Come promesso, la famiglia di processori Ice Lake ha fatto la sua comparsa durante la conferenza Intel del Computex di Taipei, l'atteso appuntamento dedicato all'hardware che ha visto la compagnia presentare la tanto attese CPU a 10 nanometri. E stiamo parlando di processori decisamente interessanti, vista la promessa di un aumento prestazionale di 15-18 punti percentuali dei core Sunny Cove rispetto ai core Skylake, anche se mitigato dalla natura di prodotti destinati agli ultra portatili, necessariamente vincolati a TDP minimi e a un massimo di quattro core e otto thread. La nuova famiglia includerà tutte le classiche delle line-up Intel, da quella Core i3 a quella Core i7, ma non è certo pensata per spremere al massimo la nuova architettura, con i modelli Ice Lake Y pensati per un TDP tra i 9 e 12 W e i modelli Ice Lake U pensati per un TDP compreso tra i 12 e i 28W. Eppure c'è un qualcosa di speciale, esclusi i consumi, in cui le nuove CPU cambiano effettivamente le carte in tavola: la grafica integrata.
Intel punta sul mobile con i 10 nanometri e grafica integrata di nuova generazione
Con i processori Ice Lake ci troviamo di fronte a una Intel che punta sul settore mobile, cercando di sfruttare al meglio un processo produttivo con cui ha faticato parecchio e che sembra risultare ancora problematico per la compagnia. Se da una parte, infatti, si è parlato di trenta prodotti destinati a utilizzare le nuove CPU, dall'altra si è anche accennato a Natale come traguardo per questo obiettivo, segno che le cose potrebbero procedere piuttosto lentamente. E questo ci preoccupa un po' per quanto riguarda l'arrivo delle varianti desktop, quelle che dovrebbero contrastare le CPU Ryzen a 7 nanometri. Ma la famiglia di processori Ice Lake mobile va a contrastare AMD in un altro campo in cui questa si è distinta grazie alla grafica integrata Vega. Con la GPU Vega 11, infatti, siamo poco sotto alla RX 550, per un salto prestazionale davvero notevole rispetto alle soluzioni grafiche precedenti. Ed è proprio su questo punto che vanno a battere i processori Ice Lake, dotati di grafica integrata Intel Iris Plus di undicesima generazione capace di coniugare dimensioni ridotte, anche per le schede madre, con qualche soddisfazione nel gaming. In quanto a prestazioni parliamo infatti di 30fps a dettagli medi in 1080p per CPU destinate a ultrabook come i Dell XPS 13 che guadagneranno parecchio in termini di potenzialità grafiche, tanto nel campo dei videogiochi quanto in quello della riproduzione multimediale. Il tutto grazie a CPU capaci di arrivare a 4.1GHz in Turbo Boost e questo pur vantando consumi decisamente ridotti nonostante l'uso di una GPU ben più potente. Non stupisce quindi che l'effettivo guadagno rispetto ai processori Whiskey Lake sia ridotto, per CPU che non punta di certo sulla potenza di calcolo. Punta, come dicevamo, su quella grafica, con 1,2 TFLOP di potenza di calcolo FP32 che equivalgono, probabilmente non a caso, alla capacità di calcolo della Radeon RX 550. La CPU protagonista, in questo caso, dovrebbe essere la CPU Lake U Iris Plus, ma non sappiamo se nella versione con GPU da 48 Execution Unit o quella da 64 Execution Unit che dovrebbe rappresentare il top della serie.
1.2 TFLOP di potenza e risoluzione 4K a 120Hz al servizio di una nuova generazione di ultrabook
I teraflop nudi e crudi, lo sappiamo, non possono consentirci di capire le esatte prestazioni in gioco di una scheda, ma sono comunque una valida indicazione. Prendendo come riferimento una capacità di calcolo dichiarata paragonabile a quella della Radeon RX 550, ci troviamo di fronte a una soluzione integrata probabilmente capace di garantire effettivamente un framerate di circa 30 immagini per secondo in molti titoli moderni e questo, pur considerando che in alcuni casi sarà necessario arrendersi alle impostazioni più basse, corrisponde a un salto importante. Un salto che secondo quanto leggiamo nelle slide mostrate da Intel dovrebbe garantire una quarantina di fps in Fortnite, quasi sessanta in Rocket League e oltre ottanta in CS:GO in qualità media, garantendo prestazioni elevate nella stragrande maggioranza di MOBA, FPS arena e via dicendo. Il tutto condito da un sacco di novità che comprendono il 4K a 10bit a 120Hz, decode e encode fino a 8K a 30Hz con profondità di colore 10-bit, performance incrementate di due volte e mezzo rispetto a Whiskey Lake per quanto riguarda l'IA e quindi tecnologie per migliorare l'immagine, supporto integrato per VESA Adaptive Sync, DisplayPort 1.4, HDMI 2.0b, raddoppio nelle prestazioni di encoding h.265 HECV e peculiarità legate al chipset come il supporto per RAM a 3200MHz o LP4/x-3733, memorie Optane, Thunderbolt 3 e Wi-Fi 6 integrata. Tutto in funzione di laptop sempre connessi e legati al progetto Athena, in vista di un futuro fatto di dispositivi ultraportatili sempre più potenti. Ma le caratteristiche dei core Sunny Cove ci interessano anche in vista delle controparti desktop, speriamo in arrivo prima che si renda necessario un ennesimo refresh a 14 nanometri. D'altronde siamo intrigati dalla promessa dell'aumento prestazionale che dipende anche dai miglioramenti alla cache che passa dai 32Kb di Ice Lake a 48Kb per il primo livello, da 256 a 512Kb per il secondo livello e da 1536 a 2048 per il terzo livello, con il numero delle micro-operazioni che sale da 1.5K a 2.25K. Il tutto speriamo condito da qualche misura in più per i bug che hanno creato qualche problema alle famiglie di processori attualmente in circolazione. I giochi sono ormai fatti, con la fornitura ai partner OEM che è già iniziata e, salvo sorprese, dovrebbe tradursi in una line-up completa di prodotti entro la fine dell'anno.