Diciamo la verità, chiunque abbia giocato a Sonic deve aver sognato, almeno per un attimo, il fatto di poter togliere di mezzo tutte le incombenze da platform tradizionale e semplicemente correre velocissimi attraverso livelli costruiti apposta per sfruttare al massimo l'accelerazione. Haste: Broken Worlds potrebbe rispondere proprio a questa esigenza di velocità, anche se definirlo un platform sarebbe alquanto fuorviante, visto che si tratta soprattutto di correre e svolazzare su ampie ambientazioni fino a raggiungere l'uscita, più che saltare da una piattaforma all'altra. Oltre a questo, è anche una specie di roguelike nel quale possiamo scegliere la strada da percorrere tra livelli generati in maniera procedurale cercando di avanzare il più possibile, con la necessità poi di dover ripartire da un punto prestabilito una volta che perdiamo tutti e tre i cuori a disposizione.
Sulle prime, la relativa semplicità del gameplay può risultare quasi spiazzante, ma le cose si complicano in maniera progressiva, dando il giusto tempo di adattarsi alla particolare realtà del gioco.
In sostanza, è qualcosa di molto simile a un Tiny Wings in 3D e inquadrato in terza persona: se avete avuto a che fare con il fenomeno mobile che fece furore quasi 15 anni fa potete farvi un'idea chiara del meccanismo di Haste: Broken Worlds, visto che anche in questo caso si tratta di cercare di gestire velocità e accelerazione del protagonista sfruttando salti e discese in modo da adattarsi al meglio all'inclinazione del terreno, in un movimento quanto più possibile armonioso. Il risultato è una continua corsa tra cielo e terra che risulta sorprendentemente adrenalinica e irresistibile.
Battere l'apocalisse in velocità
Nonostante l'atmosfera alquanto faceta, la situazione messa in scena da Haste: Broken Worlds è tutt'altro che tranquilla. L'universo è in rovina a causa di una sorta di misterioso flagello che si sta diffondendo fra i pianeti e l'unica speranza è affidata a Zoe, la protagonista, capace di spostarsi velocissima tra i frammenti di mondo, cercando di guarirli prima che la corruzione oscura li renda invivibili.
Lo scopo del gioco è giungere alla conclusione di ogni livello il prima possibile, cercando al contempo di raccogliere anche il maggior numero possibile di scintille che possono poi essere investite per acquistare vari upgrade. L'universo è composto da 10 frammenti, ognuno dei quali è suddiviso a sua volta in una serie di livelli generati in maniera procedurale che possiamo affrontare seguendo percorsi a scelta.
Abbiamo tre cuori a disposizione per poter completare il percorso, terminati i quali bisogna ripartire dall'inizio, come si conviene alla meccanica roguelike, ma per facilitare l'azione è possibile acquistare miglioramenti spendendo le scintille raccolte e farsi aiutare da alcuni personaggi che incontreremo lungo il cammino, che possono donare dei bonus aggiuntivi.
La combinazione di abilità attive e passive che possiamo conquistare aggiunge un elemento tattico all'azione, che di per sé si svolge in maniera estremamente intuitiva, incrementando le possibilità di raggiungere la conclusione dei frammenti con le poche chance che si hanno a disposizione. La demo risulta ovviamente limitata in termini di estensione della storia e della scoperta dei mondi da esplorare, ma riesce perfettamente a catturarci in questo strano mondo, conquistandoci subito con la sua combinazione di carineria e velocità estrema.
Una questione di flusso
La meccanica del gameplay è semplice: Zoe può correre e scivolare sul terreno delle varie ambientazioni, sempre opportunamente ondulato, acquistando velocità fino a staccarsi da terra sfruttando i rilievi per dei lunghi salti che devono essere governati in modo da mantenere la velocità più alta possibile.
In questo è fondamentale soprattutto l'atterraggio: proprio come in Tiny Wings, oppure in Trials o addirittura in ExciteBike, per trovare un esempio più lontano, è importante assumere la giusta posizione per atterrare in maniera più "liscia" possibile, sfruttando l'inclinazione per non subire bruschi rallentamenti e mantenere il flusso del movimento, incrementando l'accelerazione a ogni volo. Per massimizzare la velocità è possibile richiamare anche una sorta di snowboard volante, che va però dosato a dovere in quanto ha un tempo di utilizzo limitato.
Se si vola al di fuori della mappa, ci si schianta troppe volte contro i vari ostacoli sul percorso o si viene inglobati dalla corruzione che avanza si perde uno dei tre cuori a disposizione e siamo costretti a ripartire dall'inizio del "frammento", ovvero il percorso composto da vari livelli di cui possiamo scegliere la sequenza.
La grande velocità e il dinamismo del gameplay funzionano bene in connubio con la meccanica roguelike, perché spingono a rilanciarci subito nel vivo dell'azione e non rendono mai troppo lunghi i percorsi e quindi eccessivamente penalizzanti i riavvii dall'inizio. Per arrivare in fondo risulta necessario riuscire a scegliere i potenziamenti, oltre a selezionare in maniera lungimirante i percorsi da seguire in base alle segnalazioni sui contenuti degli scenari.
Fiammate di gameplay
I livelli brevi e il ritmo di gioco estremamente veloce rendono l'esperienza alquanto spezzettata, forse più portata ad essere provata in piccole dosi. Haste provoca sensazioni piacevoli nell'immediato, perché il gameplay è quanto di più intuitivo ci possa essere, ma la sua capacità di mantenere alto l'interesse per periodi più lunghi è tutta da valutare, e ovviamente risulta difficile farlo da una demo.
C'è da dire che una certa ripetitività emerge già da questa versione di prova, dunque la speranza è che gli sviluppatori abbiano in mente ulteriori idee per variare un po' l'azione e gli scenari con l'aggiunta dei frammenti successivi. Anche la gestione dei power-up e la comprensione dei loro effetti è confusa, complice un'interfaccia poco chiara fra scelta dei font e icone non del tutto comprensibili fin da subito, ma si tratta di un elemento piuttosto secondario. Lo stile è già chiaramente visibile e apprezzabile: con un particolare misto tra anime e 3D, la strana atmosfera è azzeccata e il mondo di gioco scorre con grande fluidità anche su configurazioni modeste.
Il primo impatto con Haste Broken Worlds è positivo: con i suoi voli velocissimi, il gioco tende a soddisfare una sorta di bisogno elementare di fluidità e armonia dei movimenti prima ancora che divertire. Ecco, casomai si può avere dei dubbi sulla tenuta, alla lunga, di un'esperienza costruita sull'esaltazione immediata e l'azione intuitiva ma calata all'interno di una struttura di gioco più complessa. C'è da trovare un certo equilibrio tra l'immediatezza dell'azione e le dimensioni dell'universo da esplorare, nella speranza che intervengano diverse situazioni e soluzioni di gioco a variare un po' il gameplay.
CERTEZZE
- Gameplay immediato e irresistibile
- Caratterizzazione piacevole
- Potenziamenti e scelta dei livelli propongono alcuni elementi strategici
DUBBI
- Fondamentalmente ripetitivo
- Uso ed effetto dei potenziamenti non sono sempre chiarissimi
- Ci sarà bisogno di più varietà di situazioni e ambientazioni