Il nostro primo impatto con Outriders è stato piacevole, ma non certo stupefacente. Nuovo progetto dei People Can Fly, questo sparatutto in terza persona incentrato sull'online ha lasciato intravedere il DNA della casa che lo sta sviluppando con il suo gameplay frenetico e spettacolare, eppure la sua struttura già vista e presa a piene mani da titoli recenti - GAAS in primis - ha lasciato freddini alcuni fan, convinti di trovarsi davanti all'ennesimo tentativo di conquistare una fetta di mercato ormai difficile da assaltare. Il paragone ai Game As A Service, seppur naturale, per gli sviluppatori è però molto lontano dalla realtà: Outriders non è un titolo pensato per avere aggiornamenti a pagamento, microtransazioni, o elementi che ad oggi i videogiocatori approcciano automaticamente con sospetto; questo progetto pubblicato da Square Enix vuole essere un pacchetto completo del tutto soddisfacente già al lancio, le cui similitudini ad altri titoli derivano esclusivamente dal focus sull'esperienza cooperativa e sulla gestione delle missioni.
Per spiegare un po' meglio la situazione e chiarire nel dettaglio quale sia la loro visione, i People Can Fly hanno quindi deciso di creare una serie di broadcast video per delineare meglio l'universo della loro creatura e le sue qualità. Dopo aver provato il gioco in Polonia mesi fa, abbiamo potuto osservare in largo anticipo la prima puntata di questa serie di showcase, e anche se le novità sul gioco non sono moltissime, abbiamo comunque ottenuto qualche interessante informazione da quanto mostrato.
La prima città
Il setting del gioco è sempre il pericolosissimo mondo di Enoch, devastato da una misteriosa anomalia che ha reso la superficie quasi inabitabile e donato misteriosi poteri a pochi selezionati individui (tra cui il protagonista, ovviamente). La nostra vecchia prova non aveva mostrato molto dell'ambientazione, dandoci la possibilità di affrontare solo l'inizio del gioco, dunque questo broadcast ha cercato di mettere le cose in chiaro, confermando come tutto il gameplay mostrato finora facesse solo parte delle prime battute della campagna. Il pianeta ove si svolge il tutto, infatti, contiene numerosi biomi molto diversi tra loro, ognuno dotato di avversari molto diversificati e intemperie più o meno particolari. I People Can Fly non sono entrati nel dettaglio, ma già dalle immagini mostrate è abbastanza cristallino come il tutto non si svolga solo in rovine devastate e zone pianeggianti più o meno spoglie.
L'unica location trattata nel dettaglio durante il video è "La Prima Città", ovvero la colonia numero uno degli umani atterrati su Enoch dopo la prima anomalia, una sorta di enorme bidonville, quasi distrutta dalla fusione del reattore nucleare della nave spaziale utilizzata per il viaggio verso il pianeta (inizialmente usato come fonte di energia dai residenti). La città non è pertanto un quartier generale, bensì un luogo pericoloso e devastato, abitato in larga parte da predoni e mostruosità mutate, e invivibile per via delle radiazioni. Un posticino a modo insomma, dove il vostro alter ego dovrà salvare un importante scienziato, e recuperare un bel mezzo di trasporto (che stando alle nostre prime interviste, potrebbe diventare il vostro quartier generale mobile durante le missioni successive).
Il gameplay qui ambientato è stato utile anche per mostrare un nuovo tipo di nemici, i Perforo: umanoidi mutanti molto aggressivi che attaccano in gruppo, e possono rapidamente circondare il giocatore e massacrarlo se non ci si mantiene in movimento costante. Interessante notare anche la presenza di Perforo potenziati con poteri elettrici ad area e maggiore resistenza, a riprova della volontà degli sviluppatori di offrire minacce variabili anche all'interno delle stesse tipologie di avversari.
Bilanciamenti infuocati
Non molto come nuovi dati, come dicevamo, tuttavia non si tratta degli unici elementi mostrati durante il video. People Can Fly ha infatti confermato la presenza di un'interfaccia completamente personalizzabile, con la possibilità di eliminare certi elementi ritenuti fastidiosi dal giocatore, senza contare il numero di livelli di difficoltà - chiamati World Tier - che arriva addirittura fino a quindici. Abbiamo testato sulla nostra pelle la crescita dei Tier, che è reattiva e si basa sulla prestazione dei giocatori (ma può venir anche selezionata manualmente una volta sbloccati i livelli superiori) e riteniamo sia uno degli elementi più interessanti del gioco, nonostante si tratti di una trovata molto simile a quanto visto in Anthem. Difficoltà molto elevate, ovviamente, portano il loot system a offrire ricompense migliori, e gran parte della longevità dell'esperienza si baserà plausibilmente sulla rigiocabilità per via di questo sistema.
Altre sorprese degne di nota? Il video ha mostrato un po' di buon gameplay del piromante - che ci è parso ribilanciato e più efficiente rispetto alla prova originale (dove rispetto alle altre classi faticava un bel po' durante le prime ore) - e una spiegazione più dettagliata delle caratteristiche del trickster, classe che noi stessi avevamo sviscerato per prima durante l'evento polacco.
Il trickster rimane, a nostro parere, la specializzazione più divertente da usare per via della manipolazione temporale di cui fa uso in battaglia: è un guerriero in grado di controllare il campo rallentando i nemici ad area e teletrasportandosi qua e là con poco preavviso. Qui i suoi poteri iniziali ci sono sembrati pressoché invariati, ma nel video si è visto chiaramente anche un upgrade temporaneo degli attacchi molto indicato per stili di gioco molto aggressivi, e l'uso di un potere difensivo che offre punti vita extra e una zona di teletrasporto a cui tornare se si subiscono troppi danni. Bello vedere questo genere di varietà nelle tecniche delle varie classi, specie se si considerano gli otto poteri disponibili per ognuna (se ne possono avere attivi al massimo tre alla volta) e i rami di specializzazione legati all'approccio del giocatore alle battaglie. Peccato però che i People Can Fly vogliano ancora mantenere il segreto sulla quarta e ultima classe.
I nuovi broadcast di People Can Fly sono chiaramente pensati per centellinare le informazioni, ma la prima puntata è stata comunque in grado di offrire qualche nuova chicca sul gioco. Immaginiamo che le comunicazioni su Outriders, dunque, continueranno con questo ritmo compassato, fino al reveal di zone più avanzate, elementi ancora ignoti, e dell'ultima misteriosa classe. Cercheremo di tenervi informati durante questo percorso, nella speranza che il titolo riesca a esprimere tutto il suo potenziale e non faccia la fine di altri competitor simili.
CERTEZZE
- Gameplay sempre frenetico e molto spettacolare
- I ribilanciamenti e l'interfaccia personalizzabile sono buone notizie
- La varietà di biomi offre molte opzioni ai designer
DUBBI
- Ancora molteplici punti oscuri da chiarire
- La validità della campagna è ancora tutta da dimostrare