Il creative director di DICE, Lars Gustavsson, ha spiegato a OXM alcuni aspetti dell'elemento caratterizzante, e allo stesso tempo il punto debole principale di Battlefield: Bad Company.
Il senso dell'umorismo inserito nella sotto-serie l'ha resa molto personale, particolare e dunque non adatta al mainstream. "E' una questione di nicchia e di mercato di massa, penso", ha spiegato Gustavsson, "se rendi il tuo prodotto più particolare, renderai più felici i fan ma quel pubblico sarà necessariamente più piccolo - alcune persone non lo conosceranno nemmeno, alcune invece lo ameranno".
"Quanto abbiamo creato il primo Bad Company e il suo seguito, abbiamo ricevuto molte critiche", ha proseguito Gustavsson, con molti utenti che hanno polemizzato sul tono poco serio del gioco che strideva con l'ambientazione bellica. Il creative director Patrick Bach ha citato come esempio Nathan Drake di Uncharted, un personaggio piuttosto ironico ma di successo, anche se in quel caso si tratta comunque di un eroe alquanto serio, tutto sommato. Facendo un paragone con il cinema, entrambi i membri di DICE hanno riferito che il tipico gioco tripla A dal grosso budget, al giorno d'oggi, deve avere un tono serio per avere presa sul pubblico e poter avere un ritorno rispetto all'investimento fatto, e questo è un problema per una serie come Bad Company.
Fonte: OXM