King's Bounty nasce dalla creatività del poco citato ma immenso Jon Van Caneghem, che nel 1990 lanciò il primo capitolo di quella che solo molto più tardi sarebbe diventata una serie, dando oltretutto vita a un vero e proprio sottogenere. All'epoca già famoso per i primi due Might & Magic, Van Caneghem inventò quel mix tra giochi di ruolo e strategici a turni che avrebbe trovato la sua massima espressione negli Heroes of Might and Magic, sempre suoi, di cui King's Bounty è di fatto un precursore, tanto da essere inserito nelle raccolte Heroes of Might and Magic Compendium e Millennium Edition e da aver avuto un remake per PS2, dal titolo Heroes of Might and Magic: Quest for the DragonBone Staff.
La storia racconta poi che nel primo decennio degli anni 2000, l'editore 1C Company acquistò i diritti di sfruttamento del nome e s'impegno per svincolare la proprietà intellettuale King's Bounty dalle sue origini, dandole una forza tutta sua. Ne venne fuori uno dei migliori strategici con elementi da gioco di ruolo di sempre, quel King's Bounty: The Legend da cui poi derivarono varie espansioni autonome, che continuarono a uscire fino al 2014. Il successo fu grande tra gli appassionati, aiutato anche dal contemporaneo appannamento della stella di Heroes of Might and Magic, sempre più vittima di scelte malsane da parte del publisher - per inciso Ubisoft - che lo ha piano piano snaturato, arrivando a sterilizzarlo. Anche la serie King's Bounty sembrava essere arrivata al capolinea, visto che era dal 2014 che non se ne parlava, ma recentemente 1C Company ha annunciato l'arrivo di un King's Bounty 2 vero e proprio, di cui abbiamo potuto vedere una demo in anteprima e da cui abbiamo tratto delle impressioni decisamente positive.
Un gioco rivoluzionato
La struttura dei King's Bounty di 1C aveva ricalcato senza troppi misteri quella degli Heroes of Might and Magic. Il giocatore doveva quindi esplorare il mondo di gioco su di una mappa strategica inquadrata dall'alto, raggiungendo i vari punti d'interesse, per ottenere quest, risorse o per combattere contro dei nemici. Le schermaglie si svolgevano tutte su dei campi di battaglia dall'inquadratura fissa, essenzialmente 2D, sui quali si dovevano muovere le proprie truppe per sconfiggere quelle dell'avversario. King's Bounty 2 ha deciso di rivoluzionare completamente questa formula, marcando maggiormente i suoi elementi da gioco di ruolo, ma senza rinunciare ai combattimenti strategici.
L'elemento di maggior rottura rispetto al passato riguarda il sistema di esplorazione: ora la mappa di gioco è completamente 3D e il personaggio principale viene inquadrato in terza persona e mosso in tempo reale, come in un gioco di ruolo d'azione.
In questo modo può andare in giro a raccogliere informazioni, ottenere missioni e ricevere quest, visitando villaggi, città, boschi, cimiteri e tutti gli altri luoghi che compongono il mondo di gioco, che si presenta come completamente aperto, pur essendo presenti diverse aree esplorabili. Il cambiamento è radicale e probabilmente farà storcere il naso ai puristi, ma da quello che abbiamo potuto vedere sembra funzionare, ossia non sembra privare King's Bounty 2 della giusta profondità nella fase esplorativa, che è solo molto più dinamica rispetto al passato, ma che prevede comunque il raggiungimento di punti di interesse a piedi o in groppa a una cavalcatura.
Battaglie 3D
Tanto per chiarire che non ci troviamo di fronte a un action, gli sviluppatori ci hanno fatto vedere subito un combattimento. Penetrato in una segreta, il protagonista ha dovuto affrontare dei non morti, con il gameplay che è passato in modalità battaglia, sfruttando l'ambiente che stavamo esplorando come teatro della tenzone. Dopo aver distribuito le truppe nella fase di briefing, è iniziata la lotta, con le unità che sono state mosse a turno per spostarsi o attaccare gli avversari, tramite un sistema che sembra molto semplice da controllare sia tramite mouse e tastiera, sia tramite controller. Le caselle su cui si trovano le unità sono decisamente grosse, tanto che non sembra essere richiesta chissà quale precisione per selezionarle e dare ordini. Da notare che anche il campo di battaglia è completamente 3D, fatto che aggiunge alcuni elementi tattici agli scontri come le diverse caratteristiche del terreno, e che la telecamera è rotabile a piacimento. Quindi addio inquadrature fisse.
Le unità impegnate nella contesa erano di diverso tipo: c'erano arcieri, dei miliziani, dei cani e dei guerrieri non morti, ma anche delle potenti creature elementali capaci di lanciare terrificanti incantesimi. Come ci è stato spiegato, le truppe di loro hanno diversi livelli, che possono essere acquisiti vincendo battaglie su battaglie. Le unità perse non possono più essere utilizzate e vanno rimpiazzate con altre assoldate nei villaggi o ottenute svolgendo determinate missioni. Nei villaggi è anche possibile acquistare del nuovo equipaggiamento, quindi corazze, armi e gingilli vari. Interessante il fatto che ogni pezzo dell'equipaggiamento utilizzato sarà effettivamente indossato dall'eroe, così da dare anche un feedback visivo al giocatore.
Il sistema degli ideali
Sulle missioni e sul cosiddetto sistema degli ideali si è concentrata la gran parte della presentazione. Detta in breve, il nostro personaggio potrà sviluppare quattro ideali, ognuno con il suo albero dei talenti: order, power, anarchy e finesse. A ogni ideale non sono soltanto legati diversi poteri, ma anche molti altri sistemi di gioco, che vanno a definire la progressione della campagna principale, nonché la sua morfologia. Ad esempio alcuni PNG tenderanno a non fidarsi di noi se non abbiamo un ideale in linea con il loro, quindi non ci daranno missioni. Mentre chi ci sentirà come degni di fiducia, o come un'anima affine, ci darà incarichi sempre più delicati. Gli ideali hanno una grossa influenza anche sul fronte militare: ci sono delle truppe che otterranno dei bonus maggiori da certi ideali e dei malus da altri. Alcune si potrebbero addirittura rifiutare di entrare nelle nostre fila se ci sentissero troppo distanti dalla loro visione del mondo. Come se tutto ciò non bastasse, alcuni ideali sono in contrasto tra di loro, quindi farne crescere uno significa bloccarne automaticamente un altro e dover rinunciare a certe missioni o a certe unità.
In questo modo King's Bounty 2 garantirà una grossa rigiocabilità. Una singola partita dovrebbe durare almeno circa 50 ore, stando a quanto ci hanno comunicato gli sviluppatori, ma considerate che per vedere tutto ciò che il gioco ha da offrire bisognerà giocarlo più volte. Inoltre sono già previsti dei contenuti aggiuntivi, la cui quantità sarà decisa in base al successo del gioco. Proprio per questo King's Bounty 2 è sviluppato in modo modulare, ossia sarà possibile aggiungere o rimuovere elementi con grande facilità. Aspettiamoci quindi DLC ed espansioni, come del resto avviene per ogni strategico moderno.
Graficamente il titolo di 1C non sembra far gridare al miracolo e mostra un mondo fantasy convincente, ma molto classico nello stile, che del resto ricalca quello dei vecchi capitoli. Buoni gli effetti degli incantesimi che abbiamo visto in azione, così come le animazioni delle unità. Anche alcuni dei luoghi visitabili durante l'avventura ci hanno convinti.
Del resto non stiamo parlando di una produzione faraonica, quindi ci si può accontentare, soprattutto data la ricchezza degli altri aspetti del gioco. Per dare un giudizio più preciso in merito, bisogna però attendere la versione definitiva, alla cui uscita non manca poi molto, visto che si parla del 24 agosto 2021. Ultima nota: attualmente King's Bounty 2 è annunciato per PC, Xbox One, Nintendo Switch e PS4, ma ci è stato confermato che dopo il lancio di queste versioni, il team di sviluppo si dedicherà a realizzare i port per PS5 e Xbox Series X e S.
King's Bounty 2 sembra essere un'evoluzione molto intelligente e ragionata della serie e del genere tutto. 1C va alla ricerca di un pubblico più vasto, ma lo fa puntando più agli appassionati di giochi di ruolo, invece di sbracarsi per compiacere i giocatori casual. Il risultato finale potrebbe essere sorprendente, molto più di quanto ci potevamo aspettare.
CERTEZZE
- La nuova struttura di gioco sembra funzionare
- Il sistema degli ideali può dargli una marcia in più
DUBBI
- I puristi che diranno?
- Alcune nuove meccaniche sono tutte da verificare