C'è rimasto ormai ben poco da dire su Xbox Game Pass, un servizio che sembra non avere punti deboli al momento e che rappresenta probabilmente uno dei maggiori elementi di forza in mano a Microsoft, riuscito anche a rendere meno pesante il gap che separa Xbox One dalla concorrenza diretta. La qualità dei titoli immessi ogni mese e il ritmo con cui questi vengono aggiunti non stupisce nemmeno più ormai, avendoci abituato a un livello particolarmente alto, si tratta piuttosto di vedere a questo punto se la casa di Redmond riuscirà a mantenere questo tasso qualitativo e quantitativo ancora a lungo e sinceramente lo speriamo. Dopo un settembre veramente notevole, che ha portato con sé soprattutto Gears 5 ma anche una grande quantità di giochi meno noti ma comunque molto validi come Bloodstained: Ritual of the Night, Dead Cells, Creature in the Well, Jump Force e DiRT Rally 2.0, solo per nominarne alcuni, anche ottobre sembra partire con il piede giusto proponendo subito giochi di grosso calibro e alcuni anche piuttosto recenti, oltre ad alcune glorie del passato. Bisogna comunque tener conto che siamo ancora all'inizio di questo ottobre 2019 e considerando il modus operandi standard di Microsoft possiamo aspettarci almeno un'altra mandata di annunci fra un paio di settimane se non anche un'altra verso la fine del mese. Anzi, uno dei giochi è già noto e anche parecchio atteso: si tratta di The Outer Worlds, nuovo RPG di Obsidian che il 25 ottobre 2019 verrà lanciato direttamente nel catalogo Xbox Game Pass dal day one. Da notare che, anche in questo caso, gli annunci sono riferiti a Xbox One ma come successo il mese scorso questo non esclude che parte (o la totalità) dei titoli in questione siano previsti anche per PC, a meno che non ci siano informazioni specifiche in arrivo.
Dishonored 2 - Xbox One e PC, 3 ottobre
Il primo Dishonored ha colpito duro critica e pubblico, pur presentandosi piuttosto in punta di piedi come si conviene a un progetto che ha profili di innovazione, rivelandosi poi essere uno dei più interessanti action in soggettiva visti in questi anni, nonostante una concorrenza quantomeno agguerrita. Il fatto di riuscire a portare l'azione stealth in soggettiva in maniera convincente, di concedere al giocatore la possibilità di interpretare missione, situazioni di gioco e mappa in varie maniere e di poter disporre in maniera creativa delle abilità speciali sono state caratteristiche ampiamente apprezzate, facendo passare sopra anche a una realizzazione tecnica non al top ma ben controbilanciata da una direzione artistica veramente di alto profilo. Tutti questi elementi positivi sono stati ulteriormente potenziati da Dishonored 2, che ha migliorato il primo capitolo su ogni aspetto, pur mantenendosi legato a questo in quasi tutti gli aspetti del gameplay, senza introduzioni particolarmente sconvolgenti. Grande protagonista qui è anche il level design, che tocca notevoli vette all'interno di alcune ambientazioni e momenti del gioco, mentre una numerosa varietà di approcci e stili è assicurata dalla presenza dei due personaggi di Corvo e ed Emily, caratterizzati da abilità e modalità di ingaggio ai nemici e alle situazioni che possono essere molto differenti. Un download caldamente consigliato anche per chi non ha provato il primo.
World War Z - Xbox One, 10 ottobre
Sulla carta è difficile dare grandi chance a World War Z, che risulta quasi un'operazione enigmatica nei suoi elementi apparentemente fallaci: si tratta di un tie-in di un film di zombie non proprio indimenticabile, uscito peraltro ben sei anni fa, dunque una tempistica fuori da qualsiasi parametro standard per operazioni di questo tipo. Ma il fatto è che World War Z non è in effetti proprio un tie-in classico e l'utilizzo del nome è servito forse soprattutto per dare un po' di visibilità in più a un action sparatutto con elementi survival horror che poteva incontrare delle difficoltà ad emergere con un titolo meno conosciuto. Sarebbe stato un peccato, perché World War Z è in effetti un gioco che ha diversi elementi di interesse e che merita di essere scoperto anche con questa introduzione nel catalogo di Xbox Game Pass. Si tratta di un gioco che ricorda piuttosto da vicino il buon vecchio Left 4 Dead, che propone una serie di missioni sparse su alcune delle ambientazioni viste proprio nel film, nelle quali dobbiamo essenzialmente sopravvivere agli attacchi delle orde di zombie che, come nella pellicola con Brad Pitt, si presentano particolarmente veloci e fameliche, in grado anche di "organizzarsi" per superare gli ostacoli. Varie modalità di gioco tra singolo e multiplayer cooperativo e competitivo forniscono buone varianti di gioco, supportate peraltro da un interessante sistema di classi e progressione. Il multiplayer è certamente l'elemento chiave di tutta la struttura e con l'ulteriore diffusione del gioco attraverso il Game Pass l'afflusso di utenti non dovrebbe essere un problema.
Yooka-Laylee - Xbox One, 10 ottobre
Con il montare dell'ondata nostalgica, data sia dall'innalzamento dell'età media dei videogiocatori che da un'effettiva mancanza di nuove idee sul mercato, in parecchi hanno cercato di riprodurre la magia dei primi platform 3D, che hanno trovato la massima espressione alla fine degli anni 90 su Nintendo 64 in particolare. In pochi sono riusciti però a catturare l'essenza di quella tipologia di giochi, che cercava in qualche modo di trasportare la meccanica e lo spirito dei platform classici - che fino a pochi anni prima spopolavano alla grande nel loro originario contesto bitmap - all'interno del nuovo mondo tridimensionale. D'altra parte, i giochi di questo tipo veramente validi erano rari anche all'epoca della loro maggiore fioritura, dunque a maggior ragione costruirne uno convincente oggi è una sfida di alto profilo. Uno dei progetti più riusciti in questo senso è sicuramente Yooka-Laylee, che d'altra parte partiva da un retroterra di una certa importanza: alla base del team indie Playtonic, creato appositamente per sviluppare il gioco partendo da un Kickstarter, ci sono infatti vecchie glorie di Rare autori dell'originale Banjo Kazooie, a cui Yooka-Laylee non solo si ispira, ma punta anche ad esserne una sorta di successore spirituale. Non è un gioco privo di difetti ma è uno degli esempi più genuini di omaggio ai classici platform 3D: Yooka-Laylee è uno dei pochi giochi riusciti a catturare e riproporre quella particolare magia dei salti, delle piattaforme e dei collezionabili nel mondo tridimensionale e il fatto di essere alquanto derivativo (uno dei suoi peggiori difetti, tutto sommato) non è che una conseguenza di questo risultato.
Fallout: New Vegas - Xbox One e Xbox 360, 17 ottobre
È ovviamente un gioco alquanto datato, essendo uscito quasi dieci anni fa, eppure Fallout: New Vegas può ancora tranquillamente insegnare un po' di cosette agli RPG più moderni, forse anche allo stesso Fallout 4 di Bethesda. Il suo inserimento in Xbox Game Pass è forse legato al fatto che Obsdian, il team che ha costruito questo spin-off di Fallout 3, è diventata a tutti gli effetti parte integrante degli Xbox Game Studios di Microsoft, ma è un collegamento sicuramente apprezzabile, perché Fallout: New Vegas è un gioco dal valore indiscutibile, che può rientrare tra i classici del genere RPG videoludico. Posto cronologicamente quattro anni dopo gli eventi di Fallout 3, da cui trae praticamente tutto l'impianto grafico e buona parte dei sistemi di gioco, questo capitolo affonda le proprie radici più saldamente nel Fallout 2 sviluppato da Black Isle, mettendo in scena il mondo post-apocalittico della serie da un punto di vista un po' diverso. A cambiare rispetto a Fallout 3 non è infatti solo l'ambientazione, ora incentrata su un'ampia zona tra Nevada, California e Arizona, ma anche alcune modalità narrative e qualcosa della meccanica generale del gameplay. Si nota, insomma, la mano degli esperti scrittori di Obsidian in Fallout: New Vegas, che si incentra su un'impalcatura narrativa più solida e strutturata e presenta anche quest costruite in maniera più profonda e dinamica, sempre con una qualità di scrittura veramente notevole rispetto a quanto visto anche nei capitoli di Bethesda. In parole povere: un classico dell'RPG, che oltretutto ci prepara nel migliore dei modi all'arrivo di The Outer Worlds.
Felix the Reaper - Xbox One, 17 ottobre
La novità assoluta lanciata direttamente nel catalogo di Xbox Game Pass in questa prima frazione di ottobre 2019 è Felix the Reaper, un titolo sviluppato da Kong Orange e pubblicato da Daedalic Entertainment. Si tratta di un puzzle con elementi adventure incentrato sulla manipolazione delle luci e delle ombre, in modo da garantire al bizzarro protagonista di avanzare per i livelli fino agli obiettivi prefissati. Il protagonista del gioco, Felix, può spostarsi infatti solo nelle zone d'ombra, per cui diventa necessario ruotare gli scenari e muoversi con attenzione per poter raggiungere i vari traguardi. Questo perché Felix è in effetti un dipendente del Ministero della Morte e pertanto, come rappresentante diretto del tristo mietitore, si ritrova a dover falciare le anime degli uomini e per tale occupazione non può camminare nella piena luce del giorno. Se tutto questo può sembrare lugubre, bisogna fare presente come Felix the Reaper giochi su queste tematiche oscure con una notevole delicatezza, mettendo in scena anche una sofferta storia d'amore del protagonista per Betty la Fanciulla, creatura incantevole ma alquanto difficile da raggiungere, essendo membro del Ministero della Vita. Felix tuttavia è un tipo caparbio e accetta di lavorare nel nel mondo degli umani come tristo mietitore per riuscire un giorno a incontrarla. Per stemperare la tristezza di un obiettivo talmente gramo c'è il particolare spirito di Felix, che con leggerezza cerca di sollevare il morale danzando.
Panzer Dragoon Orta - Xbox One, 17 ottobre
In molti hanno investito Xbox del ruolo di successore ideale delle console Sega, almeno all'epoca del lancio della prima console Microsoft, che corrispondeva in effetti quasi all'uscita di scena definitiva della compagnia giapponese dall'ambito hardware. I punti di contatto tra le due compagnie c'erano e sono stati anche approfonditi in diverse sedi, con questo collegamento privilegiato che si è palesato in maniera chiara attraverso alcune inequivocabili esclusive della prima Xbox, tuttavia senza che si realizzasse mai il vero e proprio endorsement ufficiale da parte di Sega, che di lì a poco avrebbe semplicemente preso a sviluppare multipiattaforma come un third party qualsiasi, ma dalla storia gloriosa. Uno dei titoli simbolici di questo presunto passaggio di testimone tra Sega e Microsoft fu Panzer Dragoon Orta, uscito a breve distanza dal lancio della vecchia Xbox, sviluppato dal team Smilebit che racchiudeva parte del Team Andromeda, autore della serie originale su Sega Saturn. Non aveva il respiro ampio e l'incredibile ispirazione di Saga, la cui grande visione sarebbe rimasta poi tronca con la chiusura del progetto, ma Panzer Dragoon Orta riprendeva le caratteristiche shooter della serie, proponendosi come uno sparatutto "su binario" dotato di una realizzazione tecnica veramente impressionante, per l'epoca. Nonostante le limitazioni intrinseche della sua stessa struttura di gioco, Orta resta ancora oggi uno spettacolo da vedere e una testimonianza ancora ricca di quella magia Sega che si è poi persa in buona parte, con l'abbandono del mercato hardware.