"Ne è passato di tempo! Mi hai già dimenticata?" dice Sothis alla fine del trailer di Fire Emblem: Fortune's Weave, una domanda alla quale cercheremo di dare risposta nelle prossime righe. A chi si sta rivolgendo? E perché? Ma sta davvero parlando a un personaggio del gioco, oppure è un interrogativo molto meta che Nintendo sta rivolgendo per bocca della dea ai fan della serie, che aspettano un nuovo strategico a turni della serie da quasi tre anni?
L'ultimo Fire Emblem è stato Engage, un titolo di ottima caratura che peccava nella narrativa da anime di serie B, più che altro perché Intelligent Systems l'aveva sviluppato per festeggiare il trentesimo anniversario a colpi di fanservice, mettendo i personaggi più importanti di tutti i giochi precedenti con un escamotage pretestuoso che poco aveva a che spartire con le storie intricate e fantapolitiche dei capitoli principali. In questo senso Engage, pur affinando il gameplay collaudato, non raggiungeva le vette di Three Houses, primo e rivoluzionario Fire Emblem a uscire per Nintendo Switch che ha fatto innamorare tantissimi nuovi giocatori. E questo Fortune's Weave, pensate un po', potrebbe essere un prequel o un sequel di Three Houses. Vediamo perché.
Sequel o prequel?
Insomma, Sothis. La dea del Fódlan appare a fine trailer in versione "adulta", il che immediatamente farebbe pensare a un sequel di Three Houses, magari ambientato secoli o millenni dopo la conclusione del titolo precedente: un arco di tempo che per una divinità conta poco, ma in cui Sothis potrebbe essere cresciuta fisicamente. D'altra parte, la Sothis di Three Houses era indebolita e per questo appariva sotto forma infantile, perciò non è escluso che Fortune's Weave, essendo anche ambientato in un luogo diverso da quello di Three Houses - chiamato, sembra, Dagsion - si svolga in un passato più o meno remoto, in cui Sothis è ancora in perfetta forma e nella testa di qualcun altro.
Certo, Sothis si rivolge a qualcuno che parrebbe conoscerla, e da parecchio tempo, e il web comincia a pensare che se Fortune's Weave è un sequel, allora potremmo tornare a indossare i panni di Byleth, il/la protagonista di Three Houses. Ma è un enigma col quale dovremo convivere ancora per un po'. Intanto possiamo constatare una curiosa sfumatura italica, nello stile dell'antica Roma, che caratterizza gli scenari in cui si svolge il gioco. Tutto sembrerebbe ruotare intorno al torneo dei gladiatori, indetto dal sovrano divino che esaudirà il desiderio del vincitore, e ai combattimenti in un vero e proprio Colosseo che sembra uscire da i Gladiatore di Ridley Scott partecipano numerosi personaggi, tra cui quattro che hanno tutta l'aria di essere i protagonisti assoluti del gioco.
La sensazione è rafforzata dall'enfasi che il trailer - e i successivi comunicati ufficiali - hanno posto proprio su questi personaggi e sulle loro peculiarità in termini di gameplay. Cai sembra essere il più giovane dei quattro e partecipa al torneo per salvare il padre: la sua specialità consiste nel cavalcare diverse bestie, come l'Ornius che abbiamo visto nel trailer. Sarebbe molto interessante se le diverse cavalcature cambiassero le sue abilità e i suoi parametri di combattimento, magari conferendogli uno spostamento migliore o altri vantaggi legati al terreno. Theodora è una nobile guerriera che cerca di diventare più forte, nonostante brandisca un'enorme lancia senza particolari problemi: la sua capacità unica sembrerebbe essere quella di attaccare con i Battaglioni, una controversa meccanica di Three Houses che Intelligent Systems potrebbe aver associato solo a lei o a qualche altro personaggio.
C'è poi Dietrich, uno spadaccino che - ammettiamolo - ricorda spaventosamente Alucard di Castlevania. È di carnagione pallidissima, ha i capelli d'argento, impugna una spada misteriosa chiamata Answerer e le sue Blaze Arts (Moving Shadows, Stifling Shadows e Umbra Calamity) gli permettono di teletrasportarsi e sono tutte in qualche modo legate al buio: non è che Dietrich sia un vampiro? A un certo punto del trailer dichiara pure di avere sete di sangue.
Infine, Leda è una determinata artista di strada in cerca di vendetta: le sue Blaze Arts includono abilità come Song of Beasts, che le permette di invocare un demone in battaglia, o Song of Madness e Song of Passion. Sono tutte canzoni, insomma, che rispecchiano la sua "classe" di riferimento - il bardo o la danzatrice - e sembrano essere principalmente offensive, anche se indirette: Leda potrebbe essere una specie di eroina di supporto che indebolisce o controlla i nemici.
Il trailer ci ha mostrato una carrellata di personaggi ancora senza nome - tra cui una donna misteriosa che impugna una strana arma molto simile a una pistola?! - che sembrano spuntare nelle squadre dei quattro protagonisti, dandoci qualche suggerimento su ciò che potremmo aspettarci dal gameplay. A questo punto, insomma, possiamo fare solo congetture basate sugli ultimi Fire Emblem e sulla direzione che la serie ha preso da Three Houses in poi.
Tradizionale o innovativo?
Le scene di combattimento mostrate nel trailer sembrerebbero unire il rigore di Three Houses alla spettacolarità delle animazioni di Engage in un mix convincente, sobrio ma accattivante: il ritorno di caratteristiche come la durevolezza delle armi fa pensare a un titolo che vuole essere un pelo più strategico rispetto al precedente, in cui la gestione delle risorse potrebbe avere un ruolo centrale nei combattimenti. Molti fan semplicemente non riescono a pensare a Fire Emblem senza le armi che si consumano a ogni utilizzo. Ogni altro momento di gameplay ricorda però i titoli precedenti nell'interfaccia, nelle meccaniche di spostamento e nei menu classici in cui troviamo il solito elenco di azioni, abilità e incantesimi.
Bisogna capire, però, come Intelligent Systems intenda gestire tutto il contorno. Three Houses, con la sua campagna divisa in atti, le scelte che cambiavano profondamente la seconda parte del gioco e la componente "slice of life" in stile Persona 5 nella prima parte, ha rinnovato la serie avvicinandola ai GDR giapponesi più tradizionali: un percorso cominciato anni prima su Nintendo 3DS che in Fortune's Weave potrebbe trovare la sua massima espressione. Le scene in cui Cai gira per la città tra numerosi abitanti affaccendati fanno pensare a una componente ruolistica più intensa: è possibile che la città intorno all'arena dei gladiatori funzioni come il monastero di Garreg Mach in Three Houses, permettendoci di interagire con gli altri personaggi e usufruire di servizi e funzionalità.
Se la storia si diramerà in direzioni diverse è ancora presto per dirlo. I quattro protagonisti rappresentano casate diverse - ogni ritratto è associato a un blasone specifico - ed è possibile che la narrativa li segua separatamente almeno all'inizio per poi congiungere le loro storie parallele oppure tutto il contrario: magari cominceremo scegliendo uno solo dei protagonisti e, così facendo, daremo una direzione specifica alla storia. Una scelta che promuoverebbe la rigiocabilità dell'avventura ma che rischierebbe di renderla ridondante come succedeva, almeno in parte, con Three Houses.
La gestione della narrativa potrebbe essere l'elemento distintivo cruciale di questo Fire Emblem rispetto ai precedenti. Nel trailer abbiamo notato che alcuni personaggi secondari sembrerebbero combattere fianco a fianco con i quattro protagonisti in missioni apparentemente diverse, perciò le possibilità sono molteplici: forse è possibile reclutare questi comprimari a prescindere dal protagonista scelto o forse i quattro protagonisti uniscono le forze fin dall'inizio in un'unica armata. La seconda ipotesi, però, sembra poco probabile se consideriamo che tutti questi personaggi dovrebbero essere rivali sul campo di battaglia dell'arena. Cosa potrebbe unirli su un unico fronte?
Siamo molto curiosi di scoprire come Intelligent Systems intenda strutturare la progressione e come si incastrino nella storia e nell'ambientazione alcuni personaggi dal look a dir poco stravagante che a tratti fanno pensare a una contaminazione più moderna o addirittura fantascientifica. Le caratteristiche uniche dei quattro eroi sembrerebbero confinarli a ruoli molto specifici, ma non è escluso che i personaggi possano cambiare classi più o meno liberamente come succedeva in Three Houses: sotto i loro ritratti troviamo i nomi di classi come mirmidone, cacciatore, nobile o cavaliere, il che fa pensare a un sistema a classi quantomeno familiare.
Insomma, restano moltissime cose da chiarire. Per il momento, Fire Emblem: Fortune's Weave sembra un titolo abbastanza tradizionale nel gameplay che cerca di mantenere alcune funzionalità sperimentali dei giochi precedenti, integrandole in maniera sensata nella progressione o impiegandole per diversificare quantomeno i personaggi principali. La narrativa è una vera incognita e da essa dipenderà probabilmente ogni altro aspetto del gioco Intelligent Systems, dalla struttura alla interconnessione della storia con il gameplay, passando per le caratteristiche GDR più o meno marcate rispetto ai titoli precedenti. Sicuramente Nintendo pubblicherà maggiori informazioni nei prossimi mesi: Fortune's Weave è indicativamente previsto per un generico 2026 e abbiamo il sospetto che potrebbe arrivare su Nintendo Switch 2 la prossima estate, forse anche prima.