Le settimane a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno sono, da sempre, tempo di bilancio. Ci si guarda alle spalle, osservando cos'è successo nei dodici mesi passati, cosa è stato fatto bene e cosa si può migliorare. Nel mondo dei videogiochi e dell'intrattenimento più in generale, questo periodo è dedicato alle classifiche dei migliori giochi dell'anno. Mentre attendiamo che anche qui su Multiplayer.it venga eletto il nostro Game of the Year, concentriamo l'attenzione su una tematica diversa e che sul sito abbiamo particolarmente a cuore, ovvero l'accessibilità.
Riagganciandoci proprio al discorso dei migliori giochi dell'anno, in molti hanno trovato parzialmente contestabili cinquine e premi assegnati durante i The Game Awards all'inizio di dicembre, ma la rosa dei candidati per il premio Innovazione nell'accessibilità era forse uno tra i più legittimi e ben calibrati. In questo speciale, oltre a spiegarvi le ragioni dietro questa affermazione, faremo un piccolo viaggio nell'anno appena trascorso, stilando anche noi un bilancio dedicato al tema dell'accessibilità nei videogiochi usciti nel 2022.
Alcuni dati sull’accessibilità
Nei primi giorni del 2022, Accessibility.com ha pubblicato un breve recap contenente dati e iniziative riguardo all'accessibilità nel mercato dei videogiochi. Nello specifico il blog statunitense citava una ricerca condotta da Scope, che potete visionare a questo link. Si tratta di un'associazione attiva sul territorio di Inghilterra e Galles, volta a tutelare l'uguaglianza dei disabili, fornendo informazioni pratiche e sostegno emotivo a pazienti e famiglie, oltre a condurre campagne di sensibilizzazione e ricerche demografiche. I dati riportati da Scope fanno riferimento a un'indagine effettuata nel dicembre 2020, e il dato globale che ne emerge è che il 66% dei giocatori affetti da disabilità o patologie dichiara di dover affrontare barriere o problemi legati al gioco.
Nello specifico, gli intervistati dichiarano che la più grande barriera è la sostenibilità economica delle tecnologie di assistenza, quindi il costo delle periferiche che, molto spesso, richiedono una certa personalizzazione. Tra le opzioni offerte direttamente dai software, quelle sul comparto audio e regolazione della sensibilità dei controller sono le più utilizzate. Il 50% dei giocatori disabili afferma inoltre che le informazioni sull'accessibilità di un gioco hanno influenzato la loro decisione di acquistarlo, che il 40% ha acquistato giochi che non ha potuto giocare a causa della scarsa accessibilità e sempre il 40% degli intervistati ha riscontrato atteggiamenti negativi da parte di altri giocatori a causa di una disabilità, di una menomazione o di una condizione.
Il controsenso del 2022
La speranza è che nei prossimi mesi vengano resi noti nuovi report con dati più aggiornati e più incoraggianti di quelli appena riportati. Anche perché il 2022 sul fronte accessibilità è stato un anno davvero bizzarro: da un lato abbiamo assistito non solo a brillanti esempi di accessibilità in alcuni titoli, ma anche alla crescita di numerose realtà ed iniziative volte alla divulgazione del tema. Dall'altra però abbiamo visto trionfare in cima a molte classifiche come miglior gioco dell'anno Elden Ring, che oltre a miglior GOTY 2022 dovrebbe ricevere anche il primato di gioco meno accessibile dell'anno, visto che stando ai requisiti stilati da Game accessibility guidelines, le opzioni di accessibilità del titolo non soddisfano in modo esauriente nemmeno i requisiti base. Opzioni che, ci teniamo a dirlo, esulano dalla annosa questione della difficoltà, che abbiamo affrontato in questo speciale dedicato, ma che più semplicemente riguardano la sfera visiva e uditiva.
Come sempre, è la community a trovare le soluzioni più ingegnose facendo di necessità virtù e anche i veri nemici di Elden Ring, tra cui figurano i temibili menù e telecamera, possono essere sconfitti con la giusta build! Qui potete trovare un articolo di Inverse.com nel quale sono state raccolte testimonianze di giocatori che, con un po' di astuzia, hanno aggirato le loro difficoltà arrangiandosi con quello che Elden Ring metteva a disposizione e studiando le proprie build in funzione delle disabilità.
I giochi più accessibili del 2022
Fortunatamente Elden Ring è un caso più unico che raro e nel 2022 non ci sono stati altri giochi costituiti da un DNA che vede il suo successo inversamente proporzionale alle opzioni di accessibilità offerte. Anzi, l'altro grande titolo che si è opposto a Elden Ring in un braccio di ferro che ha monopolizzato le discussioni di fine 2022, ovvero God of War Ragnarok è un eccellente distillato di opzioni di accessibilità, come del resto tutte le produzioni PlayStation. Se c'è un aspetto in cui il motto "For the Players" ben si applica nel parco titoli PlayStation è proprio quello dell'accessibilità. Horizon Forbidden West, The Last of Us Part I e il già citato God of War Ragnarok sono la prova di quanta attenzione i PlayStation Studios ripongano sul fronte accessibilità. Un'attenzione frutto di studi e forti investimenti economici da parte di Sony, che hanno dato negli anni non solo eccellenti frutti ma hanno cominciato a stabilire un vero e proprio standard per l'industria.
Altri due titoli che si sono contraddistinti per le loro opzioni di accessibilità nel 2022 sono As Dusk Falls e The Quarry. L'avventura narrativa sviluppata da Interior/Night e pubblicata da Microsoft è uno dei pochissimi giochi in commercio ad essere completamente giocabile da persone non vedenti, grazie all'utilizzo di screen reader. Ovviamente non mancano opzioni per personalizzare i sottotitoli e per modificare la tempistica delle sequenze Quick Time Event. Opzione, quella dei QTE custom introdotta anche da The Quarry. L'avventura horror di Supermassive Games è stata pubblicata al di fuori della collana Dark Picture Anthology ma rimane comunque un'esperienza da provare per gli amanti del genere. Il lavoro fatto dagli sviluppatori è stato quello di ripensare tutti quegli elementi che richiedono una certa abilità e tempismo nell'azione di gioco, e che possono creare difficoltà anche ad un giocatore senza evidenti disabilità. Le opzioni relative ai sottotitoli sono davvero approfondite e curate, rendendolo fruibile da un vasto numero di giocatori.
Il valore oltre l’accessibilità
Altri due titoli che si sono contraddistinti per le loro opzioni di accessibilità sono Tunic e Return to Monkey Island. Questi due giochi però sollevano un'altra riflessione, sempre più di rilievo nell'industria dei videogiochi. Volendo infatti togliere il fattore umano ed emotivo dall'equazione, più accessibilità vuol dire più giocatori e, per estensione, più vendite. L'accessibilità non riguarda soltanto la sfera umana ed etica, ma determina sempre più spesso un ritorno nel numero di giocatori che acquistano e giocano un prodotto. Un ragionamento fatto a lungo da Andrew Shouldice per il suo Tunic che, durante una nostra intervista fatta nel 2022 (che potete trovare completa a questo link), ci aveva detto raccontato il processo alla base delle sue scelte. Lo sviluppatore aveva ben in mente il tipo di esperienza che voleva proporre con la sua avventura a cavallo da un souls-like e uno zelda-like, ma al tempo stesso non poteva prevedere in anticipo le esigenze dei giocatori, disabili o meno. Per questo il titolo può essere apprezzato secondo la visione dell'autore, oppure giocato con qualche aiuto in più, che serve proprio per incentivare i giocatori a continuare l'avventura e completarla.
Lo sviluppatore in questo caso ha preferito rinunciare a un po' di autorialità per assicurare una migliore esperienza di gioco, e lo stesso è stato fatto con Return to Monkey Island. L'avventura grafica di Terrible Toybox si distingue anzitutto per l'ottimo lavoro fatto sul comparto audio e video. La personalizzazione del sonoro e dei sottotitoli è profonda e questi ultimi in particolare sono contraddistinti da dimensioni davvero generose. Nonostante questo però, le linee di dialogo mantengono il loro carattere con un font ricercato e colori leggibili eppur ben abbinati ai fondali, segno che la ricerca artistica del prodotto è stata portata avanti di pari passo con gli elementi di accessibilità. Similarmente a Tunic, anche Return to Monkey Island aggiunge una serie di agevolazioni, con un impatto non sulla sfera dell'abilità fisica ma su quella intellettuale, con un sistema di aiuti e suggerimenti pensato per coloro che non hanno dimestichezza con il genere dei punta e clicca. Del resto, abbandonare un titolo perché non si riesce a risolvere un puzzle o affrontare un boss è uno peccato e uno spreco: per il giocatore, che rinuncia all'interezza dell'esperienza di gioco e che investe delle ore per non avere una vera e propria conclusione, e per lo sviluppatore, che rischia di perdere un futuro acquirente.
Iniziative e attività
Chiudiamo questo excursus sull'accessibilità nel 2022 segnalando un paio di iniziative importanti, che arrivano da casa Microsoft. Durante l'anno appena passato infatti il publisher ha aggiornato il proprio store digitale andando ad aggiungere numerosi tag e filtri di ricerca per aiutare i giocatori disabili a trovare titoli che possano rispondere alle loro esigenze. Riprendendo il dato menzionato dalla ricerca di Scope, conoscere in anticipo le opzioni di accessibilità di un titolo, è per buona parte dei giocatori un fattore determinante per l'acquisto. Oltre ad avere una dettagliata pagina supporto che racchiude tutte le informazioni utili sull'accessibilità , Xbox mette a disposizione anche uno strumento di ricerca ulteriore per i giocatori alla ricerca della giusta esperienza. Del resto, la creazione di un database che raccoglie diverse informazioni sui giochi è importante tanto quanto l'esistenza dei titoli stessi. Che senso ha produrre giochi accessibili se poi non esiste un raccoglitore che tiene traccia di tutte le informazioni utili? Da questo punto di vista, una delle iniziative editoriali migliori che c'è attualmente sul web è Can I play that, un portale che raccoglie e cataloga buona parte dei giochi in uscita, fornendo informazioni dettagliate sull'accessibilità.
Il supporto fornito da Microsoft si estende anche alla sfera dello sviluppo e, nell'ottobre 2022, il publisher ha aperto il Microsoft Game Accessibility Testing Service (MGATS), un programma attraverso il quale gli sviluppatori e gli editori di giochi per Xbox e PC possono sottoporre i loro prodotti a test di accessibilità sicuri e riservati, condotti da esperti di accessibilità e giocatori disabili.