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Chi di spada ferisce...

Riusciranno gli sviluppatori di Project Soul a consegnarci un picchiaduro all'altezza delle (enormi) aspettative? Direttamente dalla sede giapponese di Namco Bandai, cerchiamo di darvi una risposta

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   17/09/2011

Annunciato lo scorso maggio nel corso di un evento tenutosi a Dubai, Soul Calibur V rappresenta dal punto di vista narrativo una sorta di rinascita per la serie prodotta da Namco Bandai, visto che l'ambientazione si sposta di diciassette anni rispetto al quarto episodio e dunque vengono introdotti molti nuovi personaggi che vanno ad affiancare alcune vecchie conoscenze, invecchiate ma ancora ben capaci di maneggiare un'arma.

Chi di spada ferisce...

Nel giorno che ha preceduto l'apertura del Tokyo Game Show 2011 siamo stati invitati nella sede giapponese di Namco Bandai per provare una serie di titoli, e appunto c'era anche il nuovo lavoro dei Project Soul, chiaramente in forma giocabile. Abbiamo dunque potuto fare qualche partita e verificare quelle che sono le novità finora introdotte nel gameplay; gameplay che, lo diciamo subito, non si discosta più di tanto dagli elementi che da sempre caratterizzano Soul Calibur, ma costituisce una sorta di "ottimizzazione" del franchise in vista di ulteriori sviluppi che, ne siamo certi, non tarderanno ad arrivare e costituiranno un'ulteriore evoluzione dell'esperienza.

I got to get the Edge of Soul...

I personaggi disponibili nella demo rientravano nella lista di quelli ufficializzati finora. Non ci è stato fornito un numero definitivo circa il roster che sarà presente nella versione finale del gioco, tuttavia gli "slot" nella schermata di selezione erano in tutto trentadue e viene naturale pensare che la cifra finale sarà all'incirca quella. Era possibile vestire i panni, fra gli altri, di Patroklos, il nuovo protagonista del gioco nonché figlio di Sophitia, guerriero d'origine greca estremamente abile con la spada e con il suo piccolo scudo, mosso dall'intento di ritrovare la madre e la sorella scomparse.

Chi di spada ferisce...

Il suo stile di combattimento può essere definito "elegante", vista anche la posizione che il personaggio assume una volta impegnato in uno scontro, ma nei suoi movimenti non manca la fisicità, come testimoniato dalla carica che può effettuare grazie allo scudo e che si rivela importante quando l'avversario si trova in prossimità del limite dello stage. Disponibile nella demo anche il "vecchio" Mitsurugi, comparso per la prima volta nell'originale Soul Edge, armato della classica katana e di uno spirito indomabile. I suoi fendenti sono ben piazzati, la posizione di combattimento rimane sempre solida e dunque si nota una certa rigidità nelle sue movenze, anche se al momento giusto Mitsurugi può scattare come un fulmine.

Chi di spada ferisce...

C'era poi Siegfried, relegato stavolta al ruolo di comprimario, un cavaliere d'origine teutonica che ormai da svariati anni ha a che fare con le due spade Soul Edge e Soul Calibur e che non ha perso la forza e la determinazione che da sempre lo caratterizzano. Pur invecchiato di diciassette anni, Siegfried rimane un avversario potente, capace di affondare i colpi in modo molto efficace e di scartare rapidamente alla bisogna. Un'altra vecchia conoscenza dei fan della serie è Maxi, che non ha mai messo da parte i suoi nunchaku e sembra anzi ancora più esperto nel loro uso, tanto che sembra danzino nell'aria prima di impattare contro il corpo del nemico con uno schianto poderoso. Gli anni non sembrano invece avere intaccato il "fascino" di Voldo, uno dei guerrieri più originali e imprevedibili della serie: proveniente dall'Italia borbonica, questo pericoloso freak armato di tridenti combatte in maniera unica e proprio questa peculiarità lo rende difficile da contrastare.

To love, to shine

Abbiamo avuto modo di provare il gioco in una serie di sfide con gli altri giornalisti, e pur stendendo un velo pietoso (anzi, una trapunta pietosa) sul numero di rovinose sconfitte rimediate da chi scrive, possiamo dire che il gameplay di Soul Calibur V è fondamentalmente come ce l'aspettavamo: qualche novità interessante ad arricchirne le dinamiche e qualche spigolo smussato qua e là, ma di base l'esperienza offerta dal picchiaduro targato Namco Bandai è quella che ben conosciamo e di certo farà la gioia dei tanti appassionati di questo ormai storico franchise.

Chi di spada ferisce...

È possibile scartare rapidamente avvicinandosi o allontanandosi dalla visuale, spostandosi dunque in zone differenti dello scenario per sfuggire, ad esempio, ai colpi in grado di provocare un improvviso ring-out. Tuttavia una delle feature più spettacolari è costituita dalla supermossa, eseguibile allo stesso modo per tutti i personaggi, ovvero con una doppia mezzaluna accompagnata dalla pressione simultanea di alcuni pulsanti: se a segno, tale attacco provoca un danno non indifferente, al termine di una sequenza molto bella da vedere. La componente strategica dei combattimenti ci è sembrata piuttosto evidente, anche questo un tratto distintivo di Soul Calibur, mentre il comparto tecnico valorizzava in modo pressoché perfetto l'azione sullo schermo, grazie ad animazioni realizzate a mano e a musiche di straordinaria qualità, davvero epiche. L'uscita del gioco è prevista per il 2012, probabilmente all'inizio dell'anno considerando lo stadio di sviluppo mostrato nel corso dei test, ma possiamo dire fin da ora che i ragazzi del team Project Soul stanno lavorando con grande passione e che i risultati di certo non deluderanno le aspettative.

CERTEZZE

  • Solido, spettacolare e divertente
  • Tecnicamente davvero ben fatto
  • Si preannuncia un gran numero di personaggi

DUBBI

  • Poche le vere novità, al momento
  • Modalità tutte da verificare