Abbiamo provato Relicta mettendo mano alla demo da un'ora che, disponibile su Steam da oggi, ci ha trascinato nel 2120 su una Luna irriconoscibile, terraformata e protagonista di un'anteprima che ci ha concesso di dare uno sguardo piuttosto esaustivo a un interessante puzzle fantascientifico in prima persona in arrivo il 4 agosto per PC, Stadia, PS4 e Xbox One. Non proprio un titolo che guarda alla nicchia, quindi, ma lo si vede già dall'impianto narrativo che promette grandi cose, arricchendo la classica struttura consequenziale dei puzzle a stanze con esplorazione, flashback e dialoghi. Certo, deve comunque fare i conti con valori di produzione modesti che si traducono in ambienti deserti e in un'interazione minima con il mondo di gioco, ma si presenta piuttosto bene per essere la creatura di un piccolo team sostenuto da un altrettanto minuto publisher.
Magnetismo, antichi misteri e politica orbitale
La demo di Relicta inizia letteralmente col botto per poi riportarci a due anni prima, all'antefatto di una storia che a un certo punto ci metterà di fronte a uno strano materiale pieno di cristalli rosa. Ma per il momento la preoccupazione della protagonista è il suo lavoro di scienziata specializzata in fisica nella base Chandra, un polo di ricerca suddiviso in svariate strutture sparse per la superficie di una Luna irriconoscibile. La distesa di sabbia che conosciamo si è infatti trasformata in un piccolo miracolo di terraformazione, un mondo suddiviso in biomi e pieno di enigmi che, almeno sulle prime, scandiscono una tranquilla routine giornaliera utilizzata dagli sviluppatori come tutorial per darci una spolverata delle meccaniche di gioco. Ma le cose, com'è ovvio che sia, sono destinate a precipitare rapidamente e così, mentre facciamo conoscenza per via esclusivamente vocale con alcuni personaggi, gli enigmi smettono di essere una placida routine per diventare ostacoli da superare per portare a casa la pelle, nostra e di nostra figlia. Ed è solo l'inizio di una storia che promette di svelarci misteri antichi e moderni, segreti nascosti nelle profondità di crateri millenari e intrighi legati alla politica orbitale.
La premessa è senza dubbio intrigante e per portarla avanti Relicta, come altri titoli dal budget limitato e dalle ambizioni narrative elevate, si affida a diari, indizi, dialoghi e segreti che iniziano subito a costruire un background piuttosto ricco. Ma non è questo il fulcro di un prologo pensato più che altro per presentarci i protagonisti principali, il contesto e le meccaniche di gioco, come anticipato incentrate sul magnetismo. Dobbiamo infatti sfruttarlo per trasportare dei particolari cubi attraverso un livello, attivare uno o più interruttori e sbloccare così le barriere energetiche che ci ostacolano. Sulle prime, manco a dirlo, le cose sono estremamente semplici, ma con l'avanzare del gioco gli enigmi si fanno più grandi e complessi, costringendoci a fare ricorso anche a tempismo e riflessi.
Meccaniche e comparto tecnico
Alla base del gameplay di Relicta ci sono senza dubbio i cubi che, necessari per progredire, possono essere polarizzati grazie ai guanti della protagonista. Possiamo per esempio applicare una carica positiva a un cubo per far sì che venga attratto da un altro suo simile o da una superficie negativa, così come possiamo usare una carica uguale per proiettare un cubo nell'aria, facendogli magari superare una barriera mentre la teniamo aperta sbloccando un interruttore con il nostro peso. Ma possiamo anche alterare la gravità di un cubo ed ecco che diventa possibile superare alture, labirinti e altri ostacoli che si fanno sempre più complessi in una demo che non diventa mai particolarmente difficile ma che, anticipando anche la presenza di altre variabili come il teletrasporto e chiedendoci un certo tempismo per superare un paio di situazioni, ci lascia immaginare enigmi decisamente impegnativi. Parliamo di livelli sempre più grandi, di platforming e di svariate altre possibilità che potrebbero fare di Relicta un piccolo gioiello per gli amanti di questo genere.
Come altri puzzle in prima persona, anche Relicta punta sull'atmosfera che funziona grazie a un comparto tecnico semplice ma efficace, complici colori vivaci e alcuni dettagli riusciti come le foglie di una foresta sull'orlo dell'autunno, l'acqua e l'utilizzo delle luci. Certo, non ci sono altri esseri umani, gli asset utilizzati per le stazioni scientifiche sono piuttosto ripetitivi e non mancano alcuni frangenti in cui si fa notare qualche texture non particolarmente esaltante. Ma parliamo di una versione ancora acerba di un titolo che si difende piuttosto bene, tanto da meritarsi una modalità fotografica, e che non ci fa mancare una discreta colonna sonora ambientale e un buon doppiaggio in inglese già affiancato da sottotitoli in italiano di qualità discreta. Merita quindi tutta la nostra curiosità, mentre aspettiamo di scoprire se la versione finale sarà all'altezza delle promesse in quanto a spessore narrativo e grado di sfida.
Relicta punta sul magnetismo per dire la sua nel panorama dei puzzle in prima persona e non manca del potenziale per regalarci un'esperienza quantomeno intrigante. Ma, pur vincolato a un budget chiaramente limitato, il titolo di Mighty Polygon ha anche l'aspirazione di raccontarci una complicata storia di fantascienza orbitale fatta di antichi misteri e intrighi politici che speriamo si riveli all'altezza delle promesse degli sviluppatori.
CERTEZZE
- Atmosfera intrigante e diversi biomi
- Meccaniche puzzle potenzialmente interessanti
- Promesse di una componente narrativa profonda
DUBBI
- Ma le promesse sono promesse
- Alcuni aspetti soffrono più di altri dei limiti di budget
- La varietà dei puzzle sarà decisiva