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La resistenza inizia da Montrose

Echi della realtà contemporanea nel prossimo sparatutto di THQ, in cui la Korea è diventata una potenza nucleare mentre gli Stati Uniti sono stati annientati dalla crisi economica.

2027. L'anno della vittoria della razza umana sui brufoli adolescenziali e sulle doppie punte è anche l'anno durante il quale è ambientato Homefront, il nuovo sparatutto di Kaos Studios, quelli di Frontlines: Fuel of War per intenderci. Dieci anni di crisi energetica hanno ridimensionato il potere delle vecchie super potenze distruggendone l'economia. La Corea del Nord ha preso di mira gli Stati Uniti, ormai in ginocchio, facendoli diventare un immenso campo di battaglia su cui la resistenza combatte per la libertà. La trama, scritta da John Milius, ci metterà nei panni di un certo Connor Mason che, partendo da una baraccopoli del Colorado piena di sopravvissuti, dovrà sventare la minaccia coreana bombardando l'esercito occupante con riviste di gossip piene di donne nude... no, non proprio, è che stiamo adottando una nuova linea editoriale buonista e non possiamo più parlare di massacri e dei problemi sentimentali di Pierpaolo con i giochi di ruolo giapponesi, cercate di capirci.

Ispirazione

Tornando seri, Homefront è uno sparatutto tattico in prima persona che si nutre di generi diversi per cercare di creare una formula potenzialmente esplosiva. Il gioco è evidentemente ispirato ad Half-Life 2 sul piano delle tecniche narrative, ma fa sue anche le meccaniche di gioco tipiche degli sparatutto tattici, strizzando un occhio anche ai Call of Duty. Il fine degli sviluppatori è quello di creare un prodotto dal gameplay profondo che non rinunci alla spettacolarità pura. Il motore grafico è infatti l'Unreal Engine 3, che pare sia stato sfruttato alla grande. Le ambientazioni comprenderanno terreni differenti per regalare varietà agli scontri: si va dalla baraccopoli in cui si inizia il gioco, a scenari rurali con fattorie distrutte e zone boschive e a città costruite con cura certosina per garantire il massimo del coinvolgimento dagli scontri urbani. Da alcune delle immagini che corredano l'articolo è possibile vedere la grande quantità di dettagli inserita dagli sviluppatori per descrivere le ambientazioni, come ad esempio il filo di panni stesi nella baraccopoli.

La resistenza inizia da Montrose

Apocalisse barbara

Chi è John Milius, lo sceneggiatore di Homefront? Sceneggiatore, regista, attore e produttore cinematografico, attivo sin dagli anni sessanta; a Milius si devono opere memorabili come Apocalypse Now (1979, sceneggiatura), uno dei più grandi capolavori del cinema mondiale, Conan il Barbaro (1982, regia e sceneggiatura) e Dillinger (1973, regia e sceneggiatura). La trama di Homefront ricorda molto quella di un altro suo film, Red Dawn (1984, regia e sceneggiatura), in cui un gruppo di teenager statunitensi doveva vedersela con l'esercito russo che voleva occupare gli Stati Uniti. Cambiano le epoche, cambiano i nemici, cambiano gli eroi, ma il pericolo rimane sempre lo stesso.

Qui scoppia tutto!

Ma veniamo all'azione, che poi è il piatto forte di Homefront. L'esercito coreano dispone di molti più mezzi di quelli della resistenza. I nemici che abbiamo potuto vedere ricordano nemmeno troppo velatamente i Combine di Half-Life 2. Le armi sembrano quelle convenzionali (fucili a pompa, mitragliatori, bazooka e così via), sono i loro effetti ad essere stati particolarmente curati grazie a un'implementazione eccezionale della fisica e un uso intelligente degli eventi precalcolati: sparando ad esempio contro un veicolo in corsa può accadere che questo salti in aria continuando a muoversi nella direzione del giocatore e rappresentando comunque un pericolo. A molti verranno in mente le scene d'azione di numerosi film in cui il protagonista di turno riesce a schivare all'ultimo momento un veicolo in fiamme senza controllo.

La resistenza inizia da Montrose

Il fine è proprio quello di creare delle sparatorie drammatiche e appassionanti senza spezzare l'azione con filmati che distolgano l'attenzione del giocatore. In questo senso Homefront sembra cercare fortemente la cinematograficità rinunciando al cinema e sfruttando l'esperienza di altri giochi per creare qualcosa di innovativo dal punto di vista del gameplay. La gestione della squadra stessa, formata non da bambole inerti ma da personaggi che fanno parte della trama, serve per creare un background alle azioni del giocatore e per creare un maggiore coinvolgimento emotivo durante le sparatorie. Insomma, gli sviluppatori di Homefront stanno lavorando molto sul lato emozionale del loro titolo. Per ora le informazioni sul gioco sono comunque molto limitate, quindi è difficile sbilanciarsi dando un giudizio complessivo. Quello che abbiamo visto, comunque, ci lascia ben sperare.

CERTEZZE

  • Trama curata e appassionante
  • Cura posta nella costruzione della verosimiglianza degli scenari
  • Compagni di squadra reattivi e ben inseriti nel tessuto narrativo

DUBBI

  • C'è il rischio che la trama sfoci in una banale lotta tra il bene (Stati Uniti) e il male (Corea del Nord)
  • Una limitata intelligenza artificiale dei nemici e dei compagni di squadra farebbe perdere molta della drammaticità promessa