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L'autunno caldo, anzi caldissimo, di Sony, Microsoft e Nintendo: ecco cosa ci aspetta!

L'estate sta per finire e la grande fabbrica dei videogiochi riaccende i motori. Che annata sarà quella che ci aspetta alla fine di questo rovente agosto?

SPECIALE di Francesco Serino   —   20/08/2022

La prima buona notizia in arrivo nei prossimi mesi è il grande ritorno dei videogiochi ad altissimo budget che, dopo un biennio in disparte, si apprestano finalmente in gran numero a incendiare le classifiche di vendita. La pandemia ha lasciato il segno, ma oramai tutti hanno imparato a lavorare in questa nuova normalità e, Covid o meno, in autunno le software house non dovrebbero più soffrire le riorganizzazioni obbligate degli ultimi anni. Salta finalmente quel tappo che ha tenuto l'industria videoludica in una sorta di stasi, rallentandone e inguaiandone i cicli produttivi. Molti di questi giochi venderanno milioni di copie, ma tutti e ciascuno a suo modo rappresenteranno anche, se non soprattutto, una sorta di test per l'intero mercato.

Da un certo punto di vista, siamo tornati agli anni che hanno anticipato l'arrivo di PlayStation 4 e Xbox One, quando l'intera filiera venne messa in dubbio, anzi diciamo data per spacciata, da chi vedeva negli smartphone l'unico futuro possibile. Ricordiamo che il grandissimo e meritatissimo successo di PlayStation 4 è stato fondamentale per imprimere al settore delle console dedicate un nuovo slancio. Oggi i dubbi non si concentrano più sugli hardware dedicati, come avvenne nel 2012, ma sul software che ne dovrebbe giustificare l'acquisto, insomma proprio su questi gargantueschi Tripla A con i piedoni d'argilla. E che sia chiaro, i dubbi non si concentrano più sugli hardware dedicati soltanto perché il loro destino è già scritto, ma ne parleremo meglio dopo.

C'è posto per noi?

I cosiddetti Tripla A devono dimostrare di avere ancora un ruolo creativo importante, o presto per sopravvivere saranno obbligati a cambiare formato. Questo lo ripetiamo da diverso tempo, la differenza è che dopo la grande frenata nelle nuove uscite, molti videogiocatori hanno imparato a vivere la loro passione anche senza di loro, scoprendo un mondo di prodotti che al netto dei valori produttivi offrono esperienze ben più interessanti e divertenti di quelle spesso legate ai graficoni da cinema. I giochi dei grandi publisher sono oramai terribilmente simili tra loro, ma il loro costo produttivo rimane altissimo; dall'altra parte invece possiamo trovare progetti come Stardew Valley che quest'anno ha raggiunto le venti milioni di copie vendute, o il recentissimo Diablo Immortal in grado d'incassare un milioni di dollari al giorno.

Gusti in espansione

L'autunno caldo dei videogiochi: strategici e simulatori sempre più amati, anche da chi non te l'aspetteresti. La piattaforma su cui sta vendendo di più Two Point Campus? Nintendo Switch!
L'autunno caldo dei videogiochi: strategici e simulatori sempre più amati, anche da chi non te l'aspetteresti. La piattaforma su cui sta vendendo di più Two Point Campus? Nintendo Switch!

Il pubblico sta anche riscoprendo strategici e gestionali, oltre a tutti quei generi abbandonati dai giganti dell'intrattenimento elettronico perché si raccontava fossero poco remunerativi e che ora tornano alla ribalta proprio per questa voglia di esperienze nuove, o quantomeno diverse dal solito action in terza persona con componenti da gioco di ruolo light. L'antipasto si è ufficialmente chiuso con Stray: benvenuti (o forse dovremmo dire bentornati?) nell'epoca in cui i giochi indipendenti se la battono testa a testa con i grossi calibri.

In un contesto simile, crescono e prosperano i publisher più piccoli, coraggiosi e agili, in primis Devolver Digital e Annapurna. Per alcuni non è una grandissima novità, ma il contesto in questo caso è il grande pubblico e non l'appassionato sempre informato.

Pandemie e guerre

Torniamo ora alle console, riprendendo anche quanto anticipato pochi paragrafi sopra. In questo ambito la situazione rimane decisamente instabile visto che a un deficit nel numero di chip prodotti, che sembrava comunque in via di miglioramento, ora si aggiunge la potenziale minaccia data dall'instabilità tra Cina e Taiwan. Proprio di queste ore è la notizia che vede Apple spostare un numero considerevole della sua forza produttiva in Vietnam, proprio per anticipare possibili problemi in futuro. Insomma, anche questo inverno sarà piuttosto difficili entrare in un negozio e uscirne in tempo zero con una PlayStation 5 o un Xbox Series X tra le mani. E questo è un problema che coinvolge anche Nintendo: Switch sta invecchiando, il concept vincente e il pubblico di riferimento lo mantengono ancora a galla, ma Nintendo dovrà prima o poi aprire un nuovo capitolo della sua storia e con una nuova e più moderna console. Ma a Kyoto, statene certi, non hanno nessuna intenzione di attraversare gli stessi problemi di rifornimento di Sony e Microsoft, anche perché potrebbero non uscirne vivi.

Console in scala 1:1

L'autunno caldo dei videogiochi: ricordate quando per vedere Netflix avevamo bisogno di una console, mentre oggi basta la Tv? Vedremo accadere la stessa cosa anche con i videogiochi
L'autunno caldo dei videogiochi: ricordate quando per vedere Netflix avevamo bisogno di una console, mentre oggi basta la Tv? Vedremo accadere la stessa cosa anche con i videogiochi

Il business di Nintendo sono le sue console in tandem con i loro inimitabili prodotti, Sony e ancor di più Microsoft possono contare su una diversificazione degli asset che permette loro di subire perdite e affrontare gli imprevisti in modo più sicuro. Inoltre, tornando anche a quello che avevamo soltanto accennato pochi paragrafi più su, il destino degli hardware dedicati è oramai segnato. L'esperienza che offre una console sarà a breve perfettamente o quasi replicabile in cloud, in streaming, concedendo anche una versatilità inimmaginabile prima d'ora. Se fate fatica a percepire quanto sia cambiato il mondo dei videogiochi negli ultimi tre anni, date un'occhiata a quel che accaduto soltanto negli ultimi trecentosessantacinque giorni. Due eventi su tutti: Samsung che lancia la sua app per Tv dedicata al gaming compatibile con quasi tutti i sistemi in cloud e tutti i tablet, e Sony ha fatto debuttare il suo "Game Pass" spingendo sempre più su PC. Oggi è possibile giocare a Spiderman su uno Steam Deck, domani potrai giocare a Starfield su una TV senza bisogna di nulla oltre a un controller: lo avresti anche solo immaginato la scorsa estate?

Il futuro è già qua

L'autunno caldo dei videogiochi: La pandemia ha accelerato la diffusione dei giochi digitali, la scarsità di hardware sta velocizzando il processo che ci porterà nel cloud
L'autunno caldo dei videogiochi: La pandemia ha accelerato la diffusione dei giochi digitali, la scarsità di hardware sta velocizzando il processo che ci porterà nel cloud

Ecco, quel che accadrà nei prossimi mesi è una lenta, ma inesorabile normalizzazione di questi eventi e servizi, che oggi vengono ancora visti dagli appassionati come storie eccezionali, o funzioni da usare per sfizio soltanto per una prova veloce, stranezze per chi non può permettersi una postazione vera o di giocare alla hit fin dal primo giorno. Ma poi è un attimo che l'eccezione si trasformi in regola: accade sempre quando la comodità prende il sopravvento, o c'è un evento straordinario che velocizza il passaggio tra il passato e il futuro. Con una buona connessione, che non tutti hanno ma sono sempre meno, puoi far partire Forza Horizon 5 in un batter d'occhio risparmiando oltre cento giga di disco rigido. Non sarà in 4K, non ancora almeno, ma non sta scritto da nessuna parte che non si possa scendere a compromessi per un paio di partite, o per un particolare gioco. C'è gente che gioca a The Witcher 3 su Nintendo Switch, non dimentichiamocene mai, e a volte è proprio lo stesso purista che lo ha già finito su PlayStation 4....questo è scendere a compromessi. Agli utenti dategli la facilità d'utilizzo di Netflix, la stessa diffusione, e statene certi userà qualsiasi servizio gli offrirete.

Le tre sorelle

L'autunno caldo dei videogiochi: Sony, Nintendo e Microsoft, ciascuna a suo modo, stanno tutte attraversando un momento piuttosto delicato della loro storia videoludica
L'autunno caldo dei videogiochi: Sony, Nintendo e Microsoft, ciascuna a suo modo, stanno tutte attraversando un momento piuttosto delicato della loro storia videoludica

Per le tre sorelle, l'anno videoludico che sta per iniziare non sembra male: non faticheranno certo a riempire le caselle del calendario tra pesi massimi, remake, remastered e side project. È dietro le quinte che la situazione si rivela ben più ingarbugliata delle apparenze. Come già detto, Nintendo si trova in un momento piuttosto delicato: con la necessità di rinnovare il suo hardware in un contesto non proprio favorevole. Sony dovrà continuare a fare quello che ha fatto lo scorso anno: colmare le distanze lato servizi con la concorrenza, e non è facile quando accumuli tanto ritardo e sei costretto a muoverti in fretta e furia. Inoltre, questo sarà l'inverno della nuova realtà virtuale PlayStation, un successo tutt'altro che annunciato e che ha davanti a sé diverse e impegnative sfide, per convincere definitivamente il suo potenziale pubblico. Microsoft deve invece dimostrare una volta per tutte di saper gestire i suoi team di sviluppo, che stanno faticando e non poco a entrare in quel fantomatico regime che promette miracoli a ritmo continuo. Inoltre Microsoft ha davanti a sé la chiusura dell'affare Activision, al momento in una fase che alcuni osservatori hanno definito addirittura critica. I grattacapi insomma non mancano.

GPU per tutti!

Questo sarà finalmente l'autunno delle GPU! Ed è una buona notizia perché più le console si trasformeranno in servizi, più il PC confermerà di essere un'insostituibile macchina da gioco; l'unica che dal passaggio al cloud perderebbe molti dei suoi aspetti fondanti e fondamentali, come lo sviluppo e l'utilizzo di mod per esempio.

Il mondo dei videogiochi va veloce, si muove anche quando sembra fermo, è per questo che è così divertente da osservare e commentare. Comunque vadano le cose, sarà come sempre uno spasso stare dietro a questo grande circo, anche se oggi sembra aver smesso di credere in se stesso. È vero che l'industria dei videogiochi è oramai l'ombra di quel che era diventata, ma ci sono migliaia di persone che proprio in questo momento, chine sulla tastiera, stanno inventando i giochi di domani. E fino a quando ci saranno loro, ci saremo noi.