Il modo più efficace per descrivere la nostra ora passata in compagnia della demo di Nour: Play With Your Food prevede l'accostamento al teatro dell'assurdo, agli sketch nonsense di qualche comico nostrano, alla singolarità impenetrabile custodita e celata nel cuore dei buchi neri supermassicci.
Per essere un pizzico più specifici, potremmo paragonare questo gioco ad Electroplankton, geniale esperimento della Grande N, pubblicato su Nintendo DS nell'ormai lontanissimo 2005.
Come in quell'indimenticata opera seminale, sorta quasi per magia in seno all'allora tanto sbandierata Nintendo Difference, non c'è un vero scopo, né un gameplay propriamente detto a sorreggere l'esperienza sviluppata da Terrifying Jellyfish. Semplicemente, a grandi linee, si tratterà di suonare attraverso il cibo, in scenari lisergici dai colori iper-saturi.
Grazie ad una demo su Steam, siamo riusciti a farci un'idea lievemente più precisa su ciò che intenda offrire questo bizzarro gioco sebbene, ci tocca ammetterlo, al termine della prova ci siamo scoperti ugualmente confusi e molto dubbiosi su quanto abbia da offrirci.
La demo che può confermare o ribaltare il risultato
Come anticipato, scordatevi di trovare obiettivi, missioni, una qualsiasi modalità campagna in Nour: Play With Your Food. Da quanto abbiamo potuto capire, ci sarà una sorta di progressione, che si palesa in nuovi schermi da provare e feature da sbloccare all'interno dei livelli stessi, ma nella demo non esistevano indicatori, didascalie, note che rendessero esplicito un compito da svolgere o uno scopo verso cui tendere.
Così come nel già citato Electroplankton ci si limitava a creare musica, sfruttando le specificità del livello di turno e gli esserini invertebrati che galleggiavano, nuotavano, saltellavano al loro interno, anche in questo caso non dovrete far altro che sperimentare, ammirare, solo superficialmente interagire con ambienti virtuali alienanti e disorientanti. Al posto del plankton troverete, ovviamente, il cibo, strumento ideale con cui giocare a proprio piacimento, contravvenendo a qualsiasi raccomandazione ricevuta dai propri genitori in età infantile.
Il concetto generale è simile in tutti i livelli messi a disposizione della demo. C'è una tipologia specifica di cibo in primo piano e, nei panni di una presenza incorporea, potrete utilizzare i pulsanti frontali del pad e alcuni strumenti messi a disposizione, come coltelli, bruciatori e coloranti, per interagire in vario modo. Gli effetti che si possono trarre da ogni tipo di intervento sono sostanzialmente due.
Il primo è puramente e prettamente visivo. Uno dei livelli proposti nella demo, per esempio, ci poneva di fronte a un piccolo tavolo imbandito con una scodella piena di zuppa al suo interno. Tramite i pulsanti frontali era possibile far calare dall'alto vari ingredienti come gyoza, pezzi di carne, erbe varie e ovviamente noodles. Cuocendo il manzo con l'apposito strumento, preoccupandoci di muovere i vari ingredienti con un minimo di precisione, ammirando la più o meno lenta caduta dei ravioli nel brodo, si può restare quasi ipnotizzati di fronte ad autentici quadri culinari dai colori accesissimi.
L'inquadratura che ora ruota, ora zooma, ci mette del suo nel comporre degli stravaganti video che potrebbero tranquillamente meritarsi un post sui principali social. Il gioco, va sottolineato, tende al caos, alla confusione, all'esplosione di cibo e liquidi. Si può ovviamente cercare di creare l'impiattamento perfetto, ma non è questo il senso ultimo di Nour: Play With Your Food, che anzi, vi stimola a liberare i vostri istinti più distruttivi, seguendo possibilmente il ritmo della musica.
L'altro effetto che il gioco produce, difatti, è proprio quello di arricchire l'accompagnamento musicale interagendo con il cibo. Il sistema su cui si basa tutto, purtroppo, non è particolarmente chiaro. Laddove in Electroplankton erano gli esserini sullo schermo a produrre i suoni con cui creare un piccolo brano, il cibo non può considerarsi propriamente uno strumento musicale. Semplicemente, premendo i tasti frontali con sufficiente tempismo sbloccheremo delle combo, la cui utilità, tuttavia, ci è attualmente celata.
Nel livello dedicato alla creazione di pop-corn, per esempio, per un po' ci abbiamo preso gusto, risucchiati dal vortice di colori, suoni e semi che saltellavano in ogni direzione. Dopo una manciata di minuti, tuttavia, l'assenza di uno scopo, di un'evoluzione di qualche tipo della scena, ha finito per mortificare il nostro slancio creativo.
La sensazione globale, purtroppo, è che l'estrema indecifrabilità del gameplay, se così possiamo chiamarlo, possa fungere più da deterrente, che da dinamo per attivare la curiosità dell'utente. I "quadri" messi a disposizione in questa demo, quattro in tutto, riescono a compiacere esteticamente lo spettatore. Anche la colonna sonora, in questo senso, svolge degnamente il suo ruolo, con temi orecchiabili e arrangiati quanto basta.
Tuttavia, per quanto ipnotici, i livelli hanno il fiato piuttosto corto. Si pasticcia, si sperimenta, ma nel giro di una decina di minuti si ha la sensazione di non avere più nulla da vedere o da fare. La musica fa muovere il collo, la resa visiva è efficace anche per merito di effettistica di tutto rispetto, ma si sente la mancanza di un qualsiasi tipo di elemento in grado di tenere incollati allo schermo per più di una mezza dozzina di minuti per ogni schema.
Laddove un Electroplankton si configurava quanto meno come un bizzarro editor musicale, seppur evanescente, al momento in Nour: Play With Your Food non troviamo nulla che vada al di là del puro e ancor più effimero, piacere estetizzante. Affettare i gyoza, far cuocere la carne, far esplodere i pop-corn a ritmo di musica ha un suo perché, non lo neghiamo, ma quanto proposto attualmente dai ragazzi di Terrifying Jellyfish è fin troppo fumoso, soprattutto considerando che stiamo pur sempre parlando di un prodotto in lavorazione dal 2018. Apprezziamo gli esperimenti, i tentativi, persino i fallimenti, ma questa demo ci ha davvero restituito tutta l'inconsistenza di un progetto senza capo né coda. Le portate da svelare sono ancora molte, da quanto visto nella versione finale del gioco dovrebbero esserci all'incirca una ventina di livelli in tutto, ma ci auguriamo che l'anima ludica, o anche solo quella esperienziale, giaccia tuttora sopita sotto quella superficie, visivamente e sonoramente d'impatto non c'è che dire, che questa demo ci ha permesso di visionare. Attorno a Nour: Play With Your Food aleggiano molti dubbi e pochissime certezze, insomma. Speriamo di essere smentiti una volta che il titolo esordirà ufficialmente, magari dotato anche di qualche meccanica ludica degna di questo nome.
CERTEZZE
- Graficamente stuzzicante
- Colonna sonora convincente
DUBBI
- Nessun obiettivo, nessuno scopo
- Possibilità interattive scarse e poco chiare