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Xbox: una storia con un finale ancora da scrivere

La rivoluzione promessa 25 anni fa è finalmente a portata di mano? Proviamo a ripercorrere la storia di Xbox per capire dove porterà il futuro della X verde.

SPECIALE di Francesco Serino   —   22/07/2024
Bill Gates e The Rock presentano la prima Xbox

Xbox l'ho vista nascere, davvero. Lavoravo sulla rivista Dreamcast Arena quando Sega abbandonò il mercato dell'hardware e iniziarono ad arrivare voci di una collaborazione con Microsoft.

Seguii con le mie limitate possibilità tutta la genesi della prima Xbox: l'arrivo di Seamus Blackley con questa idea pazza e magnifica, i prototipi emersi e le contrattazioni con Apple per Bungie e poi le prime telefonate in redazione da parte di Microsoft Italia. Fu così naturale, dopo la chiusura di Dreamcast Arena, affidarmi il magazine Xbm che ebbi il piacere di dirigere per diversi anni. C'ero quindi ai primi E3 di Xbox, dove intervistai Robbie Bach, l'allora presidente di quella che un tempo era conosciuta come la Entertainment & Devices division della compagnia; presenziai anche all'X02 e all'X03, due eventi tanto sfarzosi che a ricordarli oggi non ci si crede. Per l'X02, Microsoft affittò un intero albergo mille stelle a Siviglia e un vero e proprio lunapark per due giorni. Un parco giochi dove potevamo girare liberamente e provare gratuitamente ogni attrazione, e tra una giostra e l'altra incontrare un chiosco che ti regalava birra, paella appena fatta o entrambe le cose. Nelle varie aree tematiche erano presenti anche dei bungalow dove provare la nuova ricca line-up, naturalmente. L'ultima sera fu quella dove annunciarono l'acquisto di Rare da Nintendo e in chiusura, visto che avanzano due spicci, ci venne offerto un bel concerto dei Groove Armada.

La vendetta

Gli anni migliori sono stati quelli della 360, dove in Microsoft potevi incontrare gente come J.Allard, Peter Molyneux quando era ancora giustamente visto come un genio, e già allora con Peter Jackson si cianciava di una serie su Halo e di crossmedialità.

Il periodo con J. Allard come frontmen fu straordinario e forse mai superato davvero
Il periodo con J. Allard come frontmen fu straordinario e forse mai superato davvero

Essere invitato da Xbox era sempre una straordinaria occasione per ritrovarsi in mezzo a tanta gente eccitante, e piena di idee e cose da dire, da presentare, da teorizzare. Senza contare le stelle del firmamento in cui ti potevi imbattere: grazie a Xbox ho visto dal vivo leggende come Muhammed Alì, Paul McCartney e Ringo Star, senza contare lo stesso zio Bill (Gates). C'era poi un certo senso di rivalsa nel vedere un pesce ancora più grande intimorire Sony, che con la sua PlayStation fece tutto bene, ma è anche grazie alla sua enorme cassaforte che riuscì a defenestrare la concorrenza acquistando software house, opzionando esclusive e alzando il livello degli investimenti ben oltre quel che potevano permettersi gli altri.

Xbox per molti era una sorta di vendetta nei confronti di Sony per aver smantellato il rassicurante duopolio che andava avanti oramai da un decennio, e un po' l'idea piaceva anche a me. Anche per ripristinare un bagliore di concorrenza e limitare quello avrebbe potuto trasformarsi presto in un monopolio, visto che nemmeno Nintendo se la sarebbe passata tanto bene negli anni immediatamente successivi al debutto di Sony.

È tutto intorno a te

Al netto delle tre unità riparate e cambiate, e della bellezza della prima Xbox moddata e con i meglio giochi installati e pronti all'uso, per me Xbox 360 rimarrà una delle console più grandi di sempre: aveva una dashboard unica, Xbox Live veniva sfruttato in tanti modi avveniristici diversi, gli achievement avevano ancora un effetto prevalentemente positivo sugli utenti, il pad era la perfezione e grazie alla cuffie e microfono di serie si passava la sera a parlare con perfetti sconosciuti.

La dashboard del 360 era perfetta e avveniristica anche nelle funzioni, altro che i sistemi operativi di Xbox Series e Ps5...
La dashboard del 360 era perfetta e avveniristica anche nelle funzioni, altro che i sistemi operativi di Xbox Series e Ps5...

Poi visto che gli italiani non erano molti, dopo qualche anno ci si iniziava a conoscere tutti. Una 360 nuova fiammante acquistata all'apertura notturna, borchia Fastweb appena installata e Project Gotham Racing nextgen... questi gli ingredienti di una delle migliori notti videoludiche della mia vita senza se, e senza ma. Condemned, Bioshock, Halo con quel sistema che divideva magnificamente pippe e campioni senza temere che qualcuno si offendesse; e poi gli indie che debuttarono sulle console proprio su 360 grazie all'idea della Summer of Arcade. PlayStation 3 ce le ha avute le sue perle ma parliamoci chiaro, non c'era proprio confronto. Sono stato persino un fan di Kinect: Rare con Kinect Sports mi ha mostrato lampi di futuro dieci anni prima degli altri e Dance Central di Harmonix era troppo, troppo sexy per passare inosservato. Ma da Kinect in poi le cose sono cambiate, e nel peggiore dei modi.

Un PC in scatola

L'era di Don Mattrick e di Steve Ballmer presidente è stata nefasta per il marchio Xbox. Sony, furbescamente, inserì le cose migliori della 360 sulla sua PlayStation 4 proprio mentre Xbox One dimenticava completamente cosa aveva reso grande il suo illustre predecessore.

Quanti giochi bellissimi ingiustamente sottovalutati stanno trovando nuova vita grazie al GamePass?
Quanti giochi bellissimi ingiustamente sottovalutati stanno trovando nuova vita grazie al GamePass?

Non comprai Xbox One, ma continuai a godermi il meglio dei Microsoft Game Studios su PC. Quando mi chiedevano dov'era la mia Xbox rispondevo godendo che la mia versione era piccola così, pollice e indice in posizione, perché quel centimetro era la grandezza dell'icona dell'app Xbox su Windows. È dai tempi dell'avveniristico crossplay tra le versioni Xbox e PC di Shadowrun (lo sparatutto) che questa convergenza tra Xbox e Windows mi manda in estasi e vederla ora finalmente realizzata (specialmente dopo i disastrosi passi falsi di piattaforme come Games for Windows) mi riempie di gioia. Xbox è sempre stata un estensione del PC, di fatto venne lanciata come la console più vicina al PC non solo tecnologicamente ma soprattutto nei giochi offerti. Halo è stato il primo gioco a dimostrare che gli sparatutto in prima persona potevano funzionare, e bene, con un pad; Morrowind fece la stessa cosa portando i grandi GDR occidentali sulle TV.

La volpe e l’uva

Xbox One si è infine rivelata un disastro, ma quanto mi infastidisce sentire sminuire i suoi giochi migliori. Non ne ha avuti tantissimi, questo è vero, ma di perle ne sono uscite eccome. Il problema è che un po' come la volpe e l'uva il pubblico le ha sottovalutate, in alcuni casi derise.

Xbox non ha esclusive? No, non ha le esclusive che interessano a voi. Ma anche questo può diventare un problema...
Xbox non ha esclusive? No, non ha le esclusive che interessano a voi. Ma anche questo può diventare un problema...

Sono d'accordo per esempio con chi dice che Sunset Overdrive, su PlayStation, avrebbe avuto un grandissimo successo, mentre su Xbox fu un flop clamoroso. Ma se davanti alla caduta di Sunset Overdrive Microsoft ha visto una software house di cui fare a meno, Sony ne ha intuito le potenzialità portando allo sviluppo del gioco di Spider-man perfetto. Tutti scivoloni di cui ancora si sentono le conseguenze. Che poi si fa presto a dire Spider-man: professionalmente parlando del gioco Insomniac posso solo dire bene, il primo è stato piacevolissimo da giocare, ma personalmente è tutta un'altra storia. Da videogiocatore, non me ne vorrete, gli preferisco cento volte State of Decay 2, come a Tsushima preferisco cento volte Pentiment, a Days Gone mille volte gli ultimi incredibili Flight Simulator. E non fatemi parlare di Sea of Thieves, a cui ho giocato così tanto che oramai non riesco neanche a vederne una clip di pochi secondi senza soffrire di mal di mare.

Non è mai amore

Attenzione, questa però non è una storia d'amore. Ci si può affezionare agli oggetti, solitamente perché con essi abbiamo attraversato un momento delicato o particolarmente segnante della nostra vita, e da questo può naturalmente nascere una certa sintonia con un particolare marchio.

Sono già diversi anni che Microsoft sta indebolendo mediaticamente le sue console, ma forse i tempi ancora non sono del tutto maturi per fare a meno di certi canali distributivi che però ora possono garantire solo i concorrenti
Sono già diversi anni che Microsoft sta indebolendo mediaticamente le sue console, ma forse i tempi ancora non sono del tutto maturi per fare a meno di certi canali distributivi che però ora possono garantire solo i concorrenti

L'amore però è un'altra cosa, in più non è razionale mentre il ruolo del consumatore richiede di dormire sempre con un occhio ben aperto. Xbox, PlayStation, Nintendo, Sega, Steam, Epic Store, rappresentano soltanto dei tramite che mi hanno permesso e mi permettono ancora oggi di accedere ai giochi che più mi interessano. Anche per questo non possiedo chissà quale collezione di console e videogame: il MegaDrive fu rivenduto per uno Snes, mi liberai della prima PlayStation comprata dopo un'estate da cameriere in cambio di un modem e un abbonamento a Internet; i miei acquisti passati hanno sempre alimentato quelli futuri perché non potevo non giocare all'ultimo grande gioco, o provare l'ultima rivoluzione tecnologica, ma i soldi necessari erano tanti.

Nelle nuvole

È per questo che al contrario di altri non soffro all'idea di un Xbox che scompare, che diventa nuvola. Non mi ha mai spaventato il futuro, soffro invece all'idea di vedere tanti potenziali titoloni in balia di scelte di cui il consumatore capisce sempre meno il senso e, per lo stesso motivo, rischiano di non vendere quanto potrebbero e dovrebbero.

Il Game Pass è aumentato di prezzo ma l'offerta resta di ottima qualità, ma perché questa differenza di trattamento tra utenti pc e console?
Il Game Pass è aumentato di prezzo ma l'offerta resta di ottima qualità, ma perché questa differenza di trattamento tra utenti pc e console?

Mentre emerge anche la paura che improvvisamente si voglia puntare su esperienze più cinematografiche per inseguire un pubblico che mai Xbox è riuscito a conquistare. In realtà quel che davvero manca oggi è la chiarezza: sappiamo che l'obiettivo è il cloud, ma prima che il pubblico lo possa accettare è necessario fare qualcosa per dare un senso agli investimenti mostruosi fatti, perché questo non è più il mondo dei padri padroni alla Bill Gates che avevano la libertà di fare pazzie come dimezzare il prezzo di un hardware accollandosi debiti su debiti, o per esempio eliminare del tutto l'obbligo di pagare per giocare online (questa sì che sarebbe una mossa alla vecchia gestione e che potrebbe rubare un bel po' di utenti ai rivali). Xbox potrebbe più facilmente continuare ad appoggiarsi al successo altrui, che è poi quello che Microsoft ha già fatto, con la promessa di continuare, con le conversioni verso PlayStation e Switch.

Porting come esche

Appoggiarsi a PlayStation, soprattutto, fino a quando anche PlayStation diventerà inutile. Un traghetto sicuro verso un inevitabile futuro all-digital nel quale, finalmente, dopo venticinque anni di tentativi Microsoft potrebbe giocare d'anticipo.

Sempre più videogiocatori stanno iniziando a fare a meno delle console, optando per opzioni piu versatili ed economiche. Microsoft ha anticipato i tempi, forse un po' troppo?
Sempre più videogiocatori stanno iniziando a fare a meno delle console, optando per opzioni piu versatili ed economiche. Microsoft ha anticipato i tempi, forse un po' troppo?

La direzione in cui si sta muovendo PlayStation la conosciamo tutti, e non è particolarmente eccitante, ma ha dalla sua la forza dei numeri; Nintendo sta per lanciare la nuova Switch e andrà come sempre a scrivere una storia a parte; Microsoft è l'unica che fa ancora delle conferenze vecchie stile, ma paradossalmente è quella di cui è più difficile immaginare il futuro più prossimo. Perché al contrario di PlayStation, il colosso di Redmond c'era a Los Angeles e ci sarà alla Gamescom dove lo scorso anno non si è tirato indietro nemmeno davanti alle domande più scomode; peccato che entrambi gli intervistati oggi non facciano più parte di un team che continua a mutare, ad essere rivoluzionato, trasmettendo l'impressione di essere fatto di sabbie mobili.

Riuscirà Phil Spencer a trasformarle in solido cemento prima che sia troppo tardi?