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Welcome to ParadiZe: abbiamo provato l’hack and slash con gli zombie

Se amate gli zombie e il genere hack and slash, date una possibilità alla demo di Welcome to ParadiZe, non è il solito crafting game a base di non morti.

Welcome to ParadiZe: abbiamo provato l’hack and slash con gli zombie
PROVATO di Riccardo Lichene   —   06/02/2024

Welcome to ParadiZe è un videogioco hack and slash con elementi survival a base di zombie. Sfortunatamente per i suoi autori, ultimamente questa ricetta è diventata sinonimo di banalità nel gameplay e di una povera direzione artistica. Dopo aver provato la demo, attualmente disponibile su Steam, possiamo dire che, fortunatamente, questo gioco riesce a distinguersi dal mucchio di titoli poco originali sui non morti attualmente in circolazione.

Sviluppato da Eko Software ed edito da Nacon, Welcome to ParadiZe si presenta come la classica apocalisse zombie, ma con un'insolita novità. Qualcuno è riuscito a inventare un dispositivo che non solo rende gli zombie inoffensivi, ma li trasforma in servitori obbedienti dei sopravvissuti. Grazie a loro gli abitanti di ParadiZe, una cittadina cinta di mura, sono riusciti a sopravvivere all'apocalisse. I giocatori vestiranno i panni di un nuovo arrivato in questa comunità che, dopo anni di viaggio tra mille avversità, è finalmente riuscito ad arrivare alla salvezza. Peccato che qui non tutto è come sembra...

Un gameplay accattivante

Welcome to ParadiZe non stupisce per grafica o struttura, ma riesce a innovare in alcune aree abbastanza da rendere l'esperienza accattivante per gli amanti dei survival e dei giochi con gli zombie
Welcome to ParadiZe non stupisce per grafica o struttura, ma riesce a innovare in alcune aree abbastanza da rendere l'esperienza accattivante per gli amanti dei survival e dei giochi con gli zombie

Welcome to ParadiZe inizia come un banale hack and slash in cui prendere a bastonate e mazzate orde di non morti. Dopo pochi minuti di gioco, però, verrete introdotti agli Zombot, il cuore pulsante dell'esperienza. Dopo aver creato l'elmetto che permette di rendere innocuo uno zombie, vi basterà dare qualche colpo a un non morto per stordirlo e intrappolarlo: in men che non si dica avrete il vostro primo servitore a disposizione. Queste unità possono fare di tutto, aiutarvi a costruire la vostra base, combattere al vostro fianco, raccogliere risorse e tutta una serie di altre attività che saranno disponibili nel gioco completo.

Il bilanciamento, in termini di progressione e rapporto tra quantità di zombie nemici e potenza di fuoco del giocatore, sembra già ottimo. Poco dopo aver dato inizio alla vostra avventura, infatti, inizierete ad avere accesso a fucili a pompa e mitragliatrici con cui abbattere i non morti in modo molto più efficiente. Attenzione però, perché non vi libererete tanto presto del sistema hack and slash: spesso vi ritroverete circondati da innumerevoli nemici e il modo migliore per liberarsene sarà sempre e comunque usare il combattimento corpo a corpo.

Più procederete con le missioni, più otterrete esperienza, migliori diventeranno i vostri attributi e più utili diventeranno i vostri Zombot. C'è un pratico albero delle abilità diviso in hacking (controllo degli zombie), Survival (gestione delle risorse) e Combattimento (potenziamento di attacco e difesa) che, in base alle vostre scelte, influenzerà il gameplay per rendervi più offensivi, difensivi, mobili o interamente dediti alla costruzione e al potenziamento della vostra base.

Ognuna delle vostre unità ha diverse funzionalità a disposizione divise in combattimento ed esplorazione. Alcune di quelle disponibili sono la possibilità di attaccare i nemici, di fare da distrazione, di curare sé stessi o il giocatore, di raccogliere gli oggetti e molte altre; voi potrete averne quattro attive simultaneamente per specializzare ogni unità. Andando avanti, poi, dovrete stare attenti a non allontanarvi troppo dai vostri piloni, le strutture responsabili del segnale che mantiene al vostro servizio i non morti che avete catturato.

La capanno dello zio zombie

Crafting e costruzione della base hanno un ruolo centrale all'interno di Welcome to ParadiZe quindi se siete alla ricerca di un titolo in cui prendere solo a mazzate gli zombie, questo survival potrebbe non essere adatto a voi
Crafting e costruzione della base hanno un ruolo centrale all'interno di Welcome to ParadiZe quindi se siete alla ricerca di un titolo in cui prendere solo a mazzate gli zombie, questo survival potrebbe non essere adatto a voi

Oltre a combattere, l'altra attività principale di Welcome to ParadiZe è il crafting e la costruzione della propria base. Fortunatamente non servono tavoli o postazioni di modifica perché la maggior parte degli oggetti è realizzabile dovunque semplicemente aprendo il menù dedicato, ovviamente quando si è in possesso delle risorse necessarie. Queste si ottengono uccidendo nemici e demolendo alcune strutture che si incontrano esplorando il semi-open world in cui il gioco è ambientato. Nella demo è abbastanza semplice ottenere la maggior parte dei mattoncini chiave come il legno o gli scarti metallici: solo in fase di recensione potremo capire quanto l'ottenimento dei materiali più avanzati metterà i bastoni tra le ruote nelle fasi più avanzate del gioco.

La costruzione della base è la parte che abbiamo trovato più carente rispetto al resto dell'esperienza perché manca di originalità ed è il classico gruppo di edifici presente in ogni survival. Detto questo, le funzionalità che avevamo a disposizione nella demo erano limitate, quindi anche questo aspetto potrebbe cambiare quando il gioco uscirà il prossimo 29 febbraio. L'unica vera criticità che abbiamo riscontrato con la demo è che su PC spesso il gioco crasha in fase di avvio una volta raggiunta la schermata del titolo. Durante l'esplorazione, poi, il gioco è andato a schermo nero due volte facendoci perdere almeno 15 minuti di progressione. È indubbio che questi siano bug facilmente risolvibili ma, al momento, aggiungono una certa dose di frustrazione.

Welcome to ParadiZe è un gioco che, per ora, è abbastanza familiare da poter essere giocato quasi a cervello spento e abbastanza innovativo da stimolare una crescente voglia di esplorare il suo mondo apocalittico. La gestione degli Zombot (i non morti amichevoli che possono combattere, curare, raccogliere risorse e fare tante altre cose) è il suo punto di forza con diversi sistemi per personalizzare il proprio stile di gioco e una progressione che permette di sfruttare sempre meglio i servitori a nostra disposizione. Il combattimento hack and slash, poi, è decisamente riuscito mentre quello con le armi da fuoco risulta sterile a causa della poca efficacia di questi strumenti di morte nelle prime fasi. Il fattore di crafting e di costruzione della base sono la spina dorsale del gioco, nel bene e nel male, quindi preparatevi a raccogliere legna e scarti di metallo per fare qualunque cosa. Oltre a qualche problema tecnico, la demo delude anche dal punto di vista dell'ambientazione assolutamente non originale e già vista che, tuttavia, considerando il poco impegno a livello generale che il gioco richiede, non dà fastidio. La demo è più ricca del previsto e con un'area sostanziosa da esplorare quindi, se vi piacciono le apocalissi familiari ma con qualcosa da dire, consigliamo di dare una possibilità a Welcome to ParadiZe, potrebbe sorprendervi.

CERTEZZE

  • Sistema degli Zombot intrigante e personalizzabile
  • Combattimento hack and slash soddisfacente

DUBBI

  • Grafica non originale e datata
  • Incognita del sistema di crafting