Poche colonne sonore hanno segnato una generazione come è riuscita a fare quella di Donkey Kong Country. Nel 1994 il gioco Nintendo è stato in grado di scrivere la storia musicale dei videogiochi sbalordendo tutti con la qualità che si poteva raggiungere nonostante una tecnologia che sembrava fissare dei paletti molto chiari a riguardo. Più di trent'anni dopo e con un nuovo capitolo del gorilla più famoso dei videogiochi pronto a sbarcare su Nintendo Switch 2, ci pare doveroso dedicare questo Ti sblocco un accordo alla colonna sonora di Donkey Kong Country.
Cose inaudite
Dopo l'insuccesso di Donkey Kong 3, i tempi sembravano ormai giunti agli sgoccioli per il gorillone. Tuttavia, destino volle che Rare (la stessa Rare di capolavori come Battletoads, Banjo-Kazooie, Killer Instinct e GoldenEye 007, giusto per citarne una manciata) era pronta a mettersi all'opera con una proprietà intellettuale di Nintendo, dopo aver dimostrato per anni, attraverso i loro lavori su licenza per NES, di avere le carte in regola per potersi cimentare con responsabilità più grandi.
Donkey Kong non avrebbe potuto versare in una condizione peggiore di quella in cui si trovava, così i dirigenti dell'azienda nipponica decisero di mettere il gioco nelle mani della casa di sviluppo inglese. Rare dimostrò presto di essere in grado di ottenere risultati mai visti prima grazie a una conoscenza incredibile dell'hardware sul quale stavano lavorando.
Donkey Kong non fu all'avanguardia solo perché introdusse elementi di pre-rendering che permettevano di ottenere un risultato simil-tridimensionale su un dispositivo che, salvo qualche eccezione, fino ad allora poteva contare solo sulle due dimensioni: l'altra grande svolta la diede David Wise, compositore della colonna sonora del gioco, che spinse in maniera mai vista prima il chip sonoro SPC700 del Super Nintendo.
Melodiosa e fluida, la colonna sonora di Donkey Kong Country divenne ben presto, assieme al videogioco nel suo complesso, un pilastro dell'industriae ha fatto da apripista a molte sperimentazioni nel campo della musica videoludica.
Musica che inquieta, musica che emoziona
Quella di Country è una colonna sonora figlia del suo tempo, piena di influenze che spaziano dalle icone musicali di Koji Kondo alle influenze della musica commerciale contemporanea, dai Duran Duran, Pink Floyd, Phil Collins alla Glenn Miller Orchestra.
Il paesaggio sonoro creato da Wise è forse uno dei primi che guarda al commento musicale come qualcosa che va oltre il videogioco e si espande verso il cinema, la musica da camera, i concerti tanto nelle cantine quanto negli stadi.
L'iconico DK Island Swing che scandisce il primo livello (proveniente dall'unione di tre tracce differenti che sono state fatte convergere in un unico, impressionante componimento) rende omaggio alle Big band a cavallo tra Prima e Seconda guerra mondiale. Aquatic Ambience, invece, nasce da una rottura che ha lasciato Wise col cuore infranto.
La struggente e malinconica traccia, che ricorda qualcosa del suono ricco di inquietudine reverenziale presente nei più riconosciuti lavori di Angelo Badalamenti, accompagna la sezione subacquea del gioco, dove la mente fluttua tanto quanto i due protagonisti in uno spazio non meglio definito, trasportata dalla corrente di una sonorità che troviamo raramente nei videogiochi odierni, figuriamoci in quelli dell'epoca.
Inizialmente il compositore britannico pensava che la direzione ultima della colonna sonora sarebbe passata nelle mani di Kondo, ma a Shigeru Miyamoto rimase talmente colpito dal suo approccio e dalle tracce alle quali stava lavorando che decise di lasciare lui al timone del comparto musicale.
Parlando di influenza è impossibile non riconoscere, poi, l'impronta lasciata dalla coetanea "March of the Pigs" dei Nine Inch Nails, la cui scansione in 23/8 è stata utilizzata in un brano di puro ardore adrenalinico come Bad Boss Boogie, o anche, nel tema di King K. Rool, il grande omaggio agli Iron Maiden, in un miscuglio di generi che vanno dai canti marinareschi alla musica organistica.
Si va oltre
Se Donkey Kong Country aveva piantato un nuovo paletto per il mondo sonoro dei videogiochi, il secondo capitolo aveva molto da dimostrare. Wise non si diede per vinto, però, e realizzò un commento musicale ancora più folle, che richiamava direttamente l'Armata Rossa quando le ceneri del blocco sovietico erano ancora calde.
Ciò non sorprende più di tanto, dato che i nemici principali del gioco si chiamano Kremlings. Di conseguenza, la maggiore influenza arrivò non solo dalla musica sovietica, ma anche da tutta una sequela di compositori russi tra i più rinomati, Prokof'ev in vetta.
La maggiore sfida e la generale espansione dell'esperienza di gioco portò a un nuovo livello il filo guida della "brutalità" ricercata per la colonna sonora del primo capitolo (contrapposta alla generale "tranquillità umanizzante" delle altre proprietà intellettuali Nintendo), andando a richiamare i bombastici componimenti per il cinema realizzati da Hans Zimmer e le grandi band dal suono sintetizzato e industriale tra gli anni Ottanta e Novanta.
Riascoltando le tracce del gioco oggi si percepisce tutta quella profondità che la musica nei videogiochi sarà in grado di raggiungere nel giro di qualche anno da quel seminale 1994.
Nonostante ciò, rimane comunque un unicum che giace lì, spesso dimenticato, spesso ricordato con nostalgia e molte altre volte celebrato con una certa malinconia reverenziale quando il gioco viene avviato da qualche curioso che si chiede cosa sia quello strano aggeggio con una cartuccia sporgente attaccato al vecchio televisore a forma di scatola.
Si conclude qui il nostro Ti sblocco un accordo dedicato alla colonna sonora di Donkey Kong Country. Fateci sapere nei commenti quale volete che sia il prossimo accordo da sbloccare nella sapiente mente dormiente degli utenti.