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La simulazionEA!

Anche a Colonia abbiamo potuto dare un'ultima occhiata a SHIFT prima del lancio sul mercato. Ecco le nostre impressioni

Malgrado ormai manchi davvero poco all'uscita sul mercato, lo spazio nello stand EA a Colonia dedicato a Need for Speed SHIFT era davvero robusto, con tantissime postazioni su cui il gioco girava praticamente per ognuna delle piattaforme destinate ad accoglierlo (Pc, Ps3 e 360). Noi non ci siamo fatti mancare niente e, assieme ad una presentazione con un esponente del team, abbiamo proseguito facendo più di qualche partita: tradizionale con pad alla mano per quanto riguarda le edizioni per console Microsoft e Sony, decisamente più movimentata invece nel caso del test su pc. Questo perchè sullo showfloor è stata allestita una zona speciale con 8 postazioni collegate tra loro in multiplayer, ognuna dotata di tre schermi ma

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soprattutto esaltata dai set della ditta canadese D-box. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, presto detto: sedile sportivo racing, struttura in metallo, volanti e pedaliere con force feedback e - dulcis in fundo - una serie di pistoni idraulici destinati a trasmettere le esatte sensazioni, vibrazioni, scosse e urti legati al comportamento su pista dell'auto. Un'esperienza meravigliosa, decisamente fuori dalla portata delle tasche della maggior parte degli esseri umani, ma sintomatica per sottolineare la bontà del gioco EA e l'ottima qualità del modello simulativo di guida. Ciò nonostante anche restando coi piedi per terra e il pad in mano, Shift resta uno dei racing game più interessanti dei prossimi mesi, e questo nonostante i competitor abbiamo nomi altisonanti come Forza 3 e Gran Turismo 5. Il lavoro del team è infatti evidente, così come la volontà di spostare quanto più possibile la prospettiva sul pilota cercando di spingere al massimo l'immedesimazione del giocatore; in questo senso, benchè siano disponibili ovviamente tutte le visuali tipiche del genere, quella da dentro l'auto è la preferibile anche per cogliere le chicche dell'audio come il respiro, il battito cardiaco, i versi del proprio alter ego. L'impianto grafico sembra di primo piano, e malgrado i 30 fps tutto scorre assolutamente liscio e fluido con un elevato livello di dettaglio tanto per le auto quanto per i tracciati. Ci saranno inoltre 200 badges, ovvero degli obiettivi (slegati da quelli di 360 e dai trofei di Ps3) dentro al gioco da sbloccare ottenendo vari traguardi. Il modello di guida è realistico anche se non estremo, un giusto compromesso che non rischia di mettere in discussione il divertimento; in definitiva quindi, se tutto andrà per il verso giusto, tra un mese potremo festeggiare finalmente la rinascita della serie Need for Speed.

La prova a Los Angeles

La scelta di passare da meccaniche più arcade a quelle simulative potrebbe essere la mossa vincente di Electronic Arts per rinnovare un franchise che nelle ultime iterazioni (qualsiasi riferimento a Undercover è puramente casuale) è stato quasi sempre del tutto deficitario. Realizzato da Slightly Mad Studios, sviluppatore londinese composto da un'ottantina di persone quasi tutte con trascorsi presso SimBin, ovvero lo studio che ha dato alla luce perle di realismo estremo come GTR e di GT Legend, Need for Speed: Shift promette di gettare in pista il giocatore, e lo fa con una violenza e con una forza mai vista prima.

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Abbandonata con decisione un'impostazione free roaming, il gioco si focalizza solo su corse su pista, circuiti o tracciati cittadini che siano. La prova effettuata su Xbox 360 ci ha visti schizzare a bordo di Porsche gialla limone nelle stradine portuali di Tokyo, tra lunghe file di container e curvoni a gomito decisamente impegnativi. La voglia di portare su console un titolo simulativo, non solo estremamente fedele da un punto di vista delle sensazioni restituite dalla macchina, ha fatto adottare ai ragazzi di Slightly Mad Studios alcune interessanti soluzioni grafiche. La visuale dall'interno, che per pulizia e dettaglio non teme confronti con quella di Gran Turismo 5 Prologue, non è "ancorata" alla vettura, bensì agli occhi del guidatore.

Carbonio per limitare il peso

Questo significa, che le accelerazioni, le frenate, gli urti, i sobbalzi del terreno, modificano pesantemente le immagini sui nostri monitor. Troppi G negativi restituiscono uno schermo offuscato, pieno di blur, un violento spostamento dei pesi da una parte all'altra della macchina, così come un cordolo o un'asperità del terreno presi troppo velocemente fanno oscillare il punto di vista. La stessa cosa avviene durante uno scontro o un tamponamento, con bruschi spostamenti e occlusioni della visuale molto maggiori però. Una sensazione di immersività mai provata prima insomma, assolutamente non fastidiosa, una scelta questa che sicuramente verrà riproposta in molti titoli a seguire visto, che pad alla mano, sembrerebbe essere qualcosa di irrinunciabile una volta provata, tanto nei titoli simulativi, quanto in quelli arcade.
A far da contraltare ad un impianto grafico di tutto rispetto, che si fregia anche di una costruzione poligonale delle vetture e della città ricca, ma soprattutto ben dettagliata e piena di particolari a trenta fotogrammi al secondo senza nessuna indecisione, è la credibile fisica della vettura, realistica e simulativa, ma perfettamente scalabile per essere accessibile a tutti i giocatori.
La cosa che stupisce, complice anche il particolare punto di vista, è che si avverte distintamente il peso della macchina, una sensazione più forte anche di quella provata in Race Pro. Le vetture sobbalzano sui cordoli, perdono aderenza se percorrono un tratto di asfalto non perfetto, scivolano a ruote bloccate in staccata, il tutto con un realismo davvero impressionante. La macchina insomma non è una "saponetta" al centro dell'asfalto, è qualcosa di pesante, un mostro da centinaia di chili lanciato a 300 chilometri orari difficile da governare!
Un feeling di guida difficile da descrivere a parole, qualcosa molto vicino alla realtà, una sensazione quasi reale, la sintesi perfetta tra fisica e grafica. Un modello di guida comunque alla portata di tutti visto che possibile attivare e disattivare tutti gli aiuti, ma come per il recente titolo di SimBin, Need for Speed: Shift va giocato al massimo della sua "cattiveria simulativa" per poter apprezzare appieno il lavoro svolto.

12 personalità in cerca di giocatore

I ragazzi di Slightly Mad Studios, per rafforzare l'impostazione realistica, hanno parlato poi di intelligenza artificiale adattiva, assolutamente non scriptata, e di una serie di "personalità", circa dodici, che caratterizzano i piloti avversari. La breve sessione di gioco, non ha potuto ovviamente mettere alla frusta profondamente le dichiarazioni degli sviluppatori, ma si è visto chiaramente che gli altri concorrenti in pista erano costantemente in bagarre, toccandosi e commettendo errori, cercando la traiettoria migliore, senza scadere però nel nefasto effetto trenino. La gara è sembrata pittosto viva, e non di rado si è visto qualche vettura girarsi o finire contro un muretto, per poi cercare di guadagnare furiosamente il tempo perduto.
A concludere la ricerca della fedeltà simulativa a tutti costi c'è l'inclusione dei danni alle vetture, cosa questa che azzera una condotta di gara particolarmente spensierata a base di sportellate e toccate varie, visto che complice l'onnipresenza della fisica, guidare una vettura scomposta o con parti fondamentali danneggiate vuol dire ritiro. Scambiando poi quattro chiacchiere con gli sviluppatori, è stato possibile "estorcere" qualche informazione.

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Riguardo alle varie modalità di gioco si è parlato di una modalità carriera originale e innovativa, mentre gli amanti delle sgommate potranno sbizzarrirsi in fumose gare di drift, a loro volta i meccanici in erba troveranno anche una estesa sezione di messa a punto.
Sul versante del multiplayer ci hanno garantito sedici vetture schermo, un numero pari a quello delle gare single player e un costante ricorso ai contenuti scaricabili per allungare la vita al gioco. In definitiva con Need for Speed: Shift Electronic Arts sembra aver trovato il modo per farsi perdonare dopo gli ultimi poco esaltanti capitoli della serie. Una fisica credibile e realistica, un comparto grafico all'avanguardia, circa settanta vetture e quindici tracciati, cittadini e non, sono un ottimo biglietto da visita da parte degli Slightly Mad Studios.
Dopo l'estate, e precisamente il 17 settembre, il titolo uscirà nei negozi, per PC, PlayStation 3 e Xbox 360, nel frattempo in attesa di nuove informazioni e nuovi test, non possiamo che fare i complimenti a E.A. per questo coraggioso, ma positivo, deciso cambio di rotta.

CERTEZZE

  • Molto simulativo
  • Tecnicamente all'avanguardia
  • Grande feeling di guida

DUBBI

  • Gameplay stravolto, sono sparite le corse illegali