L'introduzione di PlayStation 4 Pro sul mercato è destinata a sconvolgere gli equilibri dell'ecosistema Sony forse più di quanto abbiano voluto far pensare in un primo momento gli stessi portavoce della compagnia, come dimostrano i recenti aggiornamenti su come vari titoli, tra cui l'atteso Horizon: Zero Dawn, sfruttino la potenza aggiuntiva del nuovo modello.
L'approccio è stato dapprima piuttosto prudente, quasi evasivo: "c'è un modello high end previsto", aveva buttato lì Jim Ryan quando ormai da tutte le parti si leggeva di "Neo", ma al contempo tutti cercavano quasi di sminuire la novità apportata da questa, spiegando come si trattasse di un'aggiunta e non un rimpiazzo.
"Magari ci consentirà di uscire da una situazione statica, in cui una console rimane sempre la stessa per un periodo di sei, sette, otto anni, offrendo un piccolo extra rispetto all'attuale PlayStation 4", diceva Andrew House, rassicurando comunque tutti che la nuova console sarebbe stata comunque una PlayStation 4, che non avrebbe sconvolto i cicli vitali e aperto la strada ad upgrade hardware frequenti e regolari.
Paradossalmente, rispetto a quanto accade spesso su questo mercato, quanto emerso successivamente sembra aver superato ampiamente la prima impressione che il produttore ha cercato in tutti i modi di dare al pubblico, probabilmente per non spaventare l'utenza e non inquinare le vendite della PlayStation 4 standard, che sarebbero state facilmente danneggiate dalla diffusione di informazioni su un nuovo modello nettamente più prestante in arrivo a breve sul mercato (cosa che comunque è puntualmente successa, come dimostra il netto rallentamento nelle vendite della console in questi ultimi mesi).
Tuttavia, in tutta questa situazione, c'era ancora una chiave di lettura che poteva rendere logica la convivenza tra PlayStation 4 Standard, destinata poi a diventare "Slim", e PlayStation 4 Pro, ed era l'insistenza sullo standard 4K, che in un primo momento aveva fatto pensare a una nuova console dedicata esclusivamente alla nuova risoluzione Ultra HD, che verosimilmente avrebbe interessato soprattutto i grandi appassionati di tecnologia e i giocatori particolarmente esigenti, almeno fino a una diffusione più convincente del nuovo standard.
Anche il comportamento della concorrenza sembrava spingere in questa direzione, con Microsoft che, con la sua consueta comunicazione non proprio chiarissima, nello stesso periodo iniziava a pubblicizzare Project Scoprio come evoluzione del gaming tutta improntata sul 4K, una console per i più esigenti ma che avrebbe poco in più da offrire a coloro che invece non hanno intenzione di abbracciare la nuova risoluzione con schermi appropriati.
La discrepanza logica non ha tardato a diventare evidente, tuttavia: dal momento che l'hardware si presenta così evoluto, come dimostrato anche dalle specifiche definitive di PlayStation 4 Pro, possibile che un surplus di potenziale tecnologico del genere non sarebbe stato utilizzabile anche con schermi a risoluzione inferiore? E infatti questo è il quadro che si sta delineando in questi giorni di preparazione al lancio di Pro, con gli sviluppatori che illustrano come il supporto per le caratteristiche della nuova console non si limiti alla possibilità di visualizzare in 4K (upscalati attraverso la tecnica di checkerboard rendering o simili e non) e all'ampia scala cromatica dell'HDR, ma anche a migliorare sensibilmente immagine e performance su schermi a 1080p.
La questione è emersa con chiarezza con l'annuncio della modalità "supersampling 1080p" di Horizon: Zero Dawn e ribadita anche da Kazunori Yamauchi per Gran Turismo Sport, mentre qualcosa di simile era già chiaro nelle diverse opzioni grafiche di Rise of the Tomb Raider: 20 Year Anniversary. In questo modo PlayStation 4 Pro non si rivolge più principalmente ai pochi che hanno (o hanno intenzione di acquistare) un elitario schermo di nuova generazione con le caratteristiche richieste, ma praticamente a tutti, con vantaggi ben visibili in ogni situazione.
Tutto questo è ovviamente positivo in linea di massima e in particolare la possibilità di offrire ai giocatori una scelta su come investire la maggiore potenza computazionale tra risoluzione, dettagli e performance è quello che in molti chiedevano, ma in questo modo emerge chiaro come l'arrivo di PlayStation 4 Pro rappresenti un vero e proprio scarto evolutivo per l'ecosistema. Tempo fa, qualche addetto ai lavori aveva avanzato dubbi sulla possibilità che una situazione del genere potesse portare a possibili squilibri nello sviluppo, con eventuale scarsa attenzione all'ottimizzazione per le piattaforme più arretrate che risulterebbero dunque ulteriormente svantaggiate. Con 47 milioni di console ormai piazzate, una scarsa attenzione allo sviluppo su PlayStation 4 standard sembra poco probabile, ma è anche vero che nel giro di qualche anno gli equilibri sono destinati a cambiare e questi rischi potrebbero diventare reali.