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Lo sviluppatore Digital Homicide ha denunciato Jim Sterling per diffamazione

L'oggetto della contestazione sono dei video su YouTube

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   18/03/2016

Ieri è emersa una storia che sta facendo molto discutere la stampa videoludica statunitense: Jim Sterling, diventato famoso sulle pagine virtuali di Destructoid e oggi youtuber autonomo, è stato denunciato dallo sviluppatore indipendente Digital Homicide per un video considerato diffamatorio. Secondo loro Sterling è andato oltre la critica e l'analisi dei loro titoli e li ha diffamati, violando contemporaneamente anche le leggi sul diritto d'autore (trovate il video incriminato in fondo alla notizia). Per questo motivo hanno chiesto al giornalista 10,76 milioni di dollari, 2,26 dei quali per risarcire il danno subito dal prodotto; 4,3 milioni per danni finanziari, emotivi e di reputazione e i restanti 5 milioni per danni punitivi. Non disponendo di un avvocato, Digital Homicide era arrivata ad aprire una campagna di raccolta fondi per finanziare la causa, chiusa in seguito alla reazione della rete (loro parlano di minacce ricevute e altre forme di intimidazione).

In realtà il problema pare non sia le critiche ricevute nel singolo video, ma la sistematica ossessione di Sterling nel massacrare i loro giochi, come affermato dal capo dello studio Robert Romine. In effetti l'ultimo video di Sterling contro Digital Homicide risale giusto a ieri (trovate anch'esso in fondo alla notizia).

Sterling di suo non ha voluto commentare la faccenda, affermando semplicemente che se ne sta occupando e che è confidente di uscirne bene. Che dire? In Italia una notizia del genere non rappresenta certo una grossa novità, visto siamo abituati a personaggi del settore che minacciano immediatamente denuncia quando trovano raccontate le cose che fanno. Sterling di suo può essere sicuramente urtante nel modo che ha di parlare di alcuni titoli, ma se guardate i video sta comunque fornendo un servizio agli spettatori. Certo, potrebbe essere più delicato, ma a questo punto sarà il tribunale a deciderlo.