Intelligenza (non troppo) artificiale
Per fare fronte a questo notevole livello di apertura, è diventato necessario sviluppare un sistema di intelligenza artificiale sufficientemente evoluto, obbiettivo perfettamente centrato da Crytek. I nostri nemici sono in grado, grazie ad un sistema di emulazione dei sensi umani, di vedere il movimento, di sentirci, di capire la direzione di provenienza dei proiettili, e così via, ovviamente agendo di conseguenza, coordinandosi anche fra di loro per pattugliamento, ricerca e copertura. Non è raro, dopo aver esploso un colpo nei pressi della base, di scoprire che un soldato nemico si è allontanato dalla sua postazione per perlustrare il bosco alla nostra ricerca, e che continuerà la perlustrazione per diversi minuti.
Se l’intelligenza artificiale è davvero ben realizzata (e anche a Crytek ammettono che è uno dei loro punti di forza), l’ambientazione non è da meno, per varietà e qualità: il bosco sembra un trattato di botanica, e anche gli accampamenti godono di un buon livello di realismo. I modelli sono fedeli e precisi, e sembrano offrire una copertura adeguata alle loro caratteristiche (per intendersi, un cespuglio vi offrirà parziale copertura visiva ma non potrà nulla contro i proiettili, mentre una roccia vi riparerà). Anche i modelli delle armi godono di un buon livello di realismo (mitico il machete), e le loro caratteristiche tecniche sembrano adeguate. Ottimo anche l’utilizzo del fuoco alternativo, avente funzione di mira, con tanto di possibilità di trattenere il fiato per effettuare tiri più precisi.
Il gioco in generale impressiona decisamente, sotto ogni punto di vista. Tecnicamente, perché offre ottime soluzioni e un motore decisamente solido, soprattutto considerando l’enormità dei livelli e la brevità dei caricamenti in-game (anche se al prezzo di un tempo di caricamento di inizio livello molto lungo). Graficamente, perché l’ambientazione è decisamente realistica, ben animata e con caratteristiche decisamente interessanti. Non ultimo, dal punto di vista del gameplay, con un gioco che, per qeullo che abbiamo potuto provare, ci è sembrato impegnativo ma non frustrante, con un’alta rigiocabilità derivante dalla possibilità di scegliere il percorso che si preferisce per terminare ogni missione. Purtroppo non ci è stato possibile effettuare una prova delle modalità multiplayer, ma da Crytek ci promettono che saranno molto interessanti e divertenti. Se così sarà, saremo davvero di fronte ad un premio profondamente meritato.
Isole tropicali e fucili
Non sempre le isole tropicali sono dei paradisi, anzi… molto spesso sotto l’apparenza amena si possono nascondere inquietanti insidie. Far Cry ci introduce in un mondo selvaggio e pericoloso, fatto di fango, accampamenti, proiettili e agguati. Con questo presupposto prende il via questo gioco, prodotto da Crytek per Ubisoft, un FPS molto interessante, soprattutto sotto il profilo della giocabilità: In qualità di giocatore rivestiremo i panni di Jack Carter, un ex marine che si troverà suo malgrado coinvolto in questa avventura. Il classico ‘solo contro tutti’, rivisitato in modo brillante in questo FPS con una spiccata connotazione stealth.
Molti conosceranno già Crytek per il suo motore grafico, già vincitore di premi lo scorso anno. I ragazzi di Crytek ovviamente non si sono seduti sugli allori e oggi sono qui a presentarci il loro gioco. Che di qualità ne ha, e parecchie. Innanzi tutto si tratta di un FPS, come già detto e fortemente orientato all’azione stealth, ma non mancano gli spunti interessanti: nel livello che abbiamo potuto provare, per esempio, è possibile guidare anche un deltaplano. Tutti interessanti risvolti che contribuiscono a creare l’impressione di un gameplay solido e completo. Altra caratteristica degna di nota è la possibilità di risolvere ciascun obbiettivo in modo assolutamente aperto, senza percorsi obbligati o impedimenti: che si uccidano tutti i nemici, che si passi dai sentieri, dalla jungla o addirittura dal mare, non ha alcuna importanza.