Il noto rivenditore PlayAsia, molto conosciuto da chi si dedica ai videogiochi d'importazione in particolare appunto dal territorio asiatico e dal Giappone in particolare, ha diramato un comunicato in cui fa chiarezza su alcuni aspetti e sostiene che i videogiochi non dovrebbero aumentare di prezzo a causa dei dazi.
Caso diverso per quanto riguarda hardware, console e altri tipi di oggetti: tutti quelli prodotti in Cina potranno subire delle rimodulazioni, e nel comunicato vengono anche specificati i casi in cui a questi vengono applicati anche ulteriori dazi legati alle dogane, ma in generale il rivenditore sembra fiducioso sul mantenimento della situazione attuale per quanto riguarda i giochi.
Il motivo è che, sostanzialmente, questi non vengono prodotti in Cina o in altri territori attualmente soggetti a dazi particolarmente alti a causa della nuova politica commerciale decisa dal presidente USA, Donald Trump.
Non vengono prodotti in Cina, per la maggior parte
Ovviamente non c'è la sicurezza totale di quello che accadrà, considerando anche che buona parte dei dazi sono ancora in pausa, dunque gli effetti si vedranno solo in seguito, ma quelli applicati sui prodotti cinesi sono già attivi, dunque il rivenditore in questione ha probabilmente già una visione della situazione.
Gli "ordini relativi ai videogiochi", si legge nella comunicazione, "non includono beni prodotti in Cina", a quanto pare, dunque non dovrebbero risentire di variazioni di costo in base all'applicazione dei nuovi dazi sui prodotti cinesi.
"L'informazione più importante che i collezionisti di videogiochi devono sapere è che i videogiochi non sono prodotti in Cina", spiega PlayAsia nel suo post su X. "Attualmente i videogiochi sono prodotti principalmente in Giappone, con poche eccezioni prodotte nel sud-est asiatico".
Come abbiamo visto, anche Nintendo Switch 2 sembra non subire incrementi di prezzo in seguito ai dazi, almeno per il momento, con le prenotazioni che sono state riaperte.