Assembla che ti Passa è una rubrica settimanale che raccoglie le principali novità legate all'hardware da gioco PC e propone tre configurazioni, divise per fasce di prezzo, pensate per chi desidera assemblare o aggiornare la propria macchina. Come al solito i suggerimenti sono graditi e le correzioni ben accette, a patto che i toni siano adeguati. Un ulteriore consiglio è quello di leggere i paragrafi che presentano le configurazioni prima di dare battaglia nei commenti.
Questa settimana prendiamo una deviazione dall'abituale cammino fatto di notizie e considerazioni per avventurarci nel mondo dell'overclock, un terreno un tempo difficile da percorrere ma che si è fatto sempre più accessibile, diventando ormai un'opzione alla portata di tutti. Ma come dice il celebre overclocker italiano Roberto Sannino, protagonista del primo e dei prossimi video di una serie dedicata da ASUS ai cacciatori di frequenze elevate, è bene tenere conto del fatto che rendere più accessibile una pratica incentrata sul superare i limiti di fabbrica dell'hardware significa anche dare all'utente medio la possibilità di danneggiare con un paio di click il proprio sistema. Basti pensare all'esistenza di programmi che consentono di lanciarsi nell'overclock senza uscire da Windows e che, seppur con qualche singhiozzo e problema di immaturità, rendono quasi banale il mettere mano a voltaggi e ad altri parametri critici di un processore.
L'overclock vero e proprio, sia chiaro, passa ancora dal BIOS, con schede madri che includono una valanga di opzioni per tarare alla perfezione la propria CPU. ma anche in questo caso l'evoluzione della tecnologia ha portato con se un sacco di facilitazioni tra profili preimpostati e interfacce sempre più simili a sistemi operativi. Certo, parliamo di sistemi pensati per spegnersi se qualcosa va male e di solito dotati di tasti per ripristinare in pochi secondi le impostazioni di fabbrica, ma fare danni non è certo impossibile. Anche per questo ASUS punta molto sul suo AI Overclocking che sfruttando algoritmi e nuove tecnologie incorporate nelle CPU è in grado di spingere un sistema vicino al limite senza alcuna fatica e senza rischi.
C'è stato un tempo invece, come ci ricorda Sannino, in cui era necessario mettere mano direttamente all'hardware, talvolta con la necessità di ricorrere anche al saldatore. Negli anni 80 infatti il clock della CPU dipendeva da un quarzo che poteva essere sostituito per cambiare la frequenza che consentiva di toccare picchi di 10MHz con le prime CPU 8080 e 8086. Poi, con l'avvento dei jumper, le cose si sono fatte decisamente più semplici, almeno nell'ottica degli utenti PC degli anni novanta che dovevano spesso maneggiare caps e ponticelli per cambiare IRQ e risolvere conflitti di sistema. Ma c'erano anche jumper che permettevano di alterare diversi altri parametri che includevano velocità del BUS e moltiplicatore della frequenza.
In ogni caso per spingere la CPU era sempre necessario mettere mano all'hardware senza poter superare determinati limiti come il voltaggio base a meno di ricorrere a modifiche particolari. C'era infatti chi aumentava la portata delle resistenze sporcandole con una semplice matita di grafite, un materiale ad alta conduttività elettrica che consentiva di aumentare il voltaggio in modo del tutto spannometrico. In ogni caso si parlava di incrementi di pochi MHz in un panorama in cui i rischi erano elevati vista la scarsa diffusione dei dissipatori che spesso non venivano usati o erano di tipo passivo.
Un'ulteriore evoluzione è arrivata assieme al nuovo millennio con i Pentium 4, frequenze elevate e la possibilità di mettere mano a diversi parametri grazie al BIOS delle schede madri orientate all'overclock che consentivano di cambiare frequenze, moltiplicatori e voltaggi di ogni genere, incluso quello del chipset. Permettevano quindi a chiunque fosse in grado di schiacciare un tasto prima dell'avvio di Windows di mandare letteralmente in fumo processori che all'epoca erano ancora molto costosi. Ma c'era anche un mercato fatto di enormi dissipatori pronto per andare incontro alle necessità dei primi overclocker moderni, stimolati anche da un aumento netto delle frequenze di CPU che intorno al 2001 hanno iniziato a superare i 3GHz di clock massimo. Il tutto garantendo discreti margini di incremento utili per chi guardava all'overclock come a un modo per sfruttare all'osso la propria CPU.
Per gli smanettoni professionisti nascevano invece le prime competizioni che hanno portato all'utilizzo di sistemi di dissipazione artigianali estremi, come quelli basati sull'azoto o addirittura sul costoso elio. Da qui sono arrivati i primi numeri spettacolari con record da 8GHz per le CPU più semplici e meno calde. Tanto per intenderci oggi i record viaggiano ancora intorno a questi numeri, ma con CPU più complesse come il Core i9-10900K spinto a 7.707 GHz sotto elio liquido. Ma se questo non è cambiato, sono cambiati ulteriormente i BIOS e i meccanismi di sicurezza che oltre ad aiutare i professionisti, consentono agli overclocker occasionali di spingere la frequenza con un paio di click. Gran parte del lavoro la fanno infatti la CPU e tecnologie come l'ASUS AI Overclocking, il fulcro dell'opera di divulgazione di Sannino che al di la dell'impronta chiaramente promozionale è partito alla grande dandoci una spolverata della storia dell'overclock e ricordandoci anche qualche doloroso errore del passato che ha visto molti di noi piangere una povera CPU fritta.
Configurazione Budget
La configurazione budget è quella orientata al risparmio ma non è detto che non ci sia spazio per l'upgrade laddove si presentino prospettive interessanti. Le proposte di questa fascia includono soluzioni pensate per i giochi a basso profilo tecnico e build orientate al 1080p.
Arrivato 110 euro quasi tondi il Ryzen 3 3100 resta saldo al centro della configurazione di fascia bassa, limitato a 4 core e 8 thread ma ottimo per il gaming grazie a ottimizzazioni rispetto ai primi Ryzen 3000. Inoltre gode di buoni margini di overclock che consentono di spingernee le prestazioni e aumentarne la longevità.
Anche per quanto riguarda la scheda video non cambiamo GPU ma cambiamo modello virando verso la GeForce GTX 1650 Super Compact di Inno3D, una versione compatta adatta anche ai case di piccole dimensioni e resa interessante da un prezzo inferiore ai 160 euro.
BUDGET | Componente | Prezzo |
---|---|---|
PROCESSORE | AMD Ryzen 3 3100 3.6-3.9GHz | 110,00 € |
SCHEDA MADRE | MSI B450M | 70,00 € |
SCHEDA VIDEO | Inno3D GeForce GTX 1650 SUPER Compact 4GB | 160,00 € |
RAM | HyperX Fury 2x8GB 3200MHz CL16 | 70,00 € |
ALIMENTATORE | EVGA 450 BR 80+ Bronze | 50,00 € |
HARD DISK | Crucial BX500 480GB | 50,00 € |
CASE | Kolink Void RGB Mid Tower | 50,00 € |
TOTALE | 560,00 € |
Configurazione Gaming
Nella fascia gaming di solito si trovano quelle componenti che consentono di affrontare il gioco su PC senza paura e di tenere duro per qualche tempo. La resa dei conti con il frame rate è dietro l'angolo ma, con una buona base, è sempre possibile vendere la GPU vecchia prima che si svaluti troppo in modo da acquistarne una nuova giusto in tempo per affrontare il prossimo kolossal videoludico spacca hardware.
Con AMD in procinto di rinnovare il proprio parco CPU, almeno nel caso dei modelli di fascia media e alta, ci concentriamo ancora una volta su Intel e sul Core i5-10600, ancora in versione bloccata visto il prezzo ma comunque sufficiente per dare spazio anche a una GPU che promette prestazioni superiori a una RTX 2080 Ti.
Nonostante l'apparentemente certo rinvio la GeForce RTX 3070, quanto pare in arrivo il 29 ottobre per evitare i problemi di reperibilità che hanno colpito la RTX 3080, resta una delle opzioni più sensate, nonostante il prezzo superiore a quelli che di solito consideriamo per questa fascia. Ma in attesa della RTX 3060, preferiamo una scheda nuova e potente a soluzioni destinate a perdere valore tra pochi giorni con l'arrivo di tutti i nuovi modelli NVIDIA e delle nuove GPU AMD RDNA 2.
GAMING | Componente | Prezzo |
---|---|---|
PROCESSORE | Intel Core i5-10600 3.3-4.8GHz | 230,00 € |
SCHEDA MADRE | ASUS PRIME B460M-K | 95,00 € |
SCHEDA VIDEO | NVIDIA GeForce RTX 3070 Founders Edition 8GB | 520,00 € |
RAM | G.Skill AEGIS 3000MHz CL16 | 55,00 € |
ALIMENTATORE | Corsair TX650M 80+ Gold | 95,00 € |
HARD DISK | Samsung 860 Evo 500GB SATA III | 70,00 € |
CASE | Fractal Design Meshify C Mid Tower | 95.00 € |
TOTALE | 1160.00 € |
Configurazione Extra
La configurazione spinta ha un senso compiuto solo per chi punta a risoluzioni elevate, consapevole che il lusso spesso non va a braccetto con la razionalità. D'altronde, diciamocelo, a chi non piace avere un bel motore sotto il cofano anche se c'è da rispettare il limite di velocità?
Torniamo al 10700K, più economico, meno caldo e comunque capace di sfruttare una scheda come la RTX 3080 meglio di altri processori, almeno in 1080p. D'altronde benché la nuova ammiraglia consumer NVIDIA sia pensata per il 4K e sia perfetta per il 1440p ad altissimo refresh, laddove una qualsiasi CPU moderna non crea alcun problema, è anche utile per raggiungere framerate estremi in 1080p senza compromessi o quasi.
Come anticipato, la protagonista alla voce GPU della configurazione di punta resta la RTX 3080, a quanto pare finalmente libera dai problemi di gioventù che ci hanno fatto parlare e sparlare di condensatori e problemi software. I nuovi driver sembra che siano in grado di garantire la stabilità anche al di sopra dei 2 GHz di frequenza, archiviando almeno per il momento le polemiche. Resta però una scheda difficile da trovare anche se di tanto in tanto qualche pezzo spunta, anche sul sito ufficiale. Ma riuscire ad acquistarne una richiede un tempismo perfetto e parecchia fortuna.
EXTRA | Componente | Prezzo |
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PROCESSORE | Intel Core i7-10700K 3.8-5.1GHz | 390,00 € |
DISSIPATORE | Noctua NH-D15 Chromax Black | 100,00 € |
SCHEDA MADRE | ASUS ROG STRIX Z490-A Gaming | 240,00 € |
SCHEDA VIDEO | NVIDIA GeForce RTX 3080 Founders Edition 10GB | 720,00 € |
RAM | G.Skill Trident Z RGB 2x16GB DDR4 3600MHz CL16 | 155,00 € |
ALIMENTATORE | ANTEC HCG-850 80+ Gold | 130,00 € |
HARD DISK | Sabrent Rocket NVMe 1TB M.2 | 150,00 € |
CASE | NZXT H710 Mid Tower | 160,00 € |
TOTALE | 2045.00 € |