Sviluppato dai Neon Giant, un team svedese semisconosciuto e composto da alcuni veterani del panorama, The Ascent non ha fatto molto rumore al momento dell'annuncio, forse per la sua appartenenza al fin troppo abusato genere dei twin stick shooter con visuale dall'alto. Abbiamo però visto questo curioso videogame in azione durante un interessante evento digital di ID@Xbox, e ci ha sinceramente sorpreso. Quanto mostrato, infatti, pare straordinariamente solido, vanta una profondità inaspettata in molteplici elementi, e sembra - cosa più importante di tutte, dannatamente spassoso sia da soli che in gruppo. E se non fosse abbastanza arriverà al day one su Game Pass. Ci appaiono tutti ottimi motivi per un'allegra anteprima dedicata.
Se si muove, puoi sparargli
La premessa di The Ascent è piuttosto aperta e tutto parte semplicemente dal fallimento di una megacorporazione, che provoca il caos dando carta bianca alla criminalità organizzata (e non) del pianeta Veles. Trattandosi di un mondo cyberpunk estremamente industrializzato, la soluzione al delirio venutosi a creare è prevedibilmente una sola: sparare a tutto ciò che si muove. Una vera fortuna, quindi, che il vostro alter ego sia uno specialista quando si tratta di trasformare esseri viventi in uno scolapasta, e ci sia una notevole richiesta di killer specializzati in giro.
Come potete facilmente intuire, quelle appena descritte sono fondamenta narrative piuttosto fragili su cui costruire un'epica avventura, ma perfettamente adatte a delineare un'ambientazione sci fi e a offrire parecchia libertà d'azione al giocatore. Libertà d'azione, peraltro, che abbiamo notato immediatamente nella struttura di gioco, grazie a una piacevole demo svelata durante l'evento. The Ascent infatti non sembra essere il tipico twin stick shooter ad arene fisse con power up ben definiti e ben poca varietà, bensì un misto tra quel genere e un vero e proprio gdr, con approcci multipli alle situazioni, uno sviluppo elaborato del proprio protagonista, un loot system complesso, e una bella cooperativa extra a fare da ciliegina sulla torta.
Per capirci, il primo gameplay mostrato - appartenente alle fasi iniziali del gioco - era in una mappa cittadina esplorabile dove non tutti presenti erano ostili. Gli obiettivi vanno quindi raggiunti attraverso una sorta di overworld con molte strade possibili, e la scelta se affrontare o meno determinati gruppi criminali o optare per una soluzione più pacifica raggiungendo gli obiettivi con meno rischi. Sia chiaro, qui la "soluzione pacifica" non esiste realmente - si parla solo di evitare certi scontri per poi scaricare piombo su qualcun altro - ma la presenza di zone cittadine fa ben sperare quando si considera la varietà dei compiti disponibili. Se non altro, però, la città sembra essere ricca di segreti, scontri alternativi, e porte chiuse da sbloccare (tramite cyberdeck o altre modalità) per un po' di sano loot aggiuntivo.
Mille modi di morire
I combattimenti, comunque, restano il fulcro dell'esperienza, ed è qui che The Ascent ci ha oggettivamente stupito, perché anche osservando per pochi secondi il gameplay si nota una varietà davvero notevole di strumenti e armi a disposizione del giocatore. Le bocche da fuoco sono numerosissime e molto diverse tra loro per range e potenza (e fin da subito sembra esserci l'imbarazzo della scelta); non bastasse, poi, il giocatore può installare modifiche cibernetiche sul suo alter ego, che mutano completamente l'approccio alle sparatorie. Un esempio? gli sviluppatori sono passati quasi subito da una specializzazione piuttosto statica, specializzata nel combattimento da dietro le coperture e dotata della capacità di far esplodere alcuni dei nemici colpiti (con conseguenti danni ad area), ad una variante estremamente più mobile, con tanto di scatti istantanei e droni ragno esplosivi. Ah, tutto ciò con una totale assenza di classi peraltro: lo stile di gioco dipende esclusivamente dalle modifiche selezionate e dalle armi equipaggiate.
Parlando di coperture, The Ascent presenta la curiosa possibilità di modificare l'altezza della propria arma da fuoco quando si spara, piuttosto unica in un twin stick shooter ma pensata proprio per offrire un cover system più curato del normale. In pratica si può far fuoco ad altezza inguine o testa, con la seconda scelta obbligatoria da dietro una copertura; se si alza l'arma mentre si cammina normalmente, tuttavia, si infliggono danni elevati sui nemici storditi, quindi la meccanica potrebbe offrire opzioni piuttosto creative con certe combinazioni di armi.
Persino dal punto di vista tecnico il titolo dei Neon Giant è molto piacevole, con mappe alquanto dettagliate e particellari davvero curati (ma mai così eccessivi da rendere meno chiara l'azione). Resta invece da valutare la difficoltà del gioco durante la cooperativa (fino a 4 giocatori), dato che gli sviluppatori hanno parlato di uno scaling legato a resistenza e danni dei nemici, ma non di particolari ritocchi all'intelligenza artificiale. La gestione del bilanciamento sarà infatti abbastanza fondamentale per rendere l'esperienza effettivamente più piacevole in gruppo.
La demo di The Ascent ci ha sorpreso positivamente. Lo shooter dei neon Giant sembra volersi distinguere dalla massa grazie a un sistema molto più elaborato e flessibile della media, e vantare meccaniche estremamente solide. Se gli sviluppatori dovessero riuscire a bilanciarne la cooperativa a dovere, potrebbe trattarsi di una notevole sorpresa. Vedremo.
CERTEZZE
- Ultraviolento, solidissimo, e apparentemente spassoso
- Cooperativa fino a 4 giocatori
- Più complesso di quanto si possa credere
DUBBI
- Bilanciamento della difficoltà in coop e varietà della campagna da verificare