Il risultato è qualcosa di decisamente realistico e verosimile, sensazione fomentata anche dalla straordinaria resa visiva dei volti dei personaggi coinvolti, curati anche nei più microscopici particolari e capaci di espressioni facciali fuori parametro. Una lode va però mossa anche all’eccellente qualità del doppiaggio inglese, realizzato da attori professionisti e che rende il tutto ancora più coinvolgente. In seguito, l’azione si è spostata per un attimo sulla navicella Normandy (quella che l’utente utilizzerà per spostarsi di pianeta in pianeta), giusto il tempo per raggiungere il ponte di comando e selezionare una destinazione. La scelta, in questo caso, è ricaduta su Virmire, che poteva essere esplorato alla guida del veicolo Mako, dotato di mitragliatori, cannoni e jump jets. Dopo averlo sfruttato per fare fuori un paio di nemici, il party è sceso dal mezzo ed ha affrontato un gruppo di avversari, facendoci apprezzare il sistema di combattimento in real time di Mass Effect: l’utente può impartire comandi alla squadra via D-pad ed agire direttamente, muovendosi, riparandosi e sparando, in maniera non dissimile da un titolo come Ghost Recon: Advanced Warfighter, senza dimenticare l’apporto delle magie. Non mancano ovviamente punti d’esperienza ed affini, nonché le schermate di status e potenziamento del personaggio, volutamente semplificate dal team rispetto a quanto visto in KOTOR ma che comunque permettono ad ogni giocatore di modificare caratteristiche e talenti in base al proprio stile. Anche se in questa demo non erano visibili, abbiamo ricevuto la conferma che nella versione finale di Mass Effect vi saranno inoltre diversi elementi di equipaggiamento capaci di modificare anche radicalmente il look dei personaggi. La ricchezza di contenuti del prodotto Bioware rischia quasi di passare inosservata di fronte alla sua eccellente cosmesi: il colpo d’occhio offerto dal pianeta Virmire era veramente straordinario, con le sue spiagge in bump-mapping, le rocce ricoperte da ottime texture e i corsi d’acqua realistici, il tutto impreziosito da effetti grafici (di luce, di calore eccetera, senza dimenticare il motion blur) davvero di alto livello. La presentazione si concludeva con una sequenza ad alto contenuto di spoiler, che non abbiamo la minima intenzione di rivelare: basti sapere che è stata un fulgido esempio della libertà concessa all’utente di interagire con gli NPC, anche nei modi più estremi...
Similmente a quanto accade per Halo 3, l’attesa e le aspettative riposte in Mass Effect sono inversamente proporzionali all’attitudine del gioco a mostrarsi in pubblico: anche in occasione di questo E3 2007, dunque, l’opera Bioware era presente solo in una stanza dedicata dell’hotel Viceroy, per una presentazione curata da due membri del team. A fare da cicerone è stato il project director Casey Hudson, che ha anzitutto fornito una breve introduzione al gioco: per chi ancora non lo sapesse, Mass Effect è un RPG in salsa science-fiction, caratterizzato da un sistema di combattimento dalle tinte action e da un’area esplorativa potenzialmente enorme. costituita niente meno che da un’intera galassia. La dimostrazione è cominciata all’interno di una stazione spaziale chiamata Citadel, dove dopo una breve passeggiata il nostro protagonista si imbatteva nell’alieno Wrex, con il quale cominciava una conversazione. Un espediente utile a mostrare nuovamente l’interessante sistema di dialoghi di Mass Effect, tramite il quale è possibile fornire risposte multiple di vario tipo, assumendo toni minacciosi o amichevoli e perfino interrompendo l’interlocutore se lo si ritiene necessario.