In arrivo il 10 novembre, Xbox Series S è emersa dal calderone delle indiscrezioni per diventare una realtà da 299 euro che punta sul prezzo, inseguendo così quei giocatori interessati alla next-gen ma non alla risoluzione 4K. Si accontenta infatti di una GPU inferiore e rinuncia al lettore di dischi ottici, ma non si priva di un massimo 120 frame per secondo, pur guardando ai 60fps, e di tutte le funzionalità di Xbox Series X, inclusi il ray tracing e la CPU Zen 2 da 8 core e 16 thread. Certo, in quanto a potenza grafica risulta decisamente inferiore rispetto alla sorella maggiore, ma i 4 teraflop dovrebbero rendere più dei 6 teraflop di Xbox One X, complici le migliorie dell'architettura RDNA 2 e una serie di caratteristiche next-gen che includono la possibilità di caricare istantaneamente i dati grazie alla SSD NVMe PCIe 4.0.
Vantaggi e compromessi della next-gen a basso prezzo di Microsoft
Accolta con qualche battuta sull'estetica ma anche con grande entusiasmo, Xbox Series S risulta del 60% più piccola di Xbox Series X e, spinta dal prezzo allettante e dalle dimensioni contenute, si candida come scelta ottimale per chi guarda con interesse al gioco in streaming di xCloud, ma vuole al contempo una macchina per giocare in locale senza ingombro e senza spendere molto. Risulta quindi un goloso abbinamento con il Game Pass, il ricco servizio di abbonamento che Microsoft ha confezionato per spingere i suoi giochi su PC e per rafforzare l'idea di servizio che permea l'intero ecosistema Xbox. Certo, nel caso di Xbox Series S si parla anche di rinunciare al lettore ottico, con un SSD da soli 512 GB che potrebbe risultare stretto a una console all-digital, e si parla anche del limite nei giochi della risoluzione 1440p, vincolata tra l'altro al mondo dei monitor, in un momento in cui la diffusione Smart TV Ultra HD è ormai capillare. Ma la piccola console Microsoft supporta l'upscaling che, combinato con texture di qualità superiore a quelle della generazione precedente, potrebbe offrire una qualità complessiva capace di soddisfare le esigenze di molti giocatori.
Prima di cedere all'entusiasmo per la next-gen a basso prezzo di Microsoft restano da scoprire ancora alcuni dettagli, come le eventuali rinunce in termini di effettistica rispetto a Xbox Series X e come la possibilità che molti titoli di nuova generazione non siano in grado di girare effettivamente in risoluzione nativa 1440p, anche a 60fps. D'altronde parliamo di un terzo della potenza dell'Xbox di punta e di 10 GB di memoria di cui 8 da 224 GB/s, contro 10 560 GB/s, e 2 da soli 56 GB/s, contro 6 da 366 GB/s. Ma, come anticipato, parliamo di una nuova architettura che può sfruttare il Variable Rate shading e gode di altre ottimizzazioni che consentono di concentrare la potenza di sugli elementi rilevanti di una scena, liberando risorse hardware da destinare altrove. Un qualcosa che ha già permesso a Microsoft di spingere il multiplayer di Gears of War 5 a 120fps, presumibilmente in 1440p, anticipando miglioramenti per i giochi retrocompatibili anche con una macchina che si inserisce a pieno diritto nell'ecosistema Xbox, garantendo quella continuità che Microsoft vuole dare al marchio e a tutti i suoi prodotti.
Processore potente e caratteristiche chiave intatte
Tra l'altro, per quanto la GPU sia più evoluta della CPU, il processore gioca un ruolo rilevante nell'equazione ed è pressoché identico a quello di Xbox Series X. Parliamo quindi di 8 core e 16 thread che dovrebbero esprimere comunque una potenza di circa quattro volte superiore a quella della CPU di Xbox One X, pur cedendo qualche lunghezza rispetto a Xbox Series X con una velocità massima di 3.4 GHz quando il multithreading attivo e di 3.4 GHz quando viene disattivato. Ma parliamo comunque di una dotazione da PC di buona potenza che oltre ad aver resa necessaria l'ampia grata sul fianco della console, è in grado di dare una mano anche in quei giochi che sfruttano anche la CPU. Infine dobbiamo prendere in considerazione la presenza di hardware dedicato al ray tracing che, per quanto Microsoft abbia messo le mani avanti anticipando un periodo di transizione che vedrà molti titoli sfruttare illuminazioni in tempo reale come Lumen o RTX GI, da l'impressione che con questa Xbox in miniatura Microsoft punti a offrire un'esperienza analoga a quella di Xbox Series X, definizione esclusa.
In quest'ottica è molto importante l'interfaccia PCIe 4.0 che ci porta a parlare di un'altra funzionalità importante, con il disco a stato solido che pur dimezzato nella capienza vanta prestazioni identiche rispetto a quello di Xbox Series X. Promette quindi caricamenti istantanei e può essere usato come una sorta di RAM aggiuntiva, con 2.4 GB/s di trasferimento per i dati non compressi e 4.8 GB/s per quelli compressi, togliendo di mezzo tempi di attesa e artefatti legati alla grafica caricata in streaming, cosa che dovrebbe migliorare l'esperienza di gioco nei titoli open world o comunque contraddistinti da grandi mappe e ampi orizzonti. Certo, è probabile Microsoft si è trovata costretta a mantenere questa tecnologia, in modo da garantire la piena compatibilità dei nuovi titoli con entrambe le console di nuova generazione, ma non è l'intento quello che ci interessa valutare. L'importante è la sostanza che nel caso di Xbox Series S è fatta anche da funzionalità come il Quick Resume, che consente di mettere in sospeso e riprendere istantaneamente più giochi, e come il Variable Refresh Rate, necessario per garantire un'immagine fluida anche quando il framerate è altalenante. Il tutto condito ovviamente dallo Smart Delivery, dalla riproduzione video 4K e dal nuovo pad Xbox, evoluzione di uno dei pad più apprezzati di sempre che si fregia di un nuovo D-Pad, di un tasto Share e si svariate rifiniture che includono, lato console, una diminuzione dei tempi di risposta e quindi una maggiore reattività.
Nel caso dei titoli di nuova generazione più pesanti è probabile l'intervento della risoluzione variabile, una tecnica che resta centrale nel mondo delle console che ci sembra un compromesso più che accettabile di fronte a una macchina che grazie al Game Pass ci permetterà di giocare all'ampio catalogo Microsoft, e a tutto il catalogo di EA Play, con una spesa complessiva abbordabile. Un prezzo che guarda anche ai regali di Natale, magari a un figlio che in camera ha ancora un televisore Full HD, oppure a un possibile affiancamento a PS5, con la possibilità di godere di entrambi i mondi senza spendere troppo. Un qualcosa che ha già premiato Xbox One S di cui Xbox Series S è erede diretta, seppur in chiave next-gen e quindi ancora più appetibile in un momento in cui l'umanità, messa all'angolo dall'epidemia, si è raccolta intorno alla tecnologia, ritrovandosi al contempo più povera di prima.