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Dying Light 2, l'anteprima dell'E3 2019

Un mondo dinamico, enorme, in cui ogni scelta genererà nuove missioni, nuovi nemici, nuove alleanze, cambiando per sempre il volto e la storia di ogni partita. Se tutto andrà bene, Dying Light 2 sarà una rivoluzione!

ANTEPRIMA di Francesco Serino   —   15/06/2019

Come capita fin troppo spesso in questi ultimi anni di chiara transizione, le sorprese dell'E3, come Dying Light 2, non brillano più di luce propria tra gli stand dello showfloor, dove chi viene da visitatore pagante può circolare liberamente toccando con mano alcuni dei giochi più attesi, ma al piano superiore, nelle cosiddette meeting room accessibili solo con dei badge particolari, esattamente come quelli in nostro possesso. Qui, tra le stanza 501 e la 512, troviamo un piccolo ma fondamentale angolo d'Europa: c'è per esempio 505 Games coordinata dagli italianissimi William e Alessio, mentre girando l'angolo si entra di diritto in Polonia, con Techland e Cd Projekt, ed è qui che le cose diventano davvero interessanti. La cosa può sembrarvi abbastanza normale, capiamo che a prima vista non sembra esserci nulla di atipico in questo, ma per chi viene all'E3 fin dal principio è proprio in questo quadrilatero che noterà di più quanto sia cambiata la videogames industry, perché è in questo posto e non davanti all'immensa area dedicata a Fortnite (e non ad Epic e questo è importante sottolinearlo), non nell'imponente stand Capcom, come nemmeno negli spazi lasciati dai grandi di un tempo come Konami, che l'atmosfera si fa elettrica, vibrante, proprio come quella che avvolgeva fino a una decina di anni l'intero Convention Center di Los Angeles.

Dyinglight2 Screen 08

Non stiamo dicendo che entrare nell'imponente stand Nintendo non sia emozionante, ma lo sapete meglio di noi quanto sia diverso l'approccio del gigante di Kyoto rispetto a tutti gli altri, e soprattutto rispetto alle due software house polacche. Cd Projekt e Techland, con i loro rispettivi giochi, rappresentano infatti un modo di intendere l'E3 e il videogioco che affonda nel passato e che pochi, anche tra i super big di oggi, ritengono ancora vantaggioso. Del resto bisogna capirli, hanno le loro ragioni, e comunque si parla di software house divenute talmente grosse che per loro è oramai impossibile svolgere il rischiosissimo ruolo di one hit wonder, quando in pratica tutte le risorse vengono concentrate su un unico progetto che se va male può portarsi l'intera compagnia dietro. Era la tipica scelleratezza di un tempo, che ha ucciso parecchie software house tra le migliori del loro tempo, ma che in cambio ci ha permesso di giocare titoli eccezionali, i migliori per decenni.

Dyinglight2 Screen 07

Umani burger

Di Cyberpunk 2077 avrete già letto abbastanza, ma di questo Dying Light 2 no, ed è proprio a quest'ultimo che dedichiamo l'articolo che state leggendo, iniziato a scrivere subito dopo essere usciti dalla glaciale stanza Techland e aver visto in azione un seguito che vale triplo. Dying Light 2 nasce dalle fondamenta di Dead Island e cresce dall'esperienza accumulata da Techland lavorando al suo prequel dei record, per dar vita a quello che con ogni probabilità diventerà uno dei migliori giochi a base di non morti di sempre. Durante la presentazione abbiamo infatti visto all'opera un gioco straordinariamente profondo, meno imponente del connazionale Cyberpunk ma forse addirittura più avveniristico. Non dovendo lavorare su una quantità enorme di dialoghi, non avendo promesso la più cinematografica delle esperienze possibili, Dying Light 2 può concentrarsi sull'essere semplicemente il miglior gioco possibile, e stando dall'ora di gioco mostrata sembra andarci anche pericolosamente vicino. Graficamente, il passo in avanti rispetto al primo Dying Light è relativo: è senza alcun dubbio meglio del gioco base, ma non così diverso dall'ultima bellissima espansione uscita, anche se qui il mondo di gioco è decisamente più grande e dettagliato. È il gameplay ad essere cambiato, perfezionato, esteso, ed in ogni sua sfaccettatura. Una delle caratteristiche più divertenti del prequel è per esempio la capacità atletica dei personaggi, in grado di affrontare la verticalità della mappa con grande agilità, ma pur sempre legata per la maggior parte del tempo ad azioni contestuali che non lasciavano poi tanto spazio alla creatività; in Dying Light 2 il sistema di parkour è stato totalmente rivisto e ora saremo finalmente liberi di sviluppare il nostro percorso in totale libertà.

Correre tra i tetti dei palazzi decadenti di ciò che rimane della nostra civiltà è un'esperienza che non vediamo l'ora di provare di persona, quasi un gioco nel gioco dove è possibile usare cavi penzolanti come liane, rampini sparati al volo, fulminei scarti laterali, efficaci wall jump, salti nel vuoto, pertiche improvvisate da afferrare per un ulteriore slancio in avanti o per la spinta necessaria a una letale sforbiciata volante;infine parapendii per atterraggi morbidi o zombie da utilizzare per proteggersi in caduta controllata, cadute controllate. Durante la demo, il personaggio sbaglia uno dei salti per cadere nell'androne di un palazzo al cui interno riposano diversi non morti, dando vita a una rocambolesca fuga che vale una missione secondaria, ma totalmente figlia del gameplay emergente, quindi non scriptato, alla base di Dying Light 2. Qui lotta corpo con alcune delle creature, si divincola, scalcia mentre prova ad afferrare delle strette scale in ferro, utilizza spesso una lampada UV che blocca momentaneamente i nemici per prendere fiato e distanza, per poi emergere finalmente sul tetto della costruzione, libero e apparentemente al sicuro. Si torna a correre, a saltare; l'ultimo slancio lo fa atterrare su una impalcatura che inizia a muoversi, a basculare, spunto che il producer sottolinea citando i tanti elementi dinamici di cui è composto il mondo di gioco, fino ad atterrare su un piccolo furgone in movimento.

Dyinglight2 Screen 06

Conseguenze

Perché l'inseguimento non è fine a se stesso ma parte di una missione, questa sì ben delineata dagli sviluppatori. Tutto inizia con l'attacco dei rinnegati, fazione anarchica che semina terrore lungo la mappa di gioco, all'enclave in cui vive Aiden Caldwell, il protagonista di Dying Light 2. Questo avviene durante una riunione in cui l'enclave discute con un altro avamposto rivale sul rifornimento d'acqua, e che porterà al ferimento del capo politico del gruppo di cui fa parte Aiden. Una volta atterrato sul furgone, dopo l'inseguimento prima descritto, Aiden minaccerà il guidatore per farsi portare alle porte della base avversaria, con l'obiettivo di fregarsene della diplomazia per riattivare manualmente le pompe dell'acqua che ripristinerebbero la fornitura all'avamposto, oramai agli sgoccioli. Lungo il tragitto, via radio, lo avvertono che il capo sta molto male, chiedendogli di tornare per salvargli la vita. Una scelta che va presa al volo, e che il giocatore ai comandi decide di ignorare per proseguire nella missione.

Dyinglight2 Screen 05

Arrivato sul luogo, Aiden prova a infiltrarsi senza farsi scoprire, ma subito dopo scopre che il suo capo è morto e decide di cambiare strategia. Inizia un lungo combattimento che, avversario dopo avversario, lo porterà davanti al capo della fazione; qui gli viene detto che riattivando le pompe ripristinerà sì la fornitura d'acqua al suo enclave, ma avrà ripercussioni negative su tutti gli avamposti della zone. Questa naturalmente è un'altra scelta da fare al volo: Aiden decide di non fidarsi ma una volta risttivato il meccanismo l'intero bacino idrico inizia a svuotarsi, rivelando la presenza di una nuova, enorme, porzione di mappa sommersa. Si tratta di un'intero paesino composto da centinaia di case, una grossa piazza e un'imponente chiesa. Mentre la telecamera scende lentamente sulla nuova area, una mano artigliata spunta dal terreno: sono i drowner, una nuova feroce tipologia di nemici che senza tutte le nostre scelte non sarebbe mai stata risvegliata, ma così facendo non avremmo nemmeno mai visto ed esplorato questa nuova area riemersa.

Dyinglight2 Screen 04

Quello di Dying Light 2 è un mondo dinamico, in continua trasformazione, in cui il più delle volte non esiste un vero e proprio fallimento ma solo una risposta di gameplay alle azioni del giocatore. Non abbiamo mai visto una cosa del genere in una mappa tanto grande ed è per questo, non solo per questo, che il gioco Techland, insieme al Cyberpunk dei colleghi polacchi, è uno dei titoli più interessanti di questo E3, uno dei più potenti e complessi e rivoluzionari in arrivo su Pc e le console maggiori nel 2020.

CERTEZZE

  • Potenzialmente rivoluzionario
  • Parkour straordinario
  • Combat system duro e puro

DUBBI

  • Grafica migliorabile
  • Dinamico, ma quanto?