In qualche modo, i videogiocatori sono attratti dai combattimenti tra veicoli: l'unione tra il gioco di guida e lo sparatutto risulta attraente, come se in questo caso la semplice somma delle parti bastasse a costruire un gameplay funzionante, sempre che ovviamente l'operazione sia condotta con un certo criterio. FUMES punta proprio a recuperare questa attrazione atavica del giocatore per auto corazzate e armate intente a combattere tra loro, facendone il fulcro di tutta l'esperienza, che inevitabilmente risulta intuitiva e immediata come un vecchio arcade, pur con qualche concessione al gusto più moderno. La caratterizzazione grafica in stile PS1 non fa che rimarcare questa ricerca di antichi archetipi videoludici, mettendo in scena una post-apocalisse a basso contenuto poligonale che riesce a rimanere ben impressa.
Quanto si parla di scontri fra veicoli in ambientazione post-apocalittica non si può evitare di pensare a Mad Max, e Fumes rispetta anche questa regola non scritta, proponendo uno scenario che sembra proprio riprendere l'iconografia della mitica serie cinematografica ma andando anche un po' oltre all'iconico deserto solcato da minacciose auto corazzate.
Il primo impatto con la demo sembrava voler giocare molto su quest'ovvia citazione, considerando anche che la targa iniziale dell'auto riporta un esplicito "Max", ma basta avanzare un po' per capire che il mondo di Fumes risulta un po' più variegato e anche decisamente strano. Allo stesso modo, l'immediatezza iniziale lascia spazio ad alcuni elementi che arricchiscono l'esperienza e la rendono più peculiare, lasciandoci una gran voglia di vedere come sarà la versione definitiva.
Azione immediata
Non c'è molto tempo per pensare in Fumes: la demo si apre con una breve presentazione che mostra il nostro primo veicolo in corsa su un deserto polveroso, ma pochi secondi dopo siamo già alla guida del mezzo e alle prese con ondate di nemici che ci attaccano da ogni lato.
La storia, se così si può definire, è appena accennata attraverso una narrazione spezzettata che arriva con messaggi radio da parte di misteriosi interlocutori, che ci parlano di vaghe anomalie da indagare, fazioni nemiche e indirizzandoci verso i nuovi obiettivi, ma l'incombenza principale è sopravvivere guidando forte e sparando ancora più forte. Il tutto avviene attraverso un'interfaccia estremamente semplificata e intuitiva, che diventa naturale nel giro dei primi secondi di prova: con il mouse si sposta il mirino e con la tastiera si indirizza l'auto attraverso due movimenti totalmente indipendenti.
Considerando che l'inquadratura mantiene sempre al centro il reticolo di mira, ci troviamo facilmente a guidare alla cieca mentre si tiene a bada le bande di predoni che arrivano da ogni direzione, che tanto è difficile incontrare ostacoli nelle lande desolate e generate in maniera procedurale.
Questo dona un grande senso di libertà nel movimento, consentendo manovre evasive e corse folli tra distese desertiche, montagne e foreste (con gli alberi che vengono facilmente abbattuti al semplice contatto), seminando distruzione a 360 gradi. L'abilità alla guida è dunque un aspetto di importanza secondaria, al di là della necessità di zigzagare per non essere bersagli facili o in seguire gli obiettivi all'interno di missioni particolari, l'importante è soprattutto centrare i bersagli, e quando la situazione si fa particolarmente caotica non è cosa semplice.
Alla ricerca di pezzi di ricambio
Lo scopo principale nella progressione di Fumes appare essere la raccolta di pezzi di ricambio ed elementi per modificare la propria auto, almeno per il momento. L'ambientazione sembra il teatro di una guerra fra fazioni che non viene molto approfondita nella demo, la quale ci porta verso vari punti d'interesse nella mappa che celano solitamente scontri con ondate di nemici fino ad alcuni boss.
Si intravedono alcune variazioni sul tema con missioni leggermente differenti, alcune delle quali richiedono di scortare un convoglio proteggendolo dai predoni o anche arrampicarci all'interno di una mega-struttura semovente per cercare di prenderne il controllo, ma in generale l'azione si basa sempre sulla distruzione dei nemici fino a conquistarne le parti da utilizzare per la propria auto.
I boss, in particolare, possono concedere un bottino molto ricco se sconfitti, consentendo di trasformare profondamente il nostro veicolo ma solo al termine di scontri anche molto impegnativi.
Nelle fasi di maggiore calma possiamo tornare al garage mobile e dedicarci al potenziamento dell'auto: sulla mappa vaga una sorta di trasporto anonimo che, al suono del clacson, apre il proprio portello consentendoci di entrare nel rimorchio, e qui possiamo dedicarci alla messa a punto. Possiamo modificare praticamente tutto, dalla carrozzeria al motore fino alle sospensioni, le ruote e l'estetica del veicolo, con un occhio di riguardo ovviamente all'arsenale, con mitragliatrici, lanciarazzi e lanciafiamme che possono essere installati in varie parti della macchina per renderla un mezzo di distruzione sempre più efficace, con elementi di progressione che permangono nella dinamica roguelite che impone un cambio di mezzo tra una vita e l'altra.
Estetica retrò
La grafica di Fumes sottolinea la sua aderenza ai certi canoni classici dei videogiochi, richiamando chiaramente lo stile dei titoli dell'epoca PS1, a bassa quantità di poligoni, con texture grezze e risoluzioni ben lontane dagli standard attuali.
Oltre ad essere chiaramente un grande richiamo nostalgico per i giocatori più esperti, il tutto riesce anche a mettere in scena con efficacia il futuro sporco e ruvido che fa da scenario agli scontri fra le auto, con lamiere che si anneriscono e si contorcono durante le battaglie. La scelta ha anche la conseguenza non secondaria di facilitare l'estrema fluidità dell'azione, puntando tutto sulla velocità più che sui dettagli, con situazioni estremamente dinamiche che scorrono lisce nonostante la presenza di numerosi veicoli sullo schermo, esplosioni e distruzione assortite.
I primi minuti di Fumes mettono subito in chiaro che si tratta di un action d'altri tempi senza tanti fronzoli e nella sua immediatezza ci mette perfettamente a nostro agio, facendo leva su istinti atavici del giocatore, tra voglia di velocità e distruzione a bordo di auto armate. Il gameplay semplice e intuitivo si esplicita bene in una breve demo, ma apre qualche dubbio sulla sua tenuta per tempi più prolungati e su questo bisognerà valutare la presenza di un minimo di varietà nelle missioni. Il senso di progressione è assicurato dalla quantità di modifiche che si possono effettuare al mezzo e qualche incursione narrativa curiosa traspare dalla presenza di anomalie e misteriose mega-strutture, ma il nocciolo del discorso qui sembra essere l'azione serrata e il combattimento veicolare.
CERTEZZE
- Azione immediata e coinvolgente
- Scenari e caratterizzazione hanno un fascino innegabile
- Le stranezze dell'ambientazione possono riservare sorprese interessanti
DUBBI
- Il gameplay rischia di essere ripetitivo
- L'azione mantiene sempre un certo tasso di confusione che può disturbare