Twitch è una piattaforma di streaming online che, per quanto notoriamente dedicata al videogioco, propone anche contenuti di altro genere. Semplici chiacchiere, ASMR, cucina, nonché stream dal vivo (IRL). Nel tempo la piattaforma ha visto passare diverse mode, alcune bloccate sul nascere (come l'hot tub), altre che hanno attecchito in maniera decisamente più resiliente. Una che sembra, invece, non aver intenzione di cessare di far parlare e scatenare polemiche è quella del gioco d'azzardo: stream in cui i creator sono dediti a scommettere denaro (reale) su slot e giochi vari, spesso spinti anche dal proprio pubblico. A tal proposito, come si regola la piattaforma, considerando che il suo pubblico è facilmente composto anche da minori, e cosa sarà lecito aspettarsi in futuro?
Un primo passo sembra essere stato fatto: Twitch ha vietato il gioco d'azzardo illegale, pur consentendo quello su siti ufficialmente riconosciuti in USA.
xQc perde due milioni di dollari e fa scoppiare il problema
Il problema del gioco d'azzardo sulla piattaforma è esploso, principalmente, quando a giugno 2021 lo streamer francese xQc (Felix Lengyel), uno dei maggiori a livello mondiale, aveva dichiarato di non voler più fare stream di slot machine. Felix riteneva di essersi spinto troppo in là con il suo hobby, finendo con esserne coinvolto anche a livello personale, rivelando di aver perso una cifra intorno ai due milioni di dollari in un solo mese. Poco dopo l'annuncio di xQc, la piattaforma aveva risposto vietando link promozionali a siti di gambling. Successivamente, circa un anno dopo, Felix è comunque tornato a proporre stream a tema gambling, riaprendo il discorso su questo tipo di contenuti su Twitch. Vediamo com'è la situazione in Italia.
Per quanto su Twitch Italia non si siano riscontrati quel tipo d'importi, il discorso sul gioco d'azzardo è stato più che altro focalizzato sull'influenza che certi stream possono avere nei confronti di chi guarda, nonché sulla ludopatia (più correttamente definibile come disturbo da gioco d'azzardo, DGA). Il Gabbrone, streamer diventato famoso (o meglio, noto) per i suoi stream IRL in cui disturbava varie persone, si è recentemente sfogato in un video, raccontando dei suoi problemi con il DGA. Il creator menziona l'aver perso svariate migliaia di euro alle slot, finendo per giocare spesso anche lontano da Twitch. Lo streamer racconta di essere arrivato al punto di aver iniziato a nascondere agli altri la propria mania, costretto a raccontare bugie pur di trovare uno spazio da dedicare al puntare somme, perfino scappando a giocare in bagno. "Avendo già avuto problemi nella vita, il gioco d'azzardo ha finito col rovinarmi del tutto" menziona lo streamer tra le lacrime.
Twitch e gambling: un problema per tutti
Su questo penso ci siano pochi dubbi, come xQc che il Gabbrone hanno rivelato, gli stream dedicati al gioco d'azzardo e a puntare cifre, senza darsi alcun limite, possono facilmente rivelarsi un'arma a doppio taglio. Per quanto possano aver facile successo e i creator siano spinti dagli stessi follower a farne di più, questi facilmente possono arrecare danni seri sia al content creator, sia agli spettatori che li subiscono (più o meno) passivamente. Vediamo qual è il quadro legale a proposito del gioco d'azzardo e la pubblicità in Italia.
Il decreto legislativo 158/12, poi successivamente convertito in legge, non fornisce spazio a interpretazioni favorevoli: sono proibiti i messaggi pubblicitari di giochi con vincite in denaro, anche via internet, incitare al gioco o esaltarne la pratica. Il successivo decreto-legge 87/18 ha inasprito ancora di più la situazione, ponendo un divieto assoluto per la pubblicità di giochi e scommesse, nonché la sponsorizzazione e le pubblicità indirette. La normativa poi è culminata nel c.d Decreto Dignità (d.lgs 87/18), che, per primo, ha descritto il DGA e i relativi disturbi, nonché posto alcuni specifici compiti di vigilanza e sanzione in capo all'AGCOM. Un potenziale problema legale per gli streamer si presenta, infatti, nel momento in cui vengono sponsorizzati da un sito di casinò, per esempio, per giocare online. Il decreto, nonostante i proclami politici, non sembra però essersi rivelato pienamente efficace nel contrastare la pubblicità del gioco d'azzardo. La stessa AGCOM ha notato che bastava che il casinò avesse sede all'estero per svicolare la sanzione, nonché anche presentare la pubblicità sotto veste di "mere informazioni". In sostanza, sembrerebbe che uno streamer Twitch possa tranquillamente scuotersi di dosso eventuali problemi legali semplicemente avvertendo i propri spettatori che si tratta di comportamenti potenzialmente dannosi. In alternativa, gli basta essere sponsorizzato da un casinò con sede in Svizzera per evitare ogni possibile sanzione.
Va sicuramente osservato come la recente giurisprudenza sembra andare in senso ben più restrittivo, anche rispetto alla legge. Una recente pronuncia del Tar del Lazio (febbraio 2022) ha rigettato il ricorso di una società, ritenendo perfino un collegamento ipertestuale come possibile forma di pubblicità indiretta. Ancora più recentemente, lo scorso agosto, è stata proprio l'AGCOM a commissionare una multa (per un totale di 1,5 milioni di euro) nei confronti di Google e YouTube, proprio per aver diffuso pubblicità di gioco d'azzardo quali slot machine.
Twitch e i mancati controlli sull’età
Insomma, l'attenzione verso la pubblicità del gioco d'azzardo sembra alta, sia nelle intenzioni del legislatore che degli stessi giudici. Può, forse, stupire quindi scoprire che nulla sia stato fatto da parte di Twitch. Specialmente considerando come la legge prescriva accorgimenti specifici e, soprattutto, il divieto assoluto di trasmettere pubblicità del genere ai minori. Come noto, nonostante Twitch prescriva che bisogna avere almeno 13 anni per poter aprire un account, chiunque può vedere uno stream senza necessità di registrarsi. La conseguenza è che non c'è alcun controllo sull'età di chi guarda uno stream "gambling".
Vi sono creator come Ivan Grieco, che, da diverso tempo, seguono il gioco d'azzardo su Twitch e ne hanno denunciato la pericolosità e la potenziale illegalità per la legge italiana. "Mi sembra sempre che ci si svegli con molto ritardo su certi problemi" mi dice Ivan al telefono, "io parlavo della pericolosità di come Twitch portasse avanti il gioco d'azzardo ben prima della pandemia." Lo streamer si riferisce in particolare a quelli che giocano spesso alle slot machine, più che a giochi come il poker. "Per me, certi stream non sarebbero da vietare tout court, anche perché questo raramente funziona e in un paese come il nostro dove, alla fine, il gioco d'azzardo è sempre stato presente. Però, almeno Twitch dovrebbe mettere regole ben precise."
Chiaramente, continua Grieco, la mera segnalazione della pericolosità dei contenuti non basta "penso che, inevitabilmente, sulle ventimila persone che possono seguire di media uno stream, ci saranno sicuramente dei minorenni che finiranno per provare anche loro a giocare, ignorando i commenti dello stesso streamer."
Quando c'è stato il vero boom sulla piattaforma? "Da quel che ricordo, gli stream del gioco d'azzardo sono esplosi nel 2019, poi da lì sono aumentati in maniera esponenziale", continua Ivan. "Durante la pandemia me li ritrovavo proprio in prima pagina, belli pubblicizzati dalla piattaforma. Francamente, mi pare che a Twitch non interessi intervenire, alla fine sono degli stream che fanno buoni numeri, quindi perché andarli a disturbare? Hanno già problemi a far crescere i numeri così come sono..."
Il Gabbrone piange, ma gli altri non ridono
Il Gabbrone, streamer che è diventato famoso (o meglio, noto) per i suoi stream IRL, si è sfogato in un video raccontando dei suoi problemi con il DGA e l'aver gettato svariate migliaia di euro giocando offline. Lo streamer menziona di essere arrivato al punto di aver iniziato a dover nascondere agli altri la propria mania, arrivando a scappare a giocare in bagno. "Avendo già avuto problemi nella vita, il gioco ha finito col rovinarmi del tutto" dice lo streamer in un video. Al di là dei problemi menzionati da Grieco, sfoghi come quello del Gabbrone, al di là di giudizi personali sulla qualità dei contenuti proposti, raccontano di un rapporto piuttosto squilibrato tra spettatori e streamer. Molto facilmente i problemi personali di chi crea un contenuto online del genere, che passa ore ad avere un rapporto diretto con altre persone, finiscono per essere ingigantiti e peggiorati da chi lo guarda.
Il problema maggiore nel rapporto tra gli streamer che fanno gioco d'azzardo (assieme al Gabbrone, anche altri molto seguiti come Freneh e Tumblurr) e Twitch, in ogni caso, è riscontrabile nella mancanza di trasparenza da parte della piattaforma di Amazon. Non si conosce che tipo di accordi ci siano tra streamer e casinò, non si viene a sapere se questi streamer siano sponsorizzati e se il denaro che giocano sia vero o meno. Insomma, come citato da Grieco, la piattaforma non sembra, finora, interessata a toccare il fenomeno. Per quanto un atteggiamento passiva possa essere giustificato nel caso di "mode" passeggere, come gli streamer che succhiavano i microfoni, decisamente non può esserlo in questi casi. Nei confronti del gioco d'azzardo, abbiamo già visto come un'area grigia di scarsa comunicazione e poca trasparenza possa facilmente causare parecchi problemi.
Dopo un articolo di Bloomberg del mese scorso, del mese scorso, Twitch ha dichiarato di avere intenzione di condurre un'analisi precisa verso certi contenuti. Proprio qualche giorno fa la piattaforma ha dichiarato che, dal 18 ottobre, saranno vietati lo "streaming di di siti dedicati al gioco d'azzardo che includono slot, roulette o giochi di dadi", in particolare per siti al di fuori degli Stati Uniti o che "non offrono adeguata giurisdizione". Nulla, però, prevede Twitch per la protezione dei minori, oltre a prevedere che continueranno a essere ammessi streaming di scommesse sportive e fantasy poker. Di certo, pur espressamente vietando siti di gambling come Stake, il divieto diventa facilmente aggirabile spostando la sede degli stessi negli Stati Uniti. Si tratta di un passo nella direzione giusta, ma che non sembra sufficiente per contrastare il fenomeno in maniera decisa. Valutando ulteriori provvedimenti, oltre a quelli già decisi nel 2021.
Al riguardo, però, Ivan Grieco cita la sua poca fiducia "per ora dico vediamo, molti mi dicono che Twitch sarebbe in un periodo di decadenza. Di certo hanno tutte le carte e, considerando l'enorme disponibilità economica e la potenza di i soldi da Amazon, hanno gli strumenti per poter migliorare molto la piattaforma, sia come regole che come tecnologia, ma per ora mi pare sia stato fatto poco e niente." Quel che emerge con certezza è che, al di là di alcuni positivi passi in avanti, se a Twitch stia veramente a cuore la sicurezza degli utenti sia quella dei creator che utilizzano la piattaforma, non potrà permettersi di continuare a ignorare il problema del gioco d'azzardo ancora a lungo.