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Elite: Dangerous Odyssey, anteprima: finalmente potremo scendere dalle navi spaziali!

La nuova espansione del simulatore Frontier, Elite: Dangerous Odyssey, promette una rivoluzione senza precedenti.

ANTEPRIMA di Francesco Serino   —   17/03/2021

Elite: Dangerous Odyssey ci farà finalmente scendere dalle nostre navi, per trasformarsi a tutti gli effetti in un FPS strategico di altissima qualità. Ma dal suo debutto ad oggi, non è cambiato soltanto il progetto Frontier, bensì tutto il mercato dei videogiochi che grazie a questa nuova espansione ha un'opportunità praticamente irripetibile. Cerchiamo di capire insieme il passato e il presente e di un simulatore con oltre quarant'anni alle spalle, per capire meglio cosa ci aspetta nel suo prossimo futuro.

C'era una volta...

Elite Dangerous Odyssey: un sogno lungo quasi mezzo secolo. Quello di Braben è uno dei giochi più longevi di sempre.
Elite Dangerous Odyssey: un sogno lungo quasi mezzo secolo. Quello di Braben è uno dei giochi più longevi di sempre.

I videogiochi crescono ad ondate che s'infrangono sul mercato come fosse un bagnasciuga, per ritirarsi successivamente nel mare magnum, là dove nascono le idee. Qui riposano qualche istante e tornano a caricarsi nella forza delle maree, che prima o poi li riporterà sulla cresta di un muro d'acqua e di nuovo ad esplodere fragorose sull'arenile. Il tutto si compie in tempi non prestabiliti che possono durare mesi come pochi anni, oppure un'intera decade. È accaduto con le avventure grafiche, con gli shooter, con l'onda talmente lunga dei giochi di ruolo che prima di tornare in mare sono stati colpiti da diverse altri cavalloni, miscelandosi con essi. I giochi spaziali sono stati oggetto degli stessi cicli: tra i '60 e i '70 hanno contribuito più di ogni altro videogame all'evoluzione del medium, sono tornati poi alla ribalta nei primissimi anni '80 e infine hanno caratterizzato con i loro successi la prima metà dei '90. Dal 1995 in poi, salvo qualche eccezione anche degna di nota come Freelancer di Chris Roberts, gli space game sono tornati lentamente nell'ombra, ad esclusivo appannaggio di alcuni volenterosi team indipendenti che hanno intelligentemente prosperato nella siccità generale.

Tre giochi, un obiettivo

Elite Dangerous Odyssey: combatti, esplora, commercia, lavora, collabora, sogna!
Elite Dangerous Odyssey: combatti, esplora, commercia, lavora, collabora, sogna!

È nei dintorni del 2010 che le cose iniziano a cambiare: Roberts torna fondando la Cloud Imperium e promettendo l'impossibile con il progetto Star Citizen, e torna anche un altro grande nome del passato, David Braben, che prova con la sua Frontier a resuscitare il brand Elite. Terzo incomodo, un piccolo studio inglese che con le sue idee e il suo art design colpisce l'immaginario collettivo con quello che diventerà poi uno dei giochi più discussi del decennio: No Man's Sky.

Tre giochi, tre software house, tre approcci al medesimo genere totalmente diversi tra loro, che nel corso di questi anni si sono trasformati nelle tre colonne portanti che hanno riportato all'attenzione del grande pubblico un genere che sembrava quasi del tutto scomparso. Ma è la sfida tra Roberts e Braben l'aspetto più interessante di questa storia: i due veterani tentano il rilancio prendendo strade opposte, il primo cercando di trasformare in realtà un sogno quasi inafferrabile, mentre il secondo opta per un approccio più pragmatico e convenzionale. E così, mentre dopo tutti questi anni Star Citizen sta ancora prendendo lentamente forma, Elite: Dangerous viaggia sostenuto verso il suo sesto anno di vita.

Svolte spaziali

Elite Dangerous Odyssey: chiediti chi sei, cosa vuoi, e scegli la nave migliore per te.
Elite Dangerous Odyssey: chiediti chi sei, cosa vuoi, e scegli la nave migliore per te.

Il debutto di Elite: Dangerous avviene nel 2014, a distanza di quasi venti anni da Frontier: First Encounters che nonostante il nome è a tutti gli effetti il quarto Elite dal 1984, anno in cui la serie nasce ed esplode. Frontier: First Encounters è anche il primo gioco della neonata Frontier, la software house che David Braben fonda nel 1994 e che da allora gestisce in prima persona. First Encounter è un mezzo disastro, necessita di diverse patch (in un'epoca in cui queste non sono ancora normalità) per raggiungere uno stato accettabile, e il suo tiepido successo si ripercuoterà pesantemente sul futuro della compagnia.

Per evitare di sparire in pochi anni, Frontier riparte dal basso, lavorando a progetti più piccoli e meno rischiosi che le consentiranno di rimanere economicamente in attivo e lentamente di assemblare il suo know-how tecnico che si rivelerà fondamentale per il suo futuro. È il turno di giochi come V2000, Infestation, Darxide EMP ma soprattutto del peculiare Dog's Life per PlayStation 2. Si tratta di giochi a prima vista leggeri, ma con Braben al comando anche il più semplice degli action game viene miscelato da aspetti che solitamente si troverebbero più a loro agio in un simulatore, ed è un approccio che dona ad ognuno di questi progetti un carattere unico.

Microsoft ti mette le ali

Elite Dangerous Odyssey: ad ogni giocatore verrà assegnata un arma base, ma il resto dell'equipaggiamento dovremo assemblarlo e pagarlo da noi.
Elite Dangerous Odyssey: ad ogni giocatore verrà assegnata un arma base, ma il resto dell'equipaggiamento dovremo assemblarlo e pagarlo da noi.

Frontier non guadagna tanto, ma si regge dignitosamente in piedi. Le cose iniziano a cambiare grazie a un vecchio amico di Braben, Chris Sawyer, che prima affida a Frontier i porting su Xbox dei primi due bellissimi RollerCoaster Tycoon, concedendogli successivamente lo sviluppo del terzo gioco del quale lui si accontenterà di essere soltanto un consulente esterno. RollerCoaster Tycoon 3 esce nel 2004, ed è un capolavoro che in dieci anni venderà dieci milioni di copie. A Frontier le cose vanno sempre meglio, e David Braben torna così a pensare in grande senza però rinunciare a ricche commesse esterne: nasce il progetto The Outsider, pensato per una nextgen ancora in divenire. Nel frattempo, grazie al successo di Rollecoaster Tycoon 3 e all'esperienza fatta con i diversi giochi sviluppati precedentemente, tra cui proprio il delizioso Dog's Life, Frontier viene contattata da Microsoft con la quale firma per tre giochi dedicati alla periferica Kinect.

È il turno della serie Kinectimals, una delle più caratterizzanti della telecamera Xbox e un piccolo prodigio tecnico che lascerà il segno non tanto nell'industria dei videogiochi ma sicuramente nel curriculum di Frontier. Grazie ai soldi di Microsoft, Frontier decide di rivedere totalmente la sua strategia espansionistica: The Outsider muore nel limbo nel quale era rimasto, e per tornare a sviluppare videogiochi in proprio Frontier decide di affidarsi proprio al gioco che ha dato origine a tutto questo: Elite.

Successo inespresso

Elite Dangerous Odyssey: nuove avventure, nuovi panorami mozzafiato, nuovi orizzonti da rincorrere. Odyssey è il punto di svolta che aspettavamo?
Elite Dangerous Odyssey: nuove avventure, nuovi panorami mozzafiato, nuovi orizzonti da rincorrere. Odyssey è il punto di svolta che aspettavamo?

Nonostante i successi, Frontier non può ancora permettersi di sbagliare, specialmente con un progetto storicamente così importante. Per capire allora se c'è abbastanza pubblico interessato, Elite: Dangerous muove i suoi primi passi su Kickstarter, dove l'idea viene subito promossa da un gran numero di aderenti. Braben però ci va con i piedi di piombo, e sceglie di rimanere lo sviluppatore pragmatico quale è sempre stato. Elite: Dangerous non rincorre le follie di Star Citizen: anche se per un gioco spaziale fa ridere, il progetto rimane con i piedi ben piantati a terra ma è proprio questo approccio che gli consentirà di essere pronto solo tre anni dopo. Nel 2014 Elite: Dangerous è finalmente realtà; cinque anni dopo Braben annuncia che il gioco ha generato quasi 120.000.000 di Euro di incasso.

Le vendite sono tutto sommato molto buone, vanno oltre le aspettative che però, ammettiamolo, non erano poi così alte. In fondo, Elite: Dangerous non ha colpito l'immaginario collettivo come No Man's Sky, non si è inventato un crowdfunding da record come la Cloud Imperium. Ma il problema di Elite: Dangerous, si scoprirà negli anni successivi, è che la popolazione non cresce, fatica insomma ad attirare nuovi giocatori. Non è un caso che dopo l'ottima espansione Horizons uscita nel 2015, l'evoluzione del progetto rallenta e rallenta ancora, fino a fermarsi quasi del tutto. Negli ultimi anni sono usciti diversi aggiornamenti, ma niente di davvero sostanziale, niente all'altezza di Horizons e naturalmente niente all'altezza di Elite Dangerous: Odyssey. Nonostante i piani fossero inizialmente molto più coraggiosi, Frontier preferisce aspettare: nel frattempo Elite: Dangerous viene convertito dapprima su Xbox e poi su PlayStation e arriva anche il supporto alla realtà virtuale su Pc, ma il grosso viene riservato ad altri remunerativi progetti che non hanno nulla a che vedere con questo simulatore.

Un nuovo inizio?

Elite Dangerous Odyssey: finalmente potremo sgranchirci le gambe anche nelle basi spaziali, dove ammirare il viavai di navi e stringere amicizie con gli altri giocatori.
Elite Dangerous Odyssey: finalmente potremo sgranchirci le gambe anche nelle basi spaziali, dove ammirare il viavai di navi e stringere amicizie con gli altri giocatori.

Fermo a un passo dalle quattro milioni di copie vendute, sarebbe comunque un grosso errore sminuire i risultati raggiunti da Elite: Dangerous perché dietro i freddi numeri si nasconde un valore che non può essere quantificato con i soliti canoni, e sul quale Frontier si prepara a costruire il futuro del gioco attraverso la nuova espansione Odyssey, in uscita a fine primavera su Pc e nel tardo autunno su console. Questo valore nascosto è l'aver risvegliato l'interesse del pubblico: nel 2014, Elite: Dangerous debuttava su un mercato che aveva quasi completamente dimenticato non solo la sua esistenza, ma quella dell'intero genere. Con Odyssey alle porte, Frontier può finalmente raccogliere quel che è stato seminato sei anni fa, e rilanciare il suo gioco più importante in un contesto totalmente diverso da quello iniziale. Naturalmente il merito va anche a Hello Games e al suo No Man's Sky, come a Cloud Imperium e al sogno Star Citizen.

Se Elite Dangerous: Odyssey andrà bene, per Elite: Dangerous sarà come ripartire daccapo; se Odyssey andrà bene, Elite: Dangerous potrà continuare a crescere e più velocemente che mai. Del resto, sarà anche vecchio di sei anni, ma il suo gameplay rimane straordinariamente attuale, unico, figuriamoci con la possibilità di sbarcare dalla propria astronave finalmente a piedi, continuando l'avventura attraverso un modulo che trasforma il classico gioco in uno action strategico in primissima persona, arma alla mano e amici al proprio fianco. Parliamo di action strategico perché naturalmente Frontier non ha nessuna intenzione di trasformare un simulatore in una roba tutta proiettili e zero cervello; lo scopo qui è avere la stessa profondità già presente nel resto del gioco in un contesto tutto nuovo, serve quindi coordinazione, pulizia tattica, un peso specifico che renda ogni missione una sfida su tutti i livelli.

Simulatore per sempre

Elite Dangerous Odyssey: tanti nuovi spazi dove comprare equipaggiamento, cercare nuovi compagni per affrontare le missioni più difficili e naturalmente rilassarsi in attesa di ripartire per l'avventura.
Elite Dangerous Odyssey: tanti nuovi spazi dove comprare equipaggiamento, cercare nuovi compagni per affrontare le missioni più difficili e naturalmente rilassarsi in attesa di ripartire per l'avventura.

Un'espansione come Elite Dangerous: Odyssey può davvero fare la differenza, attirando l'attenzione di chi fino ad oggi Elite: Dangerous lo ha visto soltanto di sfuggita perché troppo cerebrale e monocordo per i suoi gusti. Ma prima di far schizzare l'hype oltre la soglia di guardia, è bene chiarire subito che anche in questo caso Frontier si sta muovendo a passi ben ragionati. Per esempio, anche se finalmente sarà possibile sbarcare a piedi su pianeti dotati di atmosfera, dimenticatevi una natura rigogliosa e chissà quale fauna autoctona: al momento troveremo solo terre desolate desertiche, innevate e altre diverse varianti che non includono però giungle e follie alla Interstellar. Non che Elite: Dangerous sia il luogo giusto per questa roba, la strada del resto è sempre quella del realismo, al quale si aggiungono limiti tecnici difficili da superare senza un aggiornamento consistente al motore grafico.

Elite Dangerous: Odyssey introdurrà anche edifici sociali nello spazio, dove entrare e interagire con gli altri giocatori che come voi stanno cercando aiuto per una missione particolarmente ostica. Anche se non ancora specificato, è molto probabile che potremo sgranchirci le gambe in ogni stazione in orbita spaziale, oltre che negli edifici degli spazioporti collocati a terra. In queste nuove zone potremo acquistare e customizzare la nostra attrezzatura da sbarco, ingegnerizzare per spingere al massimo le armi in nostro possesso, un elemento che Frontier assicura essere importante e approfondito esattamente come lo è per le astronavi. Negli hub sociali sarà possibile poi formare alleanze e accettare gli incarichi esclusivi di Odyssey. In Elite: Dangerous non si rimane mai senza un'astronave a disposizione, e anche i più spiantati possono sempre fare affidamento su un piccolo e agile Sidewinder con il quale tentare la fortuna nello spazio profondo; la stessa cosa accadrà ai nostri personaggi che potranno sempre contare su un equipaggiamento base con il quale difendersi da eventuali minacce.

Massima libertà

Elite Dangerous Odyssey: le missioni della nuova espansione potranno essere affrontate in piena libertà. Potremo infiltrarci in una base nemica a piedi, mentre gli amici ci seguiranno con la loro nave o con un SVR per salvarci in caso di pericolo.
Elite Dangerous Odyssey: le missioni della nuova espansione potranno essere affrontate in piena libertà. Potremo infiltrarci in una base nemica a piedi, mentre gli amici ci seguiranno con la loro nave o con un SVR per salvarci in caso di pericolo.

In Elite Dangerous: Odyssey molta attenzione e cura sembra sia stata riposta nella varietà delle missioni che, da quanto ci è dato sapere, al momento includono incarichi diplomatici, commerciali e naturalmente anche incursioni più adrenaliniche, sia votate all'azione che ad approcci più silenziosi. In ogni caso sarà possibile utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione contemporaneamente, con alleati che ci seguono dall'alto a bordo di un'astronave pronta a salvarci in caso di pericolo, o a coprirci con la sua potenza di fuoco. Stessa cosa si potrà fare con gli SVR, i mezzi da sbarco su sei ruote introdotti dall'espasione Horizon diversi anni fa e fino ad oggi l'unico modo per visitare le rocce in orbita. Grande libertà di approccio, richieste d'aiuto da inviare ad altri giocatori altamente specializzati, diventarlo noi stessi in modo da guadagnare soldi extra prestando una mano a chi non pensa di farcela da solo. Insomma, come al solito, Elite: Dangerous punta alla massima libertà possibile.

Elite Dangerous Odyssey: c'è ancora tanto da migliorare, ma già da ora è possibile notare le enormi potenzialità di Odyssey, specialmente in gruppo.
Elite Dangerous Odyssey: c'è ancora tanto da migliorare, ma già da ora è possibile notare le enormi potenzialità di Odyssey, specialmente in gruppo.

È dal 1982 che Elite propone questo, ed è dal 1982 che questa sua impostazione spaventa molti giocatori. No, nemmeno Odyssey darà a Elite: Dangerous uno scopo ben preciso, una trama da seguire passo dopo passo: in questo gioco il destino del personaggio che avremo creato sarà sempre e comunque totalmente nelle nostre mani. Elite si chiama così perché il fine ultimo dovrebbe essere quelli di diventare un Elite nelle diverse categorie, ma nemmeno questo è un obbligo. C'è chi passa il tempo per allargare la sfera di controllo di una fazione politica ben precisa; chi lavora esclusivamente per i diversi e spesso molto divertenti community goal, come riparare una stazione spaziale danneggiata dagli alieni Thargoid; chi viaggia alla ricerca di reperti archeologi; chi si premura di mappare l'universo per vendere i dati raccolti in cambio di un bel po' di crediti; chi spende tutto in una nave passeggeri per portare ricchi uomini d'affari in giro; chi non fa altro che raccogliere taglie in punta di laser e missili; chi commercia in spezie e chi contrabbanda droghe; chi frequenza le zone più pericolose per minare gemme preziose; chi passa un intero mese a ingegnerizzare la sua nave per renderla la più veloce della galassia.

Per ogni stile di vita c'è una nave più o meno costosa che ci aspetta. Ma prima di ogni altra cosa è necessario imparare a gestire tutti i diversi sistemi di guida e di gioco, cosa che richiederà altro tempo. Elite: Dangerous non è affatto un gioco per tutti, e meno male. È proprio il suo non voler scendere a compromessi a renderlo così straordinario, e a permettergli di esistere oramai da quasi quarant'anni, visto che il primo gioco della serie è datato 1982, incredibile vero?

Con Elite Dangerous: Odyssey, Frontier si gioca un'opportunità unica: non sono ammessi passi falsi. Se sono sulla strada giusta o meno lo scopriremo oramai molto presto: la beta sarà disponibile dal 29 marzo su pc per tutti quelli che preordineranno l'espansione in versione deluxe, e noi naturalmente saremo in prima linea per farvi conoscere quelle che saranno le nostre impressioni. Nel frattempo, l'espansione Horizon è stata resa gratuita per sempre, quindi acquistando oggi Elite: Dangerous avrete accesso a tutti i nuovi contenuti usciti in questi anni senza dover spendere un centesimo in più. Per chi volesse provare il gioco senza per forza comprarlo, da qualche giorno il simulatore Frontier è anche su GamePass, ma solo su Xbox One e Xbox Series.

CERTEZZE

  • Non un action qualunque ma un vero e proprio FPS tattico
  • Missioni affrontabili utilizzando ogni tipo di veicolo
  • Nuove armi e nuovi equipaggiamenti

DUBBI

  • IA nemica da testare a dovere
  • Dubbi sulla varietà delle nuove missioni
  • Come girerà sulle vecchie console?