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Return to Castle Wolfenstein

Ecco alcune impressioni a caldo dal nostro re dell'FTS, Luca Paladino, che ha provato in diretta il multiplayer test di Return to Castle Wolfenstein, cercando di sopravvivere in battaglie epiche tra soldati americani e tedeschi. Abbastanza per poter scrivere queste memorie.

ANTEPRIMA di Luca Paladino   —   18/09/2001
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Senza dubbio questo Return To Castle Wolfenstein è uno dei titoli più attesi degli ultimi tempi e non poteva esserci sorpresa più gradita di questo multiplayer test per noi giocatori sempre affamati di novità ed anticipazioni.
Per adesso, il nuovo gioco Id si presenta in maniera spartana, attraverso un'interfaccia essenziale con menu, però, completi. Il test vero e proprio consiste di una sola mappa multiplayer che introduce tante cose che apparterranno alla versione definitiva.
La mappa è una versione molto ridotta della spiaggia su cui sbarcarono gli alleati in Normandia, durante la seconda guerra mondiale, e riporta un po' alla mente i film di guerra classici. Il gioco è strutturato secondo il collaudato schema multiruolo a squadre, inaugurato tanto tempo fa da Team Fortress Classic, ma non sacrifica gli aspetti del deathmacth classico che comunque costituiscono il tipo di gioco on line preferito un po' da tutti. Dopo aver scelto se giocare dalla parte degli alleati o dell'Asse, quindi, dovremo decidere in quale ruolo entrare in campo. In ogni squadra sono presenti le seguenti categorie:

  • - SOLDATO: è l'unico che può usare tutte le armi a due mani, come il fucile da cecchino ed il Panzerfaust;
  • - INGEGNERE: è l'unico che può maneggiare la dinamite, con cui abbattere ostacoli di grandi dimensioni, e riparare le armi fisse rotte. Le squadre d'assalto DEVONO avere almeno un ingegnere. L'ingegnere, inoltre, può disinnescare le cariche piazzate dagli avversari.
  • - MEDICO: il medico può rigenerare la salute dei propri compagni e persino guarire i giocatori 'morti'. Può, inoltre, lasciare dei medi-kit in giro per chi ne avesse bisogno.
  • - TENENTE: il tenente può lasciare pacchi di munizioni in giro e può chiamare un attacco aereo, segnalando il bersaglio tramnite una granata fumogena oppure il binocolo.
La prima cosa che si nota, a parte la grafica davvero bella, è la perizia con cui è stato realizzato il sistema di controllo, che mostra tutta l'esperienza accumulata dagli autori in questo campo. I movimenti sono fluidi e precisi e l'interazione con gli oggetti è facilitata dall'uso di icone che compaiono quando ci si avvicina ad essi.
Ma vediamo più da vicino cosa ci aspetta da questa sorta di demo.

L'impatto grafico è da subito notevole e ci si trova ad ammirare le onde del mare, fatte davvero bene e molto credibili, le esplosioni dei mortai sul terreno o nell'acqua, la scia dei proiettili che attraversa la sabbia e si spegne nel mare, come nei migliori film di guerra, e tutto è amalgamato sapientemente in modo da creare, intorno al giocatore, uno scenario coinvolgente al punto da immergerlo completamente in quello che sta vivendo sullo schermo.
Ma anche la sezione audio fa il suo dovere ed è per questo che si gela il sangue quando sentiamo crescere il fischio dei mortai oppure il secco crepitare delle mitragliatrici che sparano sempre più vicino. Da cardiopalma, poi, l'effetto delle esplosioni vicine, tanto forti da far tremare violentemente il terreno.

Il gioco procede attraverso fasi distinte, in un'area all'aperto, fra colpi di mortaio che cadono dall'alto ed una pioggia di piombo fuso direttamente dalla fortezza nazista, ed un'area al chiuso, dove lo spazio si fa ristretto ed è importante bilanciare la propria frenesia con una dose di ragionamento e coordinazione. Importantissimo, a questo fine, è la possibilità di sporgersi da dietro gli angoli, in modo da poter sbirciare senza essere troppo visibili.
Ed un'altra novità introdotta si incontra quando si viene colpiti e la salute scende a zero. In questo caso, non si 'muore' più, o almeno non nel senso standard del termine, ma si rimane a terra in attesa di un medico. Se questi non arriva in tempo, allora il giocatore 'muore' e rientra nei panni di una unità di rinforzo. Quindi scompare il concetto di 'rigenerazione', finora usato in tutti i giochi dedicati al multiplayer, per fare posto ad una più realistica sostituzione del soldato morto con uno nuovo. Cambia poco, in effetti, ma resta comunque la possibilità, una volta che la barra della salute sia arrivata a zero, di poter essere guariti daa un medico e riprendere il gioco senza dover ripartire dalla spiaggia.

Da un punto di vista hardware, questo RTCW Test si mostra fluido anche su macchine non troppo giovani, a patto però di ridurre il dettaglio grafico, ma le prestazioni sono inversamente proporzionali al numero di giocatori presente, per cui all'aumentare di questi ultimi, la fluidità ne rimane significativamente penalizzata. Un altro fattore di rilievo è il tempo molto lungo necessario a caricare la mappa e ad entrare nella partita.
Tutti questi problemi, presumo, saranno corretti nella versione definitiva, quindi non ci resta che aspettare ulteriori sviluppi e tenerci pronti ai prossimi aggiornamenti di questa demo.