliando un'enorme pagina. Non è finita qui, però: in una missione particolarmente pericolosa, uno dei nostri compagni a un certo punto perderà la testa e cercherà di uscire dal Vertical Suit per paura.

Reggimento corazzati

Per evitare che venga bersagliato dai nemici una volta fuori, dovremo fare il gesto di afferrarlo per i pantaloni, buttarlo a terra e dargli due ceffoni per farlo rinsavire. La medicina si rivelerà efficace e il nostro amico tornerà al suo posto. Contestualmente, potremo fortificare il nostro rapporto con l'altro compagno stringendogli la mano, e magari facendogli coraggio. Si tratta sicuramente di dettagli rispetto al gameplay vero e proprio, di situazioni interessanti e belle da vedere, ma che a parte rari casi (il compagno che esce dal mech e viene ucciso) non si traducono in conseguenze reali. Bisognerà inoltre vedere quante di queste sequenze verranno introdotte nella versione finale del gioco, perché assistere ad esempio a due scene identiche all'interno di missioni differenti potrebbe svilire quanto di buono l'approccio di From Software potrebbe fare per questo terzo episodio della serie.

Maggioranza inferiore numericamente, ma più coesa

La bandiera degli Stati Uniti, così come sono rappresentati in Steel Battalion: Heavy Armor, reca molte meno stelle di quella attuale. La ragione è semplice: molti stati sono caduti nelle mani del nemico, ma il nostro impegno potrebbe portare alla loro liberazione e dunque a un ripopolamento della bandiera.

Reggimento corazzati

Riuscire nel nostro intento non sarà semplice, e del resto From Software non è propriamente nota per realizzare titoli molto facili da portare a termine, anzi. Di certo l'atmosfera generale è azzeccata, i suoni della guerra risultano plausibili e il campo di battaglia appare sufficientemente dettagliato. Il gameplay unisce azione e risvolti strategici, con il mech che può essere potenziato a seconda della situazione ma che non godrà di bonus in base alla composizione del suo equipaggio. Se un membro della squadra muore (ad esempio quello impaurito di cui abbiamo parlato), dovremo terminare la missione senza di lui e dunque sudare di più per raggiungere il risultato desiderato, ma dalla missione successiva il soldato verrà sostituito senza che la cosa produca qualche differenza nel feeling, nella maneggevolezza o nelle capacità offensive del VS. Il nuovo Steel Battalion ha dunque un grande potenziale, si pone come un prodotto da tenere d'occhio per i fan della serie ma non solo, e potrebbe riservare ben più di una sorpresa grazie all'inedito supporto del Kinect.

CERTEZZE

  • Grande coinvolgimento
  • Funzionalità gestuali molto interessanti
  • Una serie di situazioni inedite...

DUBBI

  • ...ma da verificare in termini di varietà
  • Grafica buona ma non straordinaria