A settembre 2023 arriverà su PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X|S Lies of P, il gioco di ruolo d'azione in stile souls-like di Neowiz. In questa nuova avventura saremo Pinocchio, un burattino speciale che si ritrova a Krat, città sull'orlo del tracollo a causa di una strana malattia e di una ribellione di esseri meccanici.
Possiamo aspettarci molti elementi classici dei soulslike di FromSoftware, come la presenza di un sistema di "anime" (Ego, in questo caso), così come un sistema di combattimento focalizzato sul corpo a corpo e non solo
Guardando Lies of P è facile notare in che modo si avvicini ai grandi giochi del genere, ma soprattutto viene istintivo paragonarlo a Bloodborne. Quanto però sono simili i due giochi realmente? E in che modo invece sono nettamente diversi? In questo nostro articolo vogliamo proporvi un confronto sulla base di quanto emerso fino a questo momento e di quanto abbiamo potuto provare nella ampia demo pubblica.
Ecco a voi tre caratteristiche di Lies of P simili a Bloodborne e tre che invece lo rendono molto diverso.
Le similitudini: il contesto e la narrazione
Lies of P e Bloodborne sono ambientati in periodi simili. Se l'opera di Miyazaki opta per l'era Vittoriana inglese, Lies of P si concentra sulla Belle Époque francese. Quest'ultima copre il periodo finale dell'era Vittoriana: pur essendo movimenti artistici e culturali differenti, sono molto vicini a livello geografico e temporale. Ad un occhio non allenato, quindi, la Krat di Lies of P risulta non troppo diversa da Yarnham Centrale, non magari nei dettagli ma nel tipo di atmosfera e in un generale senso di decadenza e oscurità. In entrambi i giochi, inoltre, la notte avanza man mano che proseguiamo nella storia principale.
Ancora di più, però, è facile creare un paragone a livello narrativo. Avremo modo di scoprire i dettagli della trama solo con l'uscita del gioco completo, ma per il momento sappiamo che Lies of P parlerà (anche) di una strana malattia che pare trasformare gli esseri umani in mostri quando non li uccide. Il nostro personaggio avrà poi il supporto di un vecchio signore che pare conoscere un po' troppo di quel che succede, nel mentre il grosso del nostro avanzamento sarà guidato da una figura femminile gentile. Il parallelo tra Gehrman e Geppetto e tra l'automa e Sophia (la Fata Turchina in salsa Neowiz) è troppo diretto per non avvicinare mentalmente Bloodborne e Lies of P.
Attaccare per curarsi
Anche a livello di gameplay ci sono chiare somiglianze tra i due giochi. Una delle meccaniche innovative di Bloodborne, poi non più usata da FromSoftware, è la possibilità di curarsi attaccando. Nell'opera per PlayStation 4 ogni danno subito è in parte temporaneo e ferire i nemici senza essere nuovamente colpito permette di recuperare punti vita. Lo scopo è spingere il giocatore a essere aggressivo, ricompensandolo con cure "gratuite".
In Lies of P la meccanica è leggermente diversa, ma lo scopo è lo stesso. Quando si para (spoiler, la parata è una delle differenze tra i due giochi), Pinocchio subisce perlopiù danni temporanei e avrà modo di curarsi attaccando. Questo spinge il giocatore a non cercare di essere sempre troppo difensivo e sfruttare invece ogni occasione per attaccare. In Lies of P questa meccanica potrebbe essere ancora più importante, perlomeno nelle prime fasi, visto che il numero di cure non è particolarmente elevato. Sommiamo poi il fatto che quando si finiscono le cure si può ottenere una carica aggiuntiva dopo aver inflitto un certo numero di danni: il tutto rinforza l'idea che attaccare sia il miglior modo per curarsi.
La “trasformazione” delle armi
Un'altra caratteristica unica di Bloodborne è il focus sulla trasformazione delle armi. Invece di avere una spada che è solo una spada, FromSoftware ha voluto dare al giocatore la possibilità di trasformarla in altro, così da dare più varietà alle possibilità di attacco. In questo caso, la trasformazione è una caratteristica fissa dell'arma, ovvero la spada-martello può essere solo una spada o un martello, mentre il bastone-frustra può essere solo un bastone o una frusta. Alcune armi inoltre non si trasformano completamente, ma passano da una forma chiusa a una aperta, che comunque cambia il parco mosse d'attacco.
Lies of P non copia questo sistema, ma comunque offre un modo per "trasformare" e personalizzare le proprie armi: considerando che non è qualcosa proposto da altri soulslike, anche in questo caso ci viene naturale pensare che Neowiz sia stata ispirata da Bloorborne. Più precisamente, Pinocchio potrà "spezzare" elsa e lama delle proprie armi così da combinarle tra loro: questo significa che potremo assegnare a una certa lama un diverso set di mosse usando una diversa elsa. Inoltre, ogni pezzo dell'arma ha una propria abilità (attacchi speciali, contrattacchi unici, effetti di potenziamento...) e potremo quindi creare un'arma anche a seconda delle mosse che preferiamo.
Le differenze: il focus sulla difesa
Passiamo ora alle differenze e ve ne è subito una molto chiara: l'importanza della difesa. Bloodborne puntava tutto sull'attacco e sulle schivate, eliminando dall'equazione le parate. In Lies of P non ci sono scudi e quindi per molti potrebbe essere istintivo giocare esattamente come in Bloorborne, ma in realtà la difesa (legata all'arma stessa) è molto utile.
Prima di tutto, in Lies of P esiste il peso trasportabile e questo influenza le capacità di movimento e la ricarica della stamina. Anche nel caso nel quale si sia molto leggeri, però, la schivata dà l'impressione di non essere una mossa in grado di salvarci in ogni situazione (sappiamo che verrà modificata, ma per ora non possiamo confermare quanto sarà diversa). Ci sono anche degli attacchi speciali dei nemici - che si illuminano di rosso in tal caso - che non possono essere evitati a meno di non essere completamente fuori portata o a meno che non si usi una parata perfetta (ovvero eseguita all'ultimo secondo). Come detto, inoltre, la parata permette di recuperare buona parte della vita persa temporaneamente (se non tutta con gli equipaggiamenti e le statistiche corretti) semplicemente attaccando. In breve, difendersi è una opzione importante da non ignorare.
L’albero delle abilità
I soulslike di Miyazaki si basano su due macroelementi per potenziare il personaggio: equipaggiamento e statistiche. Queste ultime da sole servono a poco se non si ottengono le giuste armi, ma a loro volta gli equipaggiamenti non possono essere utilizzati se i livelli non sono stati spesi sulle giuste caratteristiche. In Bloodborne è così e lo stesso è in Lies of P, ma nel gioco di Neowiz vi è qualcosa in più che FromSoftware ha proposto solo in Sekiro (che non è un vero e proprio soulslike): un albero delle abilità.
In Lies of P le abilità servono per avere cure aggiuntive od ottenere vari potenziamenti molto utili: si tratta di un modo di evolvere il personaggio molto diverso rispetto alle semplici statistiche e soprattutto è un approccio più "guidato", in quanto costringerà il giocatore a trovare oggetti specifici per sbloccare questi bonus che potrebbero rivelarsi fondamentali per avere qualche possibilità di vittoria.
La mancanza della cooperativa e del PvP
Una delle caratteristiche più strane dei giochi di FromSoftware è sempre stata la gestione della cooperativa. Ogni volta, il team di Miyazaki crea un sistema che si inserisce nella narrazione (apprezzabile, sia chiaro) ma spesso lo rende così complesso nelle regole e nei sistemi da costringere alcuni giocatori a fare una ricerca online solo per capire quali sono i passaggi necessari. Anche in Bloodborne è così, con la somma del fatto che si devono spendere specifici punti per evocare un alleato. Ciò detto, però, l'opzione c'era e per molti era di grande importanza. In parte perché un secondo giocatore, magari esperto, semplifica le battaglie. In parte perché è divertente avere compagnia e non essere sempre da soli.
Lies of P, purtroppo, non dispone di cooperativa. Alcuni scontri permettono di evocare degli alleati gestiti dall'IA usando oggetti specifici, ma chiaramente è solo un aiuto per chi dovesse essere in difficoltà con tali nemici ritenuti dagli sviluppatori stessi molto potenti. Non sarà possibile esplorare in compagnia le aree di gioco e non sarà possibile scontrarsi in PvP. La mancanza di queste modalità potrebbe rendere Lies of P poco interessante sul lungo periodo per molti giocatori.
Lies of P: copia o ispirazione?
Come abbiamo visto, Lies of P è innegabilmente un gioco simile a Bloodborne, anche senza andare ad analizzare nel dettaglio ogni suo singolo frammento (come il boss di fine demo, che ricorda un po' troppo Belva Oscura Paarl).
Questo però non significa che ne sia un copia. Ogni videogioco - ma si può dire lo stesso di altre forme d'arte e d'intrattenimento - si costruisce su quanto è venuto prima. Fino a quando non si tratta di un vero plagio (pensiamo a Hole.io e Donut County, per fare un esempio tra mille), è sempre positivo vedere sviluppatori che prendono ispirazione da opere amate e cercano di crearne la propria versione.
Lies of P fa esattamente questo, crea novità a partire da idee note, proponendo unicità all'interno delle somiglianze. Ovviamente dovremo vedere con il gioco finale se la qualità sarà elevata e se le novità sapranno emergere con forza, ma le premesse sono buone e ci sentiamo di dare fiducia a Neowiz.