Probabilmente molti di voi si saranno ormai stancati di sentire la frase "è uscito un altro survival". Da quando Minecraft è diventato un fenomeno culturale, d'altronde, dozzine e dozzine di sviluppatori si sono buttati nel genere, allontanandosi dall'unicità di quel colosso per concentrarsi su un crafting più "guidato" e sugli elementi di gameplay. Il risultato? Qualche gioco oggettivamente valido e capace di conquistare le masse, e un mare di titoli fatti con lo stampino, ormai scomparsi nella palude della mediocrità.
E allora perché oggi siamo ancora qui a parlarvi dell'ennesimo survival uscito, considerando che è sempre più difficile trasmettere qualcosa in questo genere? I motivi sono due: la prima è che il gioco trattato stavolta è strettamente correlato a RuneScape, MMO storico con una fanbase ancora viva e vegeta (seppur non più gigantesca) e la seconda è che sembra molto più pulito e interessante rispetto a buona parte della concorrenza. Il gioco di cui parliamo è RuneScape: Dragonwilds, e ovviamente noi ci siamo buttati nel suo curioso early access, tentando di capire come mai è riuscito ad accaparrarsi una miriade di recensioni positive su Steam e una discreta community iniziale. Ecco cosa abbiamo visto nel continente di Ashenfall.
Let there be dragons
La narrativa di Dragonwilds è... inesistente. Voi fate parte di un gruppo di avventurieri partiti verso il continente dimenticato di Ashenfall, dove a quanto pare i draghi si sono risvegliati. Tutto qui, non c'è altro, al di fuori della presenza nel vostro gruppo di alcuni personaggi noti di Runescape, i cui dialoghi comunque ben poco si addentrano nel background narrativo originale. Va bene così comunque, visto che alla base questo titolo è un survival moderno e il suo fulcro sono crafting, raccolta risorse e combattimento, dunque non ci si deve sorprendere che la cura riposta nella storia sia ridotta. Nulla impedisce comunque agli sviluppatori di rendere le cose un po' più stuzzicanti in futuro, tra dungeon e segreti sparsi per il mondo.
Se si passa a parlare del gameplay, se non altro, il gioco è molto intelligente nell'introdurre ai nuovi utenti tutte le sue basi meccaniche: partirete in una zona iniziale vestiti di stracci, ma ci vorrà davvero poco per iniziare una serie di missioni primarie pensata per insegnarvi gli elementi fondamentali del crafting e degli scontri. La formula, curiosamente, è quasi più da MMO che da survival durante le prime battute, con tanto di quest che richiede di uccidere una manciata di ratti attorno a un mulino. Eppure questa struttura più lineare e cristallina funziona, rendendo i sistemi fondamentali una seconda natura nel giro di poche ore.
Certo, RuneScape: Dragonwilds non è un gioco particolarmente ricercato o complesso nelle sue meccaniche: se avete giocato altri survival bene o male i fondamentali li avrete già nel sangue, dato che ancora una volta si tratta di raccogliere risorse e materiali vari per costruire basi più o meno complesse ed equipaggiamento di valore. Capiamo però il perché dell'accoglienza positiva: il sistema di crafting è valido e ricorda quello di Valheim, visto che permette di creare edifici dall'architettura complessa ed esteticamente molto piacevoli; inoltre, anche qui ci sono delle chicche aggiuntive, che non solo arricchiscono il classico atto di recuperare oggetti, ma anche il combattimento.
Non si va all'avventura senza magia
Un elemento molto piacevole, ad esempio, è un sistema di skill quasi da MMO legato a ciò che fa il giocatore: più userete un determinato strumento e più questo salirà di livello, mettendovi a disposizione utili capacità come un colpo verticale d'ascia che distrugge più velocemente i tronchi a terra. Le abilità non sono moltissime al momento, ma è piacevole sbloccarle e ottenere gradualmente nuove sorprese, senza contare che vengono accompagnate da un interessante sistema di magia, capace di ringalluzzire di molto l'esperienza.
La raccolta di risorse, infatti, è tendenzialmente lenta, ma si velocizza quando nel mix vengono inseriti i poteri arcani, dato che il giocatore può eseguire enormi balzi, scagliare asce energetiche rotanti (che tranciano vari alberi in un colpo solo) e dar forma a svariate altre magie accumulando rune dalle fonti magiche sparse per la mappa. Non si tratta di abilità particolarmente diverse dai poteri offerti da altri survival recenti (come V Rising, per citarne uno molto popolare) e anche qui possono venir utilizzati efficacemente in battaglia, tuttavia sono ben congegnati, perché direttamente correlati anche agli strumenti e al crafting (c'è tecnicamente persino una magia per creare velocemente un rifugio temporaneo, per dire). La magia dunque migliora tutto il loop di gameplay generale, rendendo esplorazione, combattimento e il semplice atto di costruire più brillante; non bastasse, è possibile persino attivare una visuale libera mentre si dà forma a un edificio, comodissima per creare in libertà senza dover posizionare il proprio personaggio al millimetro.
C'è un altro elemento che merita di essere citato al momento: i draghi. Nel gioco ce n'è per ora uno, Velgar, e lo si incontra abbastanza rapidamente, cosa tutt'altro che sottovalutabile visto che il nostro è un bestione capace di scagliare veleno ovunque. I suoi poteri avvelenanti sono un po' goffi da vedere all'opera (spara per lo più dei goccioloni di veleno ovunque, che passano fastidiosamente attraverso le pareti), ma Velgar stesso è piuttosto impressionante da vedere all'opera, e sufficiente a far intuire la volontà del team di sviluppo di creare boss epici per il gioco. Non che i contenuti di questo early access siano molti, ma se non altro i dungeon presenti e la mappa principale ci sono sembrati molto ben curati, senza contare che i primi non sono affrontabili a dovere se non ci si equipaggia per bene. Nel complesso, il focus sulla magia e le abilità, la gestione dell'equipaggiamento, e le meccaniche fondamentali semplici ma leggibili, danno forma a un survival già piuttosto rifinito e piacevole, già divertente da affrontare in compagnia di amici e con una cura generale nettamente superiore alla media. La domanda, al solito, è una soltanto: basterà in uno dei generi più saturi in circolazione? Solo il tempo ci darà la risposta; le fondamenta, per ora, non sono male.
Facile capire come mai RuneScape: Dragonwilds abbia attirato l'attenzione degli amanti dei survival: ha sistemi intelligenti e ben implementati, introduce molto bene le sue meccaniche e vanta già in early access una cura generale nettamente superiore alla media del genere, che lascia ben sperare per il futuro. Per ora, comunque, il gioco è un po' pelle e ossa in termini di contenuti, e ci vorrà del tempo per vedere fino a che punto riuscirà a sfruttare il suo potenziale. Con questa base, comunque, le aspettative sono più che buone.
CERTEZZE
- Valido crafting e sistemi interessanti e ben implementati
- Le battaglie con il drago sono epiche, e in generale il gameplay è solido e divertente
DUBBI
- Ancora pochi contenuti, e molte cose da perfezionare