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Project M: tutto quello che sappiamo del film interattivo di NCSoft

Tra le applicazioni più avanzate di Unreal Engine 5 viste di recente c'è il misterioso Project M di NCSoft, che cerchiamo di scoprire meglio.

Project M: tutto quello che sappiamo del film interattivo di NCSoft
SPECIALE di Giorgio Melani   —   03/04/2023

La ricerca di una sintesi tra film e videogioco va avanti dalle origini di questo medium, anche a causa di inevitabili collegamenti tra i due ambiti che hanno portato, negli anni, a pensare a diverse soluzioni per trasformare il videogioco in film e viceversa. L'avanzamento tecnologico ha portato a sfumare sempre più i confini tra i due media, ma le esperienze restano fondamentalmente diverse, tanto che gli esperimenti narrativi che utilizzano il codice tipicamente filmico fanno un po' fatica ad essere inquadrati come videogiochi a tutti gli effetti. La questione è antica più o meno quanto Dragon's Lair e potrebbe risultare anche anacronistica a questo punto, ma il fascino dato dal poter interagire su sequenze complesse e cinematografiche è ancora vivo, tanto da portare a nuove sperimentazioni in questo senso, come vediamo con Project M, di cui cerchiamo di raccogliere tutte le informazioni disponibili.

Il nuovo titolo in sviluppo da NCSoft punta a fondere il film d'animazione in computer grafica con il videogioco e sembra stia ottenendo risultati davvero notevoli, in base a quanto visto finora. A dire il vero non sono molti i dettagli rilasciati dall'editore coreano per questo nuovo progetto, che si presenta ancora piuttosto avvolto nel mistero anche se probabilmente in stato alquanto avanzato, ed è per questo che cerchiamo di fare un po' il punto della situazione, considerando che potrebbe rappresentare un traguardo importante anche nell'applicazione di Unreal Engine 5.

Dopo la prima presentazione risalente allo scorso giugno, con un trailer che "eNCounter" che già dimostrava il livello tecnico del "gioco", Project M è riemerso proprio qualche giorno fa alla GDC 2023 con un altro trailer, un po' più approfondito e ancora più avanzato in termini tecnologici, tanto da far considerare questo progetto uno dei risultati più impressionanti emersi finora dal nuovo motore grafico, come riferito dallo stesso Tim Sweeney di Epic Games.

Un progetto in divenire

Project M, un'immagine mostra la tecnologia presente nel mondo di gioco
Project M, un'immagine mostra la tecnologia presente nel mondo di gioco

All'inizio del 2022, NCSoft ha svelato lo sviluppo di cinque proprietà intellettuali contemporaneamente, dimostrando una notevole volontà di espansione su diversi settori per una compagnia da sempre legata soprattutto a MMO e titoli mobile. A dire il vero, buona parte di questi ricadono comunque all'interno dei generi in voga al momento proprio in tale mercato tra battle royale, RPG di vario tipo, giochi di carte collezionabili e ovviamente MMO, tutti identificati con lettere e acronimi. Tra questi, il più particolare e strano è sicuramente Project M, annunciato come il primo film interattivo da parte della casa coreana, con l'intento di provare una nuova strada sul fronte dell'intrattenimento videoludico ma anche spingere in maniera evidente le possibilità tecnologiche della compagnia, sfruttando appieno le potenzialità offerte da Unreal Engine 5. Si tratta di un progetto partito come una sorta di demo tecnica generale e progressivamente divenuto un videogioco ibrido, la cui condizione si modifica di pari passi con l'evoluzione del motore di Epic Games e degli strumenti a disposizione degli sviluppatori.

La stessa Producer Chasun Rhee ha fatto presente come la situazione cambia ogni giorno sul fronte del motore grafico e questo si riflette in un titolo in costante evoluzione di giorno in giorno, implementando via via le nuove soluzioni tecnologiche offerte da Unreal Engine 5, come dimostrato anche dalle differenze evidenti tra il primo trailer e l'ultimo mostrato qualche giorno fa, a marzo 2023, in occasione della GDC.

Project M, una scena dal nuovo trailer alla GDC
Project M, una scena dal nuovo trailer alla GDC

Oltre a Nanite e Lumen come caratteristiche basilari, abbiamo visto un intenso utilizzo di MetaHuman, il sistema di digitalizzazione e riproduzione tridimensionale di corpi e volti umani all'interno dei giochi, sfruttato addirittura per riprodurre una versione digitale di Taekjin Kim, il CCO di NCSoft, durante la presentazione sul palco. Non solo, il tutto sfrutta anche tecnologie proprietarie sviluppate dalla compagnia coreana, incentrate sull'intelligenza artificiale e un sistema di sintetizzazione del testo in parlato che viene utilizzato anche per la gestione delle animazioni facciali dei personaggi.

Storia e "gameplay"

In Project M, anche le scene d'azione si basano su momenti di scelta
In Project M, anche le scene d'azione si basano su momenti di scelta

Non è facile trarre informazioni precise dai trailer pubblicati finora da NCSoft, visto che si parla di teaser con veloci e spettacolari montaggi che servono soprattutto a introdurre ambientazioni e atmosfere, ma qualche indicazione generale emerge. Dal punto di vista della storia, i video descrivono la situazione drammatica di un protagonista in una realtà simile a quella contemporanea ma con elementi più tecnologicamente avanzati. Il personaggio ha subito un trauma familiare, forse con l'uccisione della donna amata per la quale va in certa di vendetta, o forse no, in base a quello che sembra un sistema di scelta ramificato che riguarda ogni aspetto della trama. Un misterioso cubo tra il tecnologico e il magico ricorre nei frammenti di Project M mostrati finora, ponendolo come possibile chiave per entrare nello strano mondo cangiante in cui si svolgono le azioni, liberando il potere di modificare la realtà.

Nel mondo di Project M, infatti, ci troviamo in una situazione particolare, dove l'ambientazione è costituita da particelle di informazione piuttosto che fisiche. Questo consente al protagonista, attraverso un "potere" non meglio identificato, di modificare la realtà circostante in base alle scelte effettuate e alle informazioni raccolte in ogni momento. Ci si trova così a passare in maniera istantanea di un luogo a un altro, modificando la situazione in maniera repentina e frequente come in un passaggio costante tra diverse dimensioni. NCSoft insiste molto sul fatto che ogni incontro e ogni situazione differente consente di acquisire nuove informazioni e di utilizzare queste per trasformare la realtà e lo sviluppo della storia, ma l'effettiva libertà e ampiezza di questo sistema non è molto chiara, al di là di un possibile schema ad albero particolarmente ramificato che sembra essere alla base della struttura narrativa.

Film interattivo

Project M è ambientato in un futuro non distante, forse proprio in Corea
Project M è ambientato in un futuro non distante, forse proprio in Corea

Il concetto alla base di Project M è difficilmente ascrivibile a videogioco standard, anche se questo genere conta comunque su una lunga storia nel mercato videoludico. Si tratta soprattutto di una sperimentazione narrativa su una formula d'intrattenimento che prevede il coinvolgimento diretto dello spettatore nel suo sviluppo: in pratica, un film in cui si decide di volta in volta il prosieguo all'interno di momenti di scelta prestabiliti. L'idea esposta dalla producer Rhee riprende pienamente la formula classica dei titoli su laserdisc della Cinematronics, andando dunque più indietro rispetto alla struttura ibrida offerta anche dai giochi di Quantic Dream, che sotto molti aspetti si avvicinano di più all'avventura standard, seppure con un taglio fortemente cinematografico. Project M, in questo senso, sembra molto più un vero e proprio film con momenti d'interazione, con una soluzione che appare concettualmente più vecchia ma che può portare a implementare soluzioni tecnologiche più avanzate.

In base a quanto abbiamo potuto vedere finora, il titolo NCSoft è impostato proprio secondo il linguaggio cinematografico, aderendo al codice dei film in maniera più precisa di altre sperimentazioni del genere. L'uso della grafica digitale consente in questo senso di adottare soluzioni più dinamiche e spettacolari per quanto riguarda le inquadrature, il montaggio e i movimenti di camera, estremizzando la spettacolarità delle scene e portandola oltre al ritmo standard dei veri e propri film. Sul fronte dell'interazione, gli sviluppatori hanno intenzione di lavorare sulla quantità e frequenza delle scelte offerte al giocatore, predisponendo in questo modo un ampio raggio di decisioni che portano a sequenze differenti.

Project M: uno dei momenti di scelta nel prosieguo della storia
Project M: uno dei momenti di scelta nel prosieguo della storia

Non tutte queste portano a effettivi bivi nella storia, ma molte funzionano semplicemente come varianti secondarie, per vivere le singole scene in maniera differente, come riferito da Rhee. Tuttavia, l'idea delle particelle di informazione che possono modificare radicalmente la realtà circostante sembra introdurre delle notevoli variazioni in termini di ambientazione e situazioni da affrontare, in attesa di capire quale sia la reale estensione di queste alternative.

È ancora presto per valutare Project M, ma in base a quanto visto finora potrebbe essere considerato contemporaneamente una delle più avanzate applicazioni della tecnologia videoludica attraverso Unreal Engine 5 e uno dei titoli concettualmente più vecchi in circolazione, visto che va a recuperare una struttura che sembra discendere direttamente dai giochi su laserdisc degli anni 80. La stranezza di questa situazione non fa che generare ulteriore curiosità, dunque non vediamo l'ora di saperne di più.