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Battle Aces: abbiamo provato il velocissimo RTS che mira a riscrivere le regole del genere

Battle Aces è il nuovo RTS creato da Uncapped Games, un gruppo di veterani del genere che mirano a rendere il gameplay molto più veloce e immediato.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   27/11/2024
Un'unità affronta un gigantesco avversario in Battle Aces

Durante l'ultima Summer Game Fest a Los Angeles abbiamo avuto l'opportunità di conoscere gli sviluppatori di Uncapped Games, trovandoci al cospetto di una folta passerella di veterani: c'è David Kim, storico creativo di Relic Entertainment e Blizzard, c'è Stefan Haines, che ha lavorato a Company of Heroes e Warhammer 40.000, c'è Ted Park, artista un tempo in forze nel team di Starcraft 2, e accanto ai loro s'incontrano molti altri grandi nomi di figure che la storia dei videogiochi strategici in tempo reale l'hanno scritta in prima persona, tanto come giocatori competitivi quanto come autori.

Non deve stupire, di conseguenza, che si siano riuniti al di sotto di un unico stendardo per portare a termine una missione apparentemente impossibile: quella di modernizzare l'ispirazione che li ha convinti a lavorare nell'industria, con il fine ultimo di renderla più rapida, più immediata, più fresca. È proprio così che ha preso forma Battle Aces, il titolo RTS più veloce mai visto, un'opera che piega alcune delle regole cardine del genere per offrire un'esperienza sì più leggera, ma egualmente tattica e brutale.

Un RTS del futuro?

Battle Aces è un videogioco a cui è stata assegnata una missione molto precisa, ovvero quella di asciugare la complessità del genere RTS automatizzando le meccaniche di gestione delle risorse per dar vita a partite molto più rapide del solito che ruotano per la maggior parte attorno alla strategia militare. In concreto, ciò significa che la fase di raccolta e le rispettive unità sono interamente gestite dall'intelligenza artificiale, mentre il giocatore deve preoccuparsi esclusivamente di controllare la mappa e di portare il proprio esercito alla vittoria.

All'inizio del match si ha a disposizione solo la base, mentre i droni gestiti dalla IA si occupano autonomamente della raccolta di risorse
All'inizio del match si ha a disposizione solo la base, mentre i droni gestiti dalla IA si occupano autonomamente della raccolta di risorse

La durata massima di uno scontro scende di conseguenza a soli 10 minuti, mettendo in scena sul campo di battaglia simmetrico un'esperienza molto simile al classico medio-gioco dei principali titoli di strategia in tempo reale competitivi: in poche parole, l'offerta di Battle Aces si potrebbe paragonare a ciò che produzioni come Hearthstone hanno rappresentato per il sottobosco dei giochi di carte, opere che hanno reso le formule molto più accessibili e immediate senza assolutamente privarle dell'importanza dell'elemento tattico e strategico.

Dal momento che la raccolta di risorse è avviata automaticamente all'inizio della partita, il giocatore deve immediatamente scegliere se puntare sull'esercito con una strategia "aggro", se inseguire l'avanzamento tecnologico per garantirsi unità più potenti, oppure se costruire - e ovviamente difendere - altri centri operativi al fine di velocizzare enormemente la produzione. Di fatto l'approccio alla partita non ha subito grosse variazioni: è necessario occuparsi di effettuare ricognizioni per comprendere e contrattaccare le azioni del nemico, bisogna lanciarsi in schermaglie per il controllo territoriale delle risorse, ma l'obiettivo ultimo resta quello di radere al suolo le sue basi.

Ovviamente le strategie rimangono quelle tipiche del genere: c'è lo scouting, ci sono le schermaglie, si può puntare sullo zerg o adottare strategie conservative
Ovviamente le strategie rimangono quelle tipiche del genere: c'è lo scouting, ci sono le schermaglie, si può puntare sullo zerg o adottare strategie conservative

Nonostante la solidità di questa spina dorsale, Battle Aces nasce ancorato a una grossa contraddizione: l'esigente nicchia dei giocatori di RTS è maturata attorno alla ricerca di un'esperienza ben precisa che è la somma di tutte le sue singole componenti, quindi si tratta di un settore in cui la semplificazione delle meccaniche per attrarre un pubblico più ampio rischia di essere rigettata proprio dall'utenza di riferimento. Ciò detto, lo studio è riuscito a conservare la profondità nell'apparato delle unità e l'innovativo comparto della creazione del deck.

Strategia, deck e unità

All'inizio di ogni partita 2vs2 o 1vs1 il primo elemento che appare sull'interfaccia è il mazzo scelto da tutti i partecipanti: in Battle Aces, infatti, non ci sono specie o fazioni dotate di eserciti esclusivi da selezionare, ma ogni giocatore è libero di creare fisicamente un "deck" di unità scegliendo tra oltre 50 varianti differenti, ciascuna dotata di evidenti punti di forza, di inevitabili debolezze e di singole abilità attive che possono ribaltare l'esito delle battaglie.

Prima di scendere sul campo bisogna dunque creare un mazzo, a partire proprio dalla selezione di una coppia di unità Core, ovvero quelle che saranno disponibili sin dall'istante dell'avvio. A quel punto tocca optare per due unità di Tier 2 e due unità di Tier 3 che si potranno assemblare solamente attraverso la ricerca tecnologica, nonché per due ulteriori unità complementari che si possono pescare liberamente dal roster di quelle avanzate per regalare sfumature alla strategia. Ovviamente, tutte le unità sono accompagnate da specifiche caratteristiche passive che ne mutano considerevolmente l'efficacia, fra varianti antiaeree, altre che infliggono danno ad area e altre ancora che risultano estremamente potenti contro gli aggressori più grossi, dunque bisogna tener d'occhio debolezze e resistenze per evitare di trovarsi senza contromisure.

Dal momento che le unità potrebbero anche far sfoggio di abilità attive come per esempio Recall, che consente di teletrasportarle istantaneamente a una base, oppure Blink, con la quale possono materializzarsi in un lampo dietro le linee nemiche, gli sviluppatori sono riusciti a mantenere intatta l'importanza della micro-gestione dell'esercito, fondamentale contro gli avversari più preparati. Tutte queste caratteristiche contribuiscono a realizzare diversi strati di profondità del gameplay anche al di fuori delle partite stesse, perché una cattiva gestione del deck rischia di tradursi in una sconfitta ancor prima di cominciare la partita: se, ovviamente, ci si trova privi di unità antiaeree contro un esercito di Dragonfly, c'è ben poco che si possa fare per ribaltare la situazione.

La lista completa delle unità di Battle Aces è consultabile anche sul sito ufficiale del titolo, per farsi un'idea della complessità dell'offerta
La lista completa delle unità di Battle Aces è consultabile anche sul sito ufficiale del titolo, per farsi un'idea della complessità dell'offerta

C'è però un grandissimo problema che mina le fondamenta stesse di questa struttura, ovvero il rapporto che esiste fra il sistema di progressione e il modello di monetizzazione di Battle Aces: le nuove unità, infatti, non sono disponibili fin dall'inizio, ma devono essere sbloccate tramite valuta di gioco o soldi reali. Se da una parte chi sceglie di pagare ottiene accesso immediato alle unità più avanzate, il che rappresenta senza fronzoli una dinamica pay-to-win, dall'altra il progresso free-to-play al momento risulta davvero lento, tanto lento da rischiare di danneggiare chi non ha intenzione di spendere alcunché.

Luci e ombre di Battle Aces

È molto difficile analizzare in maniera univoca il titolo d'esordio di Uncapped Games: se da una parte poggia sulla chiarissima ambizione di realizzare un RTS tanto profondo quanto veloce, dall'altra rischia di violare alcuni degli assiomi che hanno fatto innamorare gli appassionati del genere di riferimento. Ciò detto, l'amore che il team nutre verso il prodotto non traspare solamente dalla cura riservata alle meccaniche, ma anche da quella destinata al mondo di gioco e alla lore, dal momento che ciascun produttore di unità è accompagnato da un background specifico e uno stile estetico ben definito che s'incastrano perfettamente con il contesto narrativo sci-fi.

Non mancano unità di fine partita come i Kraken, che da soli possono spazzare via interi eserciti e assicurare la vittoria
Non mancano unità di fine partita come i Kraken, che da soli possono spazzare via interi eserciti e assicurare la vittoria

Nel corso di questa versione beta gli sviluppatori hanno raggiunto pienamente gli obiettivi che si erano posti sul fronte creativo, ma non è detto che questo risultato riesca a far presa sul pubblico di riferimento: Battle Aces è un RTS immediato, velocissimo e nonostante ciò parecchio profondo, ma titoli di questo genere vivono della propria base installata, dunque sarà necessario attendere il lancio ufficiale per farsi un'idea precisa del destino che l'attende. Se da una parte Uncapped Games sta continuando ad aggiornarlo e a rivedere le meccaniche con una frequenza encomiabile, dall'altra ci sono alcuni elementi - su tutti la progressione e il sistema di monetizzazione - che andranno assolutamente limati prima dell'esordio.

Battle Aces vuole rappresentare per i videogiochi RTS quello che Hearthstone ha rappresentato per i giochi di carte: una variante più immediata, più veloce, ma egualmente profonda di una formula che ha sempre faticato a far breccia nel pubblico di massa. Il titolo di Uncapped Games riesce a mettere sul piatto partite rapidissime e divertenti che non sacrificano assolutamente l'elemento strategico, anzi, lo portano anche fuori dal campo di battaglia grazie ai deck di unità che ciascun giocatore dovrà costruire. Al momento i principali dubbi risiedono nell'accoglienza che gli sarà riservata dai puristi del genere, ma soprattutto in un sistema di progressione al limite del pay-to-win che stona nel tradizionale contesto della strategia in tempo reale competitiva.

CERTEZZE

  • Gameplay veloce e divertente
  • Meccaniche profonde e più varie del previsto

DUBBI

  • Sistema di progressione pessimo
  • I puristi dei RTS potrebbero rigettarlo