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Recharge, abbiamo provato il nuovo gioco di guida a base di auto radiocomandate

Disponibile da alcuni giorni in accesso anticipato su Steam, Recharge punta a diventare il nuovo riferimento dei giochi di guida a base di auto radiocomandate e noi lo abbiamo provato.

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   16/08/2025
Una delle vetture di Recharge

Quella dei giochi di guida con auto radiocomandate è una nicchia che nel corso degli anni ha espresso parecchia vivacità, pur senza superare mai determinati confini. Come spesso accade in questi casi, la comunità degli appassionati risulta molto attenta alle novità e ugualmente esigente rispetto a eventuali sperimentazioni, che però in realtà sono piuttosto rare.

Nel caso di Recharge ci troviamo di fronte al frutto della passione di un team di sviluppo che ha voluto fortemente cimentarsi con questo specifico sottogenere, traendo indubbia ispirazione da un classico come Re-Volt e utilizzando l'Unreal Engine 5 al fine di conferire all'esperienza un comparto visivo molto più sofisticato di quanto ci si aspetti da un prodotto simile.

Abbiamo provato il gioco, attualmente disponibile in accesso anticipato su Steam, ed ecco com'è andata.

Impianto di partenza

L'accesso anticipato si pone tradizionalmente come un'interessante opportunità per lo sviluppo partecipato, che consente agli autori di cominciare a monetizzare e dunque recuperare una parte degli investimenti effettuati mettendo a disposizione degli utenti una versione provvisoria dell'esperienza, che viene arricchita man mano di nuovi contenuti e di miglioramenti, anche e soprattutto sulla base dei feedback ricevuti durante questo percorso.

Nel caso di Recharge, quello che ci siamo trovati di fronte è appunto un impianto di partenza, inevitabilmente limitato sul piano dei contenuti e con diverse funzionalità da mettere a punto, ma al contempo forte di tante idee già ben chiare: dal modello di guida, che ricalca quello tradizionale dei giochi di corse RC, al focus sul numero dei tracciati, che al momento sono undici pur includendo alcune semplici varianti.

I vincoli dell'accesso anticipato si fanno sentire sul fronte delle modalità, che attualmente vedono unicamente la presenza della gara semplice in single player o in multiplayer, in quest'ultimo caso con la possibilità di organizzare sfide per un massimo di dodici giocatori e di utilizzare un comodo browser per visualizzare la lista delle partite disponibili, ospitare una gara oppure optare per un matchmaking veloce.

Una vettura di Recharge in gara nel tracciato 'montano'
Una vettura di Recharge in gara nel tracciato "montano"

C'è al momento un'unica automobilina e tutto il sistema di progressione viene soltanto accennato, ma accedendo al garage è già possibile effettuare alcune modifiche dal punto di vista estetico o dei componenti, e immaginiamo che in tale frangente gli sviluppatori puntino a togliersi un bel po' di soddisfazioni, riempiendo il gioco di vetture e di possibilità per il tuning.

Gameplay collaudato

Come già accennato, il modello di guida di Recharge si rifà a quello tradizionale del genere e in alcuni frangenti si notano dei riferimenti al classico Re-Volt; vedi ad esempio gli impatti, che provocano una rotazione della vettura che però è quasi completa, così che non ci si ritrovi a guardare verso la direzione sbagliata e si possa riprendere la gara senza subire una punizione eccessiva in caso di errori.

Il tracciato del luna park è senz'altro il più spettacolare di Recharge
Il tracciato del luna park è senz'altro il più spettacolare di Recharge

L'automobilina tende a schizzare quando affondiamo l'acceleratore, ma bisogna necessariamente dosarlo (o mollarlo del tutto) quando arriva il momento di affrontare un tornante, prendendo tuttavia bene le misure e calcolando i tempi in modo da non stringere eccessivamente e ottenere il risultato opposto, ovverosia sbattere contro le barriere interne della curva.

Le opzioni di gara consentono di decidere il numero di giri, il numero di partecipanti e il livello di difficoltà: aspetti che cambiano inevitabilmente le dinamiche della sfida, anche se sul piano del gameplay le possibilità offerte dall'accesso anticipato per il momento sono limitate e si espanderanno solo con lo sblocco del parco vetture e del tuning, che promette di essere discretamente sfaccettato, come già detto.

Un'anteprima della selezione dellevetture in Recharge
Un'anteprima della selezione dellevetture in Recharge

Lo stesso discorso vale per le modalità: gli sviluppatori sono partiti dalla gara standard, in solitaria o in multiplayer, ma aggiungeranno presto il Time Trial, entro la fine dell'anno un'opzione denominata Crawling (che immaginiamo abbia a che fare con terreni brulli e sabbiosi) e nel corso del 2026 altre due modalità: Drift e Combat Racing.

Realizzazione tecnica

Se è vero che l'accesso anticipato implica il concetto dei "lavori in corso", ponendoci di fronte a un prodotto che solo nel corso del tempo assumerà le proprie caratteristiche definitive, sia qualitative che quantitative, sul piano prettamente tecnico Recharge parte già da una base discretamente solida grazie alle tecnologie messe a disposizione dall'Unreal Engine 5.

La visuale in prima persona consente di apprezzare la grafica di Recharge
La visuale in prima persona consente di apprezzare la grafica di Recharge

Se ci si concentra sulla macchinina al centro delle grandi carreggiate che caratterizzano i tracciati non lo si nota più di tanto, ma il sistema di illuminazione arricchisce in maniera sostanziale il colpo d'occhio, donando grande spessore agli scenari in combinazione con gli strumenti offerti dal motore grafico di Epic Games per quanto concerne il rendering di rocce, vegetazione e superfici riflettenti.

È dunque il caso di abbandonare la comodità della visuale in terza persona e abbracciare la telecamera dal "cofano" del veicolo per apprezzare la velocità, il dettaglio e l'effettistica di un comparto tecnico già adesso molto interessante, sebbene inevitabilmente viziato da qualche fastidiosa ingenuità; come ad esempio le telecamere "esterne", che risultano difficilmente utilizzabili per via dell'eccessiva vicinanza all'azione o per la mancanza delle necessarie trasparenze sugli elementi posti al di sopra della pista.

Una delle visuali esterne di Recharge
Una delle visuali esterne di Recharge

Per forza di cose, questo approccio sofisticato al genere degli RC racer si paga in termini di requisiti, e così viene fuori che con una RTX 4070 bisogna giocare a 1440p per ottenere l'avanzo prestazionale necessario a mantenere i 60 fps stabili laddove tutti i preset grafici vengano impostati su "ultra", sfruttando dunque al massimo le capacità dell'Unreal Engine 5. DLSS e FSR, pur presenti, al momento non funzionano né è possibile attivare la sincronia verticale (ed evitare l'effetto tearing) se non dal pannello di controllo della propria GPU.

Recharge si pone un obiettivo preciso e sembra avere le carte in regola per poterlo raggiungere, ma è chiaro che sarà un percorso lungo e bisognerà dunque avere la pazienza di veder crescere il gioco un passo alla volta, un aggiornamento alla volta. L'impianto di partenza può già contare su di un discreto numero di tracciati ma è limitato sul piano dei veicoli e delle modalità, peraltro con un multiplayer ben poco popolato al momento in cui scriviamo. In termini di gameplay, tuttavia, il modello di guida sembra già avere le idee chiare e sarà interessante vedere come evolverà quando si potrà mettere mano al tuning e dare un'occhiata alle diverse vetture che verranno inserite nel pacchetto.

CERTEZZE

  • Modello di guida immediato e collaudato
  • Dal punto di vista tecnico è già molto interessante
  • Tanti contenuti in arrivo

DUBBI

  • L'accesso anticipato al momento non è molto ricco
  • Alcune ingenuità tecniche da risolvere
  • Riuscirà a conquistare gli appassionati?