Good morning Vietnam
Come già anticipato da diverso tempo, in Vietcong 2 sarà possibile giocare due campagne ben distinte, una impersonando gli invasori americani e l’altra schierandosi invece dalla parte della resistenza vietcong. Da quel che si è potuto vedere in questa build, le forze statunitensi saranno solitamente impegnate in scenari da vera e propria guerriglia urbana, mentre le truppe vietnamite cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote agli odiati yankee operando nella fitta quanto familiare giungla. Già dalle prime missioni della campagna americana si capisce quanto Pterodon abbia cercato di ricostruire al meglio alcune classiche situazioni di guerra: nella prima si deve affondare un piccolo battello da guerra vietnamita e poi, passando per un magazzino ben difeso, raggiungere un ponte e conquistarlo prima che venga fatto saltare in aria; nella seconda ci si ritrova in una piazza tenuta sotto tiro da un cecchino, e si deve prima aggirare l’edificio dal quale il tiratore spara, passando per viottole secondarie e giardini, poi entrare da un’entrata sul retro ed ucciderlo facendo ben attenzione a non essere scoperti dalle milizie che, copiose, presidiano il palazzo. Con i vietcong si ha invece a che fare con un piccolo gruppo di soldati americani che attraversano la giungla con camioncini e jeep, e dopo alcuni scontri a fuoco si deve concludere la missione abbattendo un elicottero ed assicurandosi che non vi siano superstiti.
Urban Guerrilla
Se è vero che dal punto di vista grafico Vietcong 2 è un bozzolo che non diventerà mai farfalla, è altrettanto vero che esso rappresenta uno dei migliori compromessi tra simulazione e arcade mai visti nella storia dei first-person shooter. Gli amanti della frenesia totale con decine e decine di nemici contemporaneamente su schermo si mettano il cuore in pace: VC2 ha un’impronta abbastanza realistica che non permette al giocatore di indugiare a lungo o di commettere troppi sbagli. In Vietcong 2 ci si ritrova spesso ad affrontare i livelli con la propria squadra, dove alcuni membri possono rifornire munizioni o applicare medicazioni, ed anche se come bocche di fuoco valgono quanto una stufetta all’inferno, i compagni risultano spesso utili per copertura e supporto. Inoltre esiste la possibilità di impartire comandi, cosa che aggiunge un intero nuovo livello di profondità alla meccanica di gioco sotto il punto di vista tattico e strategico. L’intelligenza artificiale non è la migliore mai vista, anzi spesso lascia un po’ di amaro in bocca, ma il realismo utilizzato per i danni, soprattutto a livelli di difficoltà elevati, compensa bene questa lacuna. Provando appunto i vari livelli di difficoltà, fra i quali anche il Vietnam mode (ovvero sia massimo grado di sfida e assenza di hud che indichino munizioni rimaste, salute e mirino), si nota che col crescere del fattore di sfida aumentano proporzionalmente i nemici e le loro doti intellettive. Gli stage di guerriglia urbana sono particolarmente interessanti, e riescono a coinvolgere come pochi altri titoli del genere, peccato però nell’interattività con gli ambienti, che è davvero ridotta all’osso.
Due parole sulla tecnica
Parlando di tecnica c’è veramente poco da aggiungere alla precedente preview: Vietcong 2 non promette rivoluzioni e si presenta come una naturale evoluzione del primo capitolo, che come ben sapete è noto per l’incredibile pesantezza grafica non giustificata dalla resa su schermo. Questo sequel migliora sensibilmente le cose, presentando texture più definite, modelli più convincenti e più pulizia grafica, ma il difetto della mancata proporzionalità fra qualità visiva e pesantezza del motore 3D non è stato assolutamente corretto, e il team Pterodon non ha saputo attingere nozioni su ragdoll e fisica dei modelli da altri first person shooter usciti negli ultimi mesi. Molto convincenti invece gli effetti sonori, mentre sulla musica e sul doppiaggio non possiamo dire nulla: in questa preview-code non ce n’è traccia.
Portatemi al fronte!
Pur con tutti i suoi limiti, Vietcong 2 è uno dei titoli in cima alla lista dei desideri di molti giocatori appassionati di FPS non troppo arcade. Il divertimento e l’immedesimazione che il titolo prodotto da 2K Games è in grado di dare sono di primo livello, e ben più di qualche persona sarà ben disposta a chiudere un occhio sui vari difetti pur di potersi fiondare sul fronte vietnamita a fare un po’ di sana guerriglia virtuale. A presto per la recensione della versione finale!
Dopo la demo multiplayer rilasciata circa un mese fa, eccoci a parlare ancora di Vietcong 2 grazie a questo codice preview arrivato da poco in redazione. Stavolta non ci sarà da prendere a fucilate altri giocatori umani nei server di tutto il mondo, poiché l’unica modalità disponibile in questa versione è il single player. Andiamo dunque ad integrare il precedente articolo dando un’occhiata a come sarà lo sparatutto in prima persona degli Pterodon sotto quegli aspetti che non potevano essere giudicati nel solo gioco online.