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Milestone si (ri)butta in piega

Milestone si presenta al suo appuntamento annuale con le Superbike forte di un prodotto più rifinito e maturo che in passato.

PROVATO di Umberto Moioli   —   04/03/2009

Gli amanti delle motociclette hanno pochi appuntamenti fissi con la trasposizione videoludica della loro passione, una manciata di titoli in grado di regalare alterne soddisfazioni e spesso, nella loro migliore declinazione, frutto degli sforzi di quella che ad oggi è la più grande realtà italiana del settore, Milestone, che il prossimo maggio lancerà sul mercato la seconda incarnazione next gen del suo titolo dedicato al campionato Superbike.

Milestone si (ri)butta in piega

Lo scorso anno le prove generali avevano dato un risultato ambiguo, con tanta buona sostanza mal presentata da una confezione forse non sempre all'altezza; questa volta le cose potrebbero andare diversamente grazie ai dieci mesi spesi con lo scalpello in mano per rifinire i particolari e aggiungerne di nuovi. È stato possibile provarlo nel corso di una presentazione dedicata, testando alcune delle introduzioni e vedendone in azione delle altre.

Non più soli nel deserto

Il modello di guida ricalcherà quello precedente, puntando forte sul realismo e poi dando la possibilità di aggiungere aiuti nel caso non ci si sentisse pronti a impegnarsi al massimo in ogni singola staccata. Quanto provato non ha messo in luce enormi cambiamenti in tal senso, così come è stata mantenuta la doppia natura dei danni che possono coinvolgere tanto la moto quanto chi la conduce, anche se ora per la prima volta i loro effetti saranno non solo pratici ma anche estetici in entrambi i casi, con le carene che si rovineranno fino a staccarsi e la tuta che si sporcherà, lacerandosi, dopo ogni rovinosa caduta. Esteticamente il più grande passo in avanti coinvolge la quantità e la qualità dei dettagli che caratterizzano le piste, prima veramente troppo spoglie, con anche le singole motociclette modellate con una maggiore quantità di poligoni ed estremamente piacevoli da vedere.

Milestone si (ri)butta in piega

Buono il framerate - che nella versione finale punta a mantenersi stabile sulle trenta immagini al secondo - mentre le animazioni virano ancora da quelle molto buone quando il pilota è in sella alla moto fino ai troppo legnosi movimenti che si vedono nel momento in cui si viene sbalzati in seguito ad una caduta. Troppo difficile da valutare in poco tempo, l'intelligenza artificiale si spera possa essere ulteriormente migliorata e non limitarsi al più classico dei compitini; quel che fin da ora si può dire è che i piloti avranno delle caratteristiche che li avvicineranno alle controparti reali, con a esempio Troy Corser che correrà con migliori risultati sulla sua amata Philip Island.
A maggio l'ardua sentenza, giusto in tempo per la prova italiana del campionato, a Monza, sperando sia di buon auspicio.

Viva l'ingegnere di pista

La parola d'ordine del progetto alle spalle di SBK 09 sembra essere fin da subito stata immedesimazione, tanto da far sviluppare un menù per la selezione delle partite liberamente ispirato all'area dedicata al pubblico del circuito di Vallelunga, un piccolo ambiente tridimensionale disegnato per riprodurre il folklore tipico delle corse e rappresentare nel contempo il punto di snodo perfetto per far selezionare tutte le moto ed i relativi piloti del campionato in corso, oltre ad una delle cinque modalità con cui mettersi alla prova ed in grado di spaziare dall'intera stagione fino al singolo weekend di gara, passando dall'immancabile comparto online e dalle sfide, una serie di scenari da completare soddisfacendo certe condizioni.

Milestone si (ri)butta in piega

Forma e contenuto si incontrano quindi una prima volta preliminare, ponendo le basi per quella che forse è la più stuzzicante delle novità, quell'ingegnere di pista a cui sarà possibile dare i feedback relativi al tracciato e ovviamente al mezzo con il quale lo si attraverserà a tutta velocità, così da poter contare su un aiuto per le regolazioni senza dover necessariamente rinunciare al realismo, in modo interattivo e non come in un tutorial dove eseguire passivamente i consigli ricevuti. Sarà comunque sempre possibile gestire tutto in prima persona e affidarsi ad uno dei cinque livelli di difficoltà preimpostati, di cui il primo è stato ripensato per poter garantire un'esperienza immediata anche a tutti coloro non vivono di soli giochi di guida. Il multiplayer potrà contare sul supporto a dodici corridori contemporaneamente che si sfideranno in singole gare o sulla distanza impegnati in interi campionati, da soli oppure a squadre.

CERTEZZE

  • L'ingegnere in pista potrebbe essere un'ottima innovazione
  • Upgrade tecnico significativo
  • Milestone sta crescendo e le produzioni dovrebbero andare di pari passo

DUBBI

  • Un gioco all'anno sulla Superbike non sarà troppo?