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RIDE 3 provato alla Gamescom 2018

Il nuovo Ride è passato ad Unreal come gli altri prodotti della casa milanese, ma sembra non aver subito alcun contraccolpo

PROVATO di Aligi Comandini   —   23/08/2018

Milestone è ormai, nel bene e nel male, una software house iconica, unico baluardo degli amanti delle due ruote, e ormai assoluta regnante dei racing di questa tipologia, forte di un'esperienza inarrivabile nel campo. La filiera produttiva della casa è però costante e priva di pause: una strategia che, pur permettendo al team milanese di offrire sempre qualcosa all'affamata bocca del mostro chiamato mercato, rende difficile rifinire i titoli da lei sviluppati, o riempirli di contenuti. Per questo chiunque segua da vicino questi ragazzi sa di dover pazientare, poiché i marchi a loro disposizione vanno incontro ad un'evoluzione esponenziale nel corso degli anni, e così facendo raggiungono a volte picchi inaspettati (pur risultando, lo precisiamo, sempre di buona qualità nel mentre, con qualche sbalzo qua e là). Anche per RIDE ci aspettavamo un'evoluzione simile, arrivati ormai al terzo capitolo e dopo le migliorie notevoli osservate già nel secondo. Con il complicato passaggio all'Unreal Engine, però, c'era il rischio di un reset contenutistico e di seri passi indietro rispetto ai predecessori. Invece il gioco visionato a Colonia non sembra aver risentito del cambio di motore, e anzi potrebbe essere veramente il capitolo più soddisfacente del terzetto.

Il Guinness delle motociclette

Partiamo dando qualche numero, perché RIDE 3 offre oltre 230 motociclette sparse per sette diverse categorie (con 70 veicoli extra previsti come futuri DLC, e un piano di nove mesi di supporto già scolpito nella pietra), che potranno sfrecciare come proiettili su trenta diverse piste sparse in tutto il mondo. Sono cifre impressionanti (e impressionante deve esser stata anche la mole di lavoro per rifare del tutto i modelli tridimensionali per il gioco), che appaiono ancor più sconcertanti quando si considera che il nuovo capitolo della serie avrà a disposizione, finalmente un editor delle livree di rara potenza, superiore anche a quello di certe super produzioni. Qua non si parla infatti di semplici sticker e di ricolorazioni, ma della possibilità di fare veri e propri disegni liberi sulle moto - tanto che tra gli esempi mostrati c'erano una due ruote con la faccia di Homer Simpson sulla carena, e un'altra con disegnato Pickle Rick - oltre che di 500 parti customizzabili.

Ride 3 16

Si tratta, insomma, di una manna per chi ha sempre sognato di poter smanettare per ore sulla moto dei suoi sogni, che peraltro potrebbe prendere pieghe abbastanza ilari se il tutto dovesse venir supportato a dovere dalla community. Nella demo tedesca non abbiamo potuto tastare questa funzionalità con mano, sia chiaro, ma è già tutto pronto: la casa deve solo modificare l'interfaccia per rendere l'editor intuitivo per tutti. Le altre novità? Una fisica totalmente nuova e più realistica, collisioni migliorate, un'intelligenza artificiale più furba e la presenza di gare notturne. Un pacchetto in parte già visto nell'ultimo MotoGP, ma che fa piacere ritrovare anche qui. E per la cronaca, pur non potendo disegnare fiorellini sulle moto, abbiamo avuto modo di testare per un po' il nuovo modello di guida, e i cambiamenti sono effettivamente notevoli.

Ride 3 18

Prendiamo il "peso" delle moto durante le curve, ad esempio: come in MotoGP 18 ogni piega è più realistica, e la resistenza delle moto maggiore; un cambiamento a cui bisogna riabituarsi, ancor più evidente in RIDE visto che si guidano moto da strada più gestibili ma anche meno responsive dei bolidi della categoria regina delle corse. Nel complesso ci troviamo davanti a un sistema semi-simulativo, di non facile gestione anche con gli aiuti attivati: ci vuole pratica per padroneggiare i vari bolidi, e anche se si tratta di una scelta sensata (la casa è dopotutto apprezzata da innumerevoli fanatici dei motori che vogliono una sana dose di realismo nei loro videogame) forse ci sarebbe piaciuta qualche sperimentazione più arcade per questo specifico gioco, o facilitazioni più marcate per i neofiti per ampliare il mercato. Non lo diciamo per avere la pappa pronta e poter vincere le fare guidando con la faccia (tra rewind e difficoltà gestibile a piaere, dopotutto, è più che fattibile) ma solo perché RIDE 3 vanta anche una carriera divisa in "riviste" - una piacevole trovata,dal punto di vista estetico - a più livelli che lo avvicina davvero a quell'idea di "Gran Turismo delle moto" che aveva fatto nascere il marchio, e crediamo abbia il potenziale per uscire dal suo guscio di super appassionati.

Con un numero smodato di moto a supportarlo e contenuti che non sembrano aver subito alcun reset nonostante il cambio di motore, RIDE 3 potrebbe veramente essere il capitolo più riuscito della serie, quello capace di sfruttare al meglio il suo enorme potenziale. Milestone lo ha chiaramente sviluppato con l'intenzione di creare una enciclopedia giocabile delle due ruote, e già questo dovrebbe bastare a catturare l'interesse di qualunque appassionato; ora bisogna capire se tutto si incastrerà a dovere, e avremo realmente per le mani il culmine degli sforzi della software house di Milano.

CERTEZZE

  • Numero incredibile di moto disponibili
  • Piste molto ispirate e numerose
  • Bel passo avanti a livello tecnico e livree personalizzabili

DUBBI

  • Il cambio di motore modifica la fisica delle moto, e non tutti potrebbero apprezzare
  • Intelligenza artificiale e validità della carriera da dimosrtrare